venerdì 12 febbraio 2010

Bertone: "Il Collegio dei vescovi non ha autorità se non in comunione con il Romano Pontefice" (Bobbio)


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«Nella Chiesa il potere non è divisibile»

nostro servizio

Alberto Bobbio

Città del Vaticano

La Chiesa e le democrazie parlamentari sono due cose diverse, anche se nella Chiesa non mancano elementi analoghi a quelle delle democrazie, cioè l'eguaglianza fondamentale di tutti i membri della Chiesa in forza del Battesimo e la cooperazione nei vari Consigli diocesani e parrocchiali di tutti i fedeli, siano essi laici o sacerdoti. Ma il governo della Chiesa non si basa sulla ripartizione del potere, sulla gioco di maggioranza e opposizione o sul governo di classe o sull'equilibrio delle forze.
La riflessione che ieri il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, ha proposto nella «lectio magistralis» prima della consegna di una laurea honoris causa che l'Università polacca di Wroclaw ha voluto dedicargli, è andata al cuore del ruolo del potere nella Chiesa e della funzione di tutti i suoi membri, dal Papa ai vescovi ai sacerdoti ai laici. Dieci pagine dense di analisi, chiare, a volte severe, come quando osserva che lo specifico lavoro ecclesiale «non può mai essere ridotto a una forma di attivismo associazionistico», o come quando rileva che «non esiste un'autonomia del laico nei confronti della gerarchia», perché non c'è un ambito dove il laico costruisce «il mondo in modo disgiunto e indipendente» dalla gerarchia.
Quindi è sbagliato parlare di «sottomissione» del laico e di «potere» della gerarchia, ma si deve invece usare la parola «comunione». Così come la funzione dei membri dei vari Consigli non è quella di «rappresentare democraticamente la fede degli altri».
Bertone ha affrontato molte questioni spinose nel dibattito ecclesiale proposte soprattutto da coloro che «reclamano una forma di democratizzazione della Chiesa» e indicano nel ruolo dei Sinodi una sorta di parlamentarismo a disposizione del Papa. E ha spiegato che una «Chiesa che riposi solamente sulle decisioni di una maggioranza» è una Chiesa dove «l'opinione sostituisce la fede»: «Nella Chiesa si dice "noi crediamo" e non "noi pensiamo". Saremmo in presenza di quella religione-fai-da-te più volte denunciata da Benedetto XVI». Anche il «potere nella Chiesa non è divisibile».
Semmai, sottolinea Bertone, ci può essere una «divisione delle competenze» per un maggiore e «legittimo criterio di efficienza». Tuttavia, se si ritiene che ciò voglia dire avere il «possesso di una porzione più o meno grande di potere», si sbaglia in modo assoluto. Dunque, è assai «equivoco» voler trasportare nella Chiesa la dinamica delle democrazie, perché «il rapporto strutturale tra gerarchia e il resto del popolo di Dio non può mai essere posto in termini di spartizione di potere, a meno di scadere nell'empirismo teologico e perciò anche giuridico».
Il segretario di Stato ha ricordato che «il governo supremo» è affidato al «Papa e al Collegio dei vescovi», ma quest'ultimo «non ha autorità se non in comunione con il Romano Pontefice», che conserva «integralmente il suo potere primaziale su tutti, pastori e fedeli».

© Copyright Eco di Bergamo, 12 febbraio 2010

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Speriamo che a qualcuno non venga in mente di esportare la democrazia anche nella Chiesa. Magari a suon di mazzate.

Anonimo ha detto...

Secondo me, è questo indirizzo di Bertone (teso a porre fine all'anarchia progressista e liberale di certe Conferenze episcopali rispetto alle direttive del Pontefice)la vera ragione dell'accerchiamento del Segretario di Stato da parte delle varie lobby mediatiche. Il caso Boffo è solo una scusa.
Alberto

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

La Chiesa di Cristo, osteggiata dalla chiesa di Satana, che è massonica, filantropica, deista e costruita secondo un disegno umano.

Francesco ha detto...

Eminentisimo Cardinale Tarcisio Bertone: per la realizzazione del Regno di Dio, sempre avanti!

Anonimo ha detto...

Alberto, condivido senza se e senza ma il suo commento.

Anonimo ha detto...

E' il Santo Padre il Capo della Chiesa Cattolica e Apostolica, e quindi i vescovi hanno il dovere di essere fedeli ed obbedire al Pontefice Romano.

Anonimo ha detto...

I vescovi desiderosi di esercitare il potere, e meglio che cambino missione.