domenica 28 marzo 2010

Ecco le faziosità del «New Yok Times» (Cardinale)


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Il Papa: "L’uomo può scegliere una via comoda e scansare ogni fatica. Può anche scendere verso il basso, il volgare. Può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà. Gesù cammina avanti a noi, e va verso l’alto. Egli ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l’aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sopporta e sostiene l’altro" (Omelia)

Il card. Tonini: "Al Papa direi che anche questi attacchi confermano che questo è un momento straordinario nella storia della Chiesa" (Corradi)

Euge e Gemma ci salutano da Piazza San Pietro :-)

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La mistificazione della lobby laicista (Iannuzzi)

Padre Lombardi: «Gli attacchi non indeboliscono il Papa ma lo confermano nel combattere ed estirpare la piaga degli abusi» (Tornielli)

Secondo De Robertis un Papa "simpatico" è meno attaccabile dai media. Chissà quanto dovevano essere antipatici San Pietro, San Paolo...

“La palma del perdono e del martirio della Chiesa Cattolica”. Padre Antonio Rungi sugli attacchi al Papa

Ottima ed incisiva la risposta della Santa Sede degli ultimi due giorni...avanti così!

Benedetto, cinque anni sotto attacco (Rodari). Il magnifico primo lustro del Santo Padre :-)

La lotta del Papa contro i pedofili non è indebolita dagli attacchi dei media (Izzo). Da incorniciare

Papa Ratzinger. Grazie a Dio! Un bellissimo articolo di Sara Fumagalli all'indomani dell'elezione di Benedetto XVI

Nessuno ha fatto quanto Benedetto XVI contro gli abusi sui minori (Vincent Nichols, Osservatore Romano)

Il paradosso di Benedetto XVI: attaccato dall'esterno per non avere agito e dall'interno per avere agito troppo. Il "caso" Maciel (Messori). Monumentale

Vorrei contribuire anche io alla ricostruzione del "caso" di Monaco: una rana mi ha detto che sul documento custodito in cassaforte c'e' una macchia

Grandissimo Tornielli che aiuta Repubblica nelle ricostruzioni: “Per caso” don Gänswein quel 15 gennaio 1980 era assente…

I “Legionari di Cristo” fanno il mea culpa dopo i quattro anni di indagine ordinata da Benedetto XVI (Giansoldati)

Nel frastuono di questi giorni è passato inosservato un anniversario importantissimo: il quinto, dalla Via Crucis del 2005

Pedofilia, «efficace» la linea Ratzinger. «Negli Usa accuse diminuite del 30%» (Corriere)

Se questo cardinale diventa papa… siamo nei guai!!! (Michelangelo)

Padre Lombardi: sulla pedofilia, la Chiesa è impegnata nel ristabilimento della giustizia e nella purificazione della memoria (Radio Vaticana)

John Allen: "Ratzinger è l’eroe della battaglia contro la pedofilia ma il metodo scelto dal Vaticano per difendersi è vecchio, superato ed inefficace"

La corrente antipapista torna ad alzare la testa (Sergio Soave)

Card. Kasper: «Vero, a volte si è taciuto, ma Ratzinger ha rotto il silenzio» (Vecchi)

La carne e padre Murphy. Il commento di Giuliano Ferrara

Come mai i media non ci parlano di Maciel e delle coperture (anche vaticane) di cui ha goduto?

Perseguitando il Papa si rischia di vanificare il suo duro lavoro contro i preti pedofili (Cristina Odone). Straordinario!

Il punto sulla pedofilia nella Chiesa. Tutta la documentazione raccolta da Bruno Mastroianni

La "lezione americana": il cattivo giornalismo fa breccia in Italia: riflessione di Giovanni Tridente

L'IGNOBILE CAMPAGNA CONTRO BENEDETTO XVI, IL PAPA CHE PIU' DI OGNI ALTRO HA COMBATTUTO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: LO SPECIALE DEL BLOG

Ecco le faziosità del «New Yok Times»

DA ROMA GIANNI CARDINALE

Gli ultimi attacchi sferrati dal New York Times contro la Chiesa cattolica, e contro l’attuale pontefice in particolare, non nascono dal nulla. Ma si inseriscono in una linea editoriale ben definita, sostanzialmente ostile. Ne fa fede un episodio risalente allo scorso autunno, che vale la pena ricordare. È accaduto che l’arcivescovo Timothy M. Dolan, ha chiesto al giornale della sua città di ospitare una sua opinione. Ma il grande quotidiano liberal – ma forse non molto liberale – gli ha risposto picche. Non l’ha pubblicato. E così il presule l’ha messo in rete. Monsignor Dolan, arcivescovo di New York dal febbraio 2009, è un ecclesiastico universalmente apprezzato per la bonomia e il carattere affabile. Ma ama parlare chiaro, chiamando le cose col proprio nome. E così faceva nel commento cestinato dal Nyt.
Commento, che conserva tutta la sua attualità, perché riguarda il fenomeno dell’«anticattolicesimo» negli Usa, sul fatto che «non è un iperbole definire il pregiudizio contro la Chiesa cattolica un passatempo nazionale». Dopo aver citato alcune riflessioni autorevoli su questo anti-cattolicesimo – quelle di Arthur Schlesinger jr («il più profondo pregiudizio nella storia del popolo americano»), di John Higham («la più rigogliosa, tenace tradizione di agitazione paranoica nella storia americana»), di Paul Viereck («l’antisemitismo della sinistra») e di Philip Jenkins («l’ultimo pregiudizio accettabile ») – Dolan punta il dito su alcuni esempi di questa «slealtà (unfairness) contro la Chiesa cattolica» prendendoli proprio dalle cronache del Nyt. Accusa il quotidiano di utilizzare un criterio di «oltraggio selettivo» nel trattare la questione dei casi di abusi sessuali contro i minori. Osservando ad esempio il modo più soft adottato nel trattare uno scandalo scoppiato nella comunità ebrea ortodossa di Brooklyn («il Nyt non ha domandato quanto richiesto incessantemente, occupandosi dello stesso tipo di abusi da parte di una piccola minoranza di preti: rilascio dei nomi degli accusati, riduzione della prescrizione, investigazioni esterne, accesso agli archivi, trasparenza totale »). O il fatto che il Nyt ha sostanzialmente ignorato studi e notizie d’agenzia sul fenomeno degli abusi nelle scuole pubbliche. Dolan segnala anche il modo ostile con cui il giornale ha trattato il documento vaticano dedicato agli anglicani che vogliono unirsi a Roma. E termina la sua carrellata di esempi con un commento «violento e scurrile» nei confronti della Chiesa e del Papa firmato dalla columnist Maureen Dowd: «Il suo pregiudizio – scrive Dolan –, mentre può essere appropriato per il giornale del movimento (xenofobo e nativista, ndr ) Know- Nothing degli anni ’50 del XIX secolo, The Menace , non ha posto in una pubblicazione importante oggi».
Gli articoli citati da Dolan erano usciti nel giro di un paio di settimane, lo scorso ottobre. Alla risposta di Dolan, diffusa nel suo blog diocesano, rispose con una lettera aperta le responsabile dell’informazione religiosa del Nyt, Laurie Goodstein (autrice anche del servizio con cui si è cercato di infangare anche il Papa nella storia di un prete 'pedofilo' di Milwaukee), che si disse «disturbata» per gli argomenti usati dal presule, contestandone alcuni. Ma i lettori del New York Times l’opinione dell’arcivescovo della propria città non l’hanno potuta leggere.
L’arcivescovo Dolan aveva chiesto di ospitare una sua opinione a proposito dei pregiudizi anticattolici negli Usa. Ma il quotidiano 'liberal' non lo ha pubblicato

© Copyright Avvenire, 28 marzo 2010

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo un reporter di Milwaukee, all'inizio dell'anno Weakland, vivo e vegeto, ha cercato una specie di riabilitazione partecipando ad una cerimonia in cattedrale, dove è anche raffigurato in un bassorilievo quale protettore dei bambini. Sembra che l'associazione delle vittime dei preti pedofili e i fedeli stessi non l'abbiano presa troppo bene. Forse a quel punto qualcuno amico del vescovo, in cerca di rivalsa, si è rivolto al Nyt, che ha aspettato il momento opportuno (Irlanda e Germania) per dimostrare che gli Usa non erano da meno a "écraser l'infâme". Eufemia
http://www.620wtmj.com/shows/charliesykes/80782237.html

Anonimo ha detto...

Cercando di capire il movente, ricordiamo che negli Usa i vescovi hanno imposto che nella riforma sanitaria l'aborto non sia compreso quale servizio erogato dalla mutua. E Obama appena eletto era andato a omaggiare il Papa, che gli ha pure stoppato un paio di ambasciatori. E che la stragrande maggioranza dei fedeli cattolici americani avevano una grande stima di BXVI. Ora tira un'aria di revanchismo che si tirano fuori storie vecchie o pretestuose come il fatto di Monaco, prontamente aggiunto a quello di Milwaukee.Eufemia