venerdì 12 marzo 2010

Il Papa: il celibato sacerdotale è autentica profezia evangelica. Anche l'abito fa il prete (Izzo)


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Il Papa: "Nelle condizioni di libertà in cui oggi è possibile esercitare il ministero sacerdotale, è necessario che i presbiteri vivano in "modo alto" la propria risposta alla vocazione, perché soltanto chi diventa ogni giorno presenza viva e chiara del Signore può suscitare nei fedeli il senso del peccato, dare coraggio e far nascere il desiderio del perdono di Dio" (Discorso alla Penitenzieria Apostolica)

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Le confessioni di un cardinale anonimo che però descrive un Ratzinger "nobilmente disinteressato alla propria elezione" (Galeazzi). Da incorniciare!

L'intervento del card. Schoenborn. Ancora una volta le interpretazioni di agenzie e quotidiani non aderiscono al testo...

Le parole della Scaraffia suonano come un’autocritica, visto che la denuncia trova spazio proprio sulle colonne dell’Osservatore (Tornielli)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: CELIBATO SACERDOTALE E' AUTENTICA PROFEZIA EVANGELICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 mar.

Il celibato sacerdotale "e' autentica profezia del Regno, segno della consacrazione con cuore indiviso al Signore e alle 'cose del Signore', espressione del dono di se' a Dio e agli altri". Lo ha ribadito oggi il Papa nel discorso al Convegno teologico della Congregazione del Clero.
"L'orizzonte dell'appartenenza ontologica a Dio costituisce - ha spiegato - la giusta cornice per comprendere e riaffermare, anche ai nostri giorni, il valore del sacro celibato, che nella Chiesa latina e' un carisma richiesto per l'Ordine sacro ed e' tenuto in grandissima considerazione nelle Chiese Orientali".
"Quella del sacerdote - ha ricordato - un'altissima vocazione, che rimane un grande Mistero anche per quanti l'abbiamo ricevuta in dono. I nostri limiti e le nostre debolezze devono indurci a vivere e a custodire con profonda fede tale dono prezioso, con il quale Cristo ci ha configurati a Se', rendendoci partecipi della Sua Missione salvifica".
Per Benedetto XVI, "la comprensione del sacerdozio ministeriale e' legata alla fede e domanda, in modo sempre piu' forte, una radicale continuita' tra la formazione seminaristica e quella permanente. La vita profetica, senza compromessi, con la quale serviremo Dio e il mondo, annunciando il Vangelo e celebrando i Sacramenti, favorira' l'avvento del Regno gia' presente e la crescita del Popolo di Dio nella fede".
"Carissimi sacerdoti - ha concluso il Papa teologo - gli uomini e le donne del nostro tempo ci chiedono soltanto di essere fino in fondo sacerdoti e nient'altro. I fedeli laici troveranno in tante altre persone cio' di cui umanamente hanno bisogno, ma solo nel sacerdote potranno trovare quella Parola di Dio che deve essere sempre sulle sue labbra; la Misericordia del Padre, abbondantemente e gratuitamente elargita nel Sacramento della Riconciliazione; il Pane di Vita nuova, 'vero cibo dato agli uomini'".

© Copyright (AGI)

PAPA: ANCHE L'ABITO FA IL PRETE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 mar.

"Nel modo di pensare, di parlare, di giudicare i fatti del mondo, di servire e amare, di relazionarsi con le persone, anche nell'abito, il sacerdote deve trarre forza profetica dalla sua appartenenza sacramentale, dal suo essere profondo".
Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso al Convegno teologico della Congregazione del Clero.
"Di conseguenza - ha spiegato il Papa - il sacerdote deve porre ogni cura nel sottrarsi alla mentalita' dominante, che tende ad associare il valore del ministro non al suo essere, ma alla sua funzione, misconoscendo, cosi', l'opera di Dio, che incide nell'identita' profonda della persona del sacerdote, configurandolo a Se' in modo definitivo".

© Copyright (AGI)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo che anche l'abito fa il prete. Gli permette di rendersi immediatamente riconoscibile a chi avvesse bisogno di lui. Oggi sembrano manager o assistenti sociali, nell'anima e nell'abito.
Alessia

sam ha detto...

Sempre splendido Benedetto XVI. Preghiamo che tutti i nostri amati preti lo capiscano che non FANNO i sacerdoti, ma SONO sacerdoti.

Concordo con Alessia e aggiungo che qualcuno sembra uscito dai centri sociali. E a volte non sembra...lo è.

Anonimo ha detto...

Le osservazioni di anonimo e di Sam sono pienamente condivisibili. Per completezza di giudizio occorerebbe porsi una domanda. Come si è giunti "al casual" presbiteriale? Qualche responsabile "ai vertici della CEI", che la lasciato correre, dovrebbe pure esserci stato? O dobbiamo sempre ragionare "per astrazioni", senza fare alcuno sforzo di individuare i colpevoli e quindi, di fatto, lasciando le cose come stanno, salvo ricriminare sterilmente? La CEI, ha avuto dei responsabili. La colpa non sarà certamente tutta loro; ma è indubbio che abbiano lasciato troppo fare. E i risultati sono questi.

Miserere ha detto...

Vorrei vedere sempre tutti i preti con le caratteristiche descritte dal Santo Padre nel suo discorso... O magari e un sogno?

Anonimo ha detto...

quando si imposta tutto sull'organizzazione nella parrocchia..........nelle diocesi....
è evidente che si scivoli su altri campi non propri del Sacerdote . Meno organizzazione e più Spirito. Ma questo lo debbono capire i Vescovi iperattivi. E ce ne sono tanti purtroppo.