domenica 21 marzo 2010
Le contestazioni dentro e fuori la Chiesa. La pedofilia è solo l'ultimo ingiustificato attacco al magistero di Papa Benedetto (Mons. Crepaldi)
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IL TESTO DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI D'IRLANDA
LETTERA PASTORALE DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI D'IRLANDA: LO SPECIALE DEL BLOG
Su segnalazione di Massimo leggiamo:
Le contestazioni dentro e fuori la Chiesa
La pedofilia è solo l'ultimo ingiustificato attacco al magistero di Papa Benedetto
di Mons. Giampaolo Crepaldi
Il tentativo della stampa di coinvolgere Benedetto XVI nella questione pedofilia è solo il più recente tra i segni di avversione che tanti nutrono per il Papa.
Bisogna chiedersi come mai questo pontefice, nonostante la sua mitezza evangelica e l’onestà, la chiarezza delle sue parole unitamente alla profondità del suo pensiero e dei suoi insegnamenti, susciti da alcune parti sentimenti di astio e forme di anticlericalismo che si pensavano superate. E questo, è bene dirlo, suscita ancora maggiore stupore e addirittura dolore, quando a non seguire il Papa e a denunciarne presunti errori sono uomini di Chiesa, siano essi teologi, sacerdoti o laici.
Le inusitate e palesemente forzate accuse del teologo Hans Küng contro la persona di Jopeph Ratzinger teologo, vescovo, Prefetto della Congregazione della Fede e ora Pontefice per aver causato, a suo dire, la pedofilia di alcuni ecclesiastici mediante la sua teologia e il suo magistero sul celibato ci amareggiano nel profondo. Non era forse mai accaduto che la Chiesa fosse attaccata in questo modo. Alle persecuzioni nei confronti di tanti cristiani, crocefissi in senso letterale in varie parti del mondo, ai molteplici tentativi per sradicare il cristianesimo nelle società un tempo cristiane con una violenza devastatrice sul piano legislativo, educativo e del costume che non può trovare spiegazioni nel normale buon senso si aggiunge ormai da tempo un accanimento contro questo Papa, la cui grandezza provvidenziale è davanti agli occhi di tutti.
A questi attacchi fanno tristemente eco quanti non ascoltano il Papa, anche tra ecclesiastici, professori di teologia nei seminari, sacerdoti e laici. Quanti non accusano apertamente il Pontefice, ma mettono la sordina ai suoi insegnamenti, non leggono i documenti del suo magistero, scrivono e parlano sostenendo esattamente il contrario di quanto egli dice, danno vita ad iniziative pastorali e culturali, per esempio sul terreno delle bioetica oppure del dialogo ecumenico, in aperta divergenza con quanto egli insegna.
Il fenomeno è molto grave in quanto anche molto diffuso.
Benedetto XVI ha dato degli insegnamenti sul Vaticano II che moltissimi cattolici apertamente contrastano, promuovendo forme di controformazione e di sistematico magistero parallelo guidati da molti “antipapi”; ha dato degli insegnamenti sui “valori non negoziabili” che moltissimi cattolici minimizzano o reinterpretano e questo avviene anche da parte di teologi e commentatori di fama ospitati sulla stampa cattolica oltre che in quella laica; ha dato degli insegnamenti sul primato della fede apostolica nella lettura sapienziale degli avvenimenti e moltissimi continuano a parlare di primato della situazione, o della prassi o dei dati delle scienze umane; ha dato degli insegnamenti sulla coscienza o sulla dittatura del relativismo ma moltissimi antepongono la democrazia o la Costituzione al Vangelo.
Per molti la Dominus Jesus, la Nota sui cattolici in politica del 2002, il discorso di Regensburg del 2006, la Caritas in veritate è come se non fossero mai state scritte.
La situazione è grave, perché questa divaricazione tra i fedeli che ascoltano il papa e quelli che non lo ascoltano si diffonde ovunque, fino ai settimanali diocesani e agli Istituti di scienze religiose e anima due pastorali molto diverse tra loro, che non si comprendono ormai quasi più, come se fossero espressione di due Chiese diverse e procurando incertezza e smarrimento in molti fedeli.
In questi momenti molto difficili, il nostro Osservatorio si sente di esprimere la nostra filiale vicinanza a Benedetto XVI. Preghiamo per lui e restiamo fedelmente al suo seguito.
S.E. Mons.Giampaolo Crepaldi è Arcivescovo di Trieste e Presidente dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân
© Copyright L'Occidentale, 20 marzo 2010
E' un po' tardi, ma credo che possiamo citare anche Mons. Crepaldi fra i vescovi fedeli al Papa, insieme a Mons. Fisichella ed al card. Ruini.
Ancora silenzio dalla Cei. Tutto cio' che potra' essere detto domani non solo sara' vergognosamente tardivo ma del tutto inutile.
L'intervento di Mons. Crepaldi e' davvero molto importante, direi monumentale.
Finalmente un vescovo ha il coraggio di dire la verita' al di la' dei buonismi e delle affermazioni ipocrite di facciata: ormai e' chiaro che si ha la percezione che esistano due o piu' chiese: quella del Papa e le altre.
Io personalmente seguo il Santo Padre, del resto mi importa poco o nulla.
R.
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6 commenti:
Cara Raffaella,
Porto alla Sua attenzione un ottimo articolo di Henri Tincq su Slate (addirittura): http://www.slate.fr/story/18887/pedophilie-pape-eglise-benoit-XVI-scandale-le-requisitoire
C'è gente che capisce, ogni tanto
SdC
Ottimo, centra il punto, notiamo infatti la drammatica frase finale: come se ci fossero due chiese.
Già, alcuni se ne accorgono solo ora, ma meglio tardi che mai. La rottura e la continuità, su questo contrasto si gioca la partita di oggi. Ma solo dalla parte della continuità c'è la vera Chiesa.
Anch'io come te e come tutti credo, prendo atto dell'assordante silenzio della CEI, dei movimenti e per quanto mi riguarda anche della diocesi di Roma!
Onestamente, Benedetto XVI, rimane per me l'unico punto di riferimento per quanto riguarda la dottrina della chiesa e non solo del resto non mi importa nulla!
Ancora una volta mi chiedo perchè chi con tanta forza ha chiesto la testa di Mons. Fisichella non si è adoperato con altrettanta forza a testimoniare la sua fedeltà al Papa in questo momento?
A chi deve decidere sul futuro di Mons. Fisichella dico: " Si rifletta bene prima di sollevarlo dai suoi incarichi" Non vorrei che tutto l'uragano scatenato nei confronti di Fisichella sia stato fatto di proposito per togliere uno dei pochi arcivescovi che ancora hanno il coraggio di stare dalla parte di Benedetto XVI e del suo magistero!
Scusa Raffaella, ma questo è lo stesso intervento che nell'altro post è firmato Fontana?
Di là dicevo anch'io, finalmente qualcuno che ha il copraggio di dire le cose come stanno... se è stato un vescovo ancora meglio!
Questa Lettera meriterebbe un posto ed un link più immediato e visibile....
;-)
Troppo vero!
Mons. Crepaldi ha individuato il male oscuro...persino nella Pontificia Università Di San Tommaso d'Aquino,l'Angelicum ci sono professori che remano contro...
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