sabato 20 marzo 2010

Presentata la lettera del Papa ai cattolici d'Irlanda. Sul sito della Santa Sede un'ampia documentazione


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Presentata la lettera del Papa ai cattolici d'Irlanda

Sul sito della Santa Sede un'ampia documentazione

Una risposta immediata e trasparente, che mostra la ferma volontà del Papa e della Santa Sede di affrontare il problema degli abusi sessuali in Irlanda. È questo il senso della lettera pastorale di Benedetto XVI ai cattolici del Paese resa nota stamane, sabato 20 marzo, all'indomani della firma.
Il documento è stato presentato ai giornalisti nella Sala Stampa della Santa Sede dal direttore, il gesuita Federico Lombardi, che ha anche annunciato la contemporanea apertura di una nuova sezione sul sito www.vatican.va, contenente documentazione per un approfondimento della vicenda.
All'interno si può infatti accedere direttamente al testo della lettera in inglese, francese, italiano, polacco, portoghese, spagnolo e tedesco. Vi sono poi diversi documenti pontifici collegati, che oltre a permettere una ricostruzione degli avvenimenti e delle riunioni di Benedetto XVI con la gerarchia irlandese, rimandano anche agli incontri tra il Papa e alcune vittime di abusi: quello con gli statunitensi, nell'aprile 2008, nella nunziatura di Washington; quello con gli australiani, nel luglio 2008, nella residenza dell'arcivescovo di Sydney; e quello con nativi canadesi al termine dell'udienza generale del 29 aprile 2009. Infine vi è la documentazione di supporto, che tra l'altro contiene una traduzione inglese della Crimen sollicitationis.
Nel definire la lettera un documento "molto atteso" e al contempo "impressionante", che testimonia "il dolore e il coinvolgimento personale" di Benedetto XVI "per cercare di contribuire a riparare, risanare, rinnovare", padre Lombardi ha sottolineato come le parole del Pontefice alle vittime dimostrino "una partecipazione profondissima alla loro sofferenza" e "alla delusione perché la fiducia che avevano riposto in rappresentanti della Chiesa è stata tradita". Tanto che il Papa, come già fatto in passato, si dice pronto a incontrare e ascoltare "ancora in futuro" quanti hanno subito abusi .
Il direttore della Sala Stampa ha quindi definito "molto gravi" le parole rivolte da Benedetto XVI ai colpevoli, così come particolarmente importante è il paragrafo dedicato ai vescovi irlandesi, con i suoi richiami critici "per gli errori compiuti" e con la solerte insistenza affinché i presuli coinvolti "mettano in pratica con rigore le norme penali della Chiesa nei casi di abuso, e collaborino con le autorità civili". In sostanza Benedetto XVI evita ogni ricorso a scuse o giustificazioni per puntare invece su un itinerario incentrato su "verità, consapevolezza, pentimento e impegno". Per questo - ha ricordato - il Papa "propone anche iniziative concrete, spirituali e pastorali, di penitenza e di rinnovamento", nella ferma convinzione che la lettera ai fedeli dell'Irlanda "deve segnare il punto di partenza di un nuovo cammino".
Rispondendo poi alle domande di alcuni giornalisti, padre Lombardi ha precisato che "trattandosi di una lettera pastorale è chiaro che in essa non si parla delle decisioni relative a eventuali dimissioni di presuli, che competono al Papa e alla Congregazione per i Vescovi". Quindi ha messo in chiaro come la situazione della Chiesa in Germania sia diversa da quella irlandese. "Nella lettera - ha detto in proposito - il Papa affronta il problema in generale, ma anche nel contesto specifico dell'Irlanda, che è diverso da quello tedesco". E a chi cerca di coinvolgere la persona di Benedetto XVI, il direttore della Sala Stampa ha risposto come sia "sotto gli occhi di tutti il fatto che il Papa sia stato una guida per superare passate culture di silenzio e di nascondimento sulla vicenda degli abusi sessuali nella Chiesa e che anzi ha scelto la strada della trasparenza e della decisione".
Quanti conoscono la storia e l'operato del cardinale Joseph Ratzinger sanno come l'attuale Pontefice "sia testimone della ricerca di chiarezza e di coerenza. E anche durante il tempo che ha trascorso come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede" è stato contrario ad atteggiamenti di "copertura". Del resto, basta leggere il documento per capire la posizione del Pontefice: "Una lettera così del Papa - ha concluso il sacerdote gesuita - non c'era mai stata; è una risposta che non va sottovalutata: mi pare consistente, non è una piccola risposta".

(©L'Osservatore Romano - 20-21 marzo 2010)

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