domenica 18 aprile 2010
Al porto l’abbraccio dei giovani maltesi (Sartini)
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Al porto l’abbraccio dei giovani
Saranno in diecimila ad attendere Ratzinger che oggi arriverà su un catamarano
DI SERENA SARTINI
Sarà l’incontro con i giovani a chiudere la due giorni del Papa a Malta. Ad attenderlo, nel grande porto di Waterfront, alla Valletta, ci saranno questo pomeriggio 10mila ragazzi provenienti da tutta l’Isola. Ma prima dell’evento, Benedetto XVI effettuerà un breve tour a bordo di un catamarano, lo stesso che venne utilizzato da Giovanni Paolo II nel 1990, il «San Paolo». A bordo dell’imbarcazione ci saranno anche dieci giovani che lo accompagneranno all’inconÈ tro a Waterfront. Il catamarano sarà affiancato, ai due lati, da una trentina di piccole barche che lo scorteranno. Alle 17,15 inizierà l’incontro con i giovani maltesi, che da mesi si preparano all’evento. «Durante questo periodo di preparazione – spiega padre Savio Vella, responsabile della pastorale giovanile – la prima cosa che i giovani hanno messo in evidenza in modo chiaro è che la Chiesa abbraccia tutti senza distinzioni e non esclude nessuno». Inoltre, «la Chiesa è una Chiesa che ascolta, specialmente i più giovani. Per questo, la serata chiamerà in causa in via preferenziale gli emarginati, coloro che stanno alla periferia, che sono lontani dalla fede, e che hanno problemi con la droga e l’alcool, giovani detenuti, immigrati, senzatetto ». Dalle due del pomeriggio, poi, inizierà un momento di musica e animazione. Nel grande porto di Waterfront ci saranno la tenda dell’adorazione, quella della confessione con 40 giovani preti, la tenda del dialogo con alcuni psicologi.
«Quattro giovani hanno preparato il saluto che verrà letto a Benedetto X-VI – dice padre Savio –. Il centro di tutto è riprendere il brano del Vangelo 'Signore, che cosa devo fare per avere la vita eterna?'. I ragazzi porranno domande sul futuro, esprimendo le loro preoccupazioni lavorative, di studio, di fede. I quattro giovani leggeranno il saluto – prosegue – in rappresentanza di rispettive categorie: detenuti, giovani già coinvolti nella Chiesa, giovani che si preparano al matrimonio che quindi porteranno domande e interrogativi sulla vita di coppia e sul ruolo dei genitori, e giovani che stanno vivendo un periodo di discernimento vocazionale. La speranza, dunque, è che poi il Papa tratti questi temi: l’emarginazione, la famiglia, il ruolo dei giovani nella Chiesa, le vocazioni». L’evento è stato preparato da molti mesi. «Sì, i giovani si sono preparati tanto – conclude padre Savio – c’è stata una maratona nelle parrocchie di tutta Malta, con la Croce della Gmg e l’Icona di Maria. Un pellegrinaggio ininterrotto. D’accordo con l’arcivescovo, abbiamo voluto che fossero i giovani i protagonisti di questo evento, che lo preparassero e lo realizzassero in prima persona. E proprio loro, i giovani, hanno voluto che gli emarginati, gli esclusi, gli ultimi, fossero i privilegiati».
© Copyright Avvenire, 18 aprile 2010
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