venerdì 2 aprile 2010

Questione abusi: smascherare gli obiettivi di una campagna falsa e calunniosa contro Il Papa (Radio Vaticana)


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Dopo il politicamente corretto, il mediaticamente corretto ed il religiosamente corretto si fa strada un'altra categoria: il papalinamente corretto!

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L'avvocato del diavolo ossia Jeff Anderson (Il Foglio)

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Dichiarazione del Cardinale Scola sui sacerdoti e consacrati pedofili

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Sedie vuote (riservate ai preti) e russamenti stamattina in Basilica. Sacerdoti e vescovi lascino il posto ai fedeli!

Guardate uno dei sottotitoli di Repubblica! Una lettera del 1963 a Ratzinger: "Il Papa sapeva". Ratzinger era già Papa negli anni Sessanta?

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Questione abusi: smascherare gli obiettivi di una campagna falsa e calunniosa contro la Chiesa

La questione degli abusi sui minori da parte di esponenti della Chiesa, con le accuse rivolte al Papa sulla vicenda da certi quotidiani, anche oggi occupa le pagine della stampa internazionale, in particolare in Occidente. Tanti gli attestati di solidarietà a Benedetto XVI. Ce ne parla Sergio Centofanti.

I vescovi dell’America Latina esprimono, in una nota del Celam, dolore e sdegno per gli abusi compiuti da alcuni membri del clero e nello stesso tempo manifestano la loro completa solidarietà al Papa, che ha agito con coraggio contro questi casi già da quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ma che è diventato il bersaglio di una campagna mediatica “falsa e calunniosa”.

Molto acuto l’intervento dell’intellettuale americano George Weigel, ripreso dal Foglio, che parla senza mezzi termini della decadenza del New York Times, i cui redattori “hanno abbandonato ogni pretesa di rispetto verso i più elementari standard giornalistici” trasformando quello che era un grande quotidiano in un tabloid scandalistico fondato su menzogne e insinuazioni. Per attaccare il Papa - scrive Weigel - ricorre a fonti “sul piano giornalistico chiaramente inaffidabili” come l’arcivescovo emerito di Milwaukee, Rembert Weakland, costretto alla rinuncia dal Vaticano per una storia omosessuale, e un celebre avvocato che ha costruito la sua fortuna sulla pedofilia. Dati alla mano, Weigel parla della “piaga mondiale” degli abusi ricordando che solo negli Stati Uniti circa 39 milioni di giovani li hanno subìti. Tra il 6 e il 10% degli studenti di scuole pubbliche hanno subìto molestie sessuali tra il 1991 e il 2000. Nel 2009 sono stati segnalati sei casi certi di abuso da parte di esponenti del clero su una Chiesa di oltre 60 milioni di fedeli. Cionostante è presa di mira solo la Chiesa cattolica, “raffigurata come l’epicentro delle violenze sui giovani”. Infatti – spiega Weigel – se la Chiesa è fatta passare per "una cricca criminale internazionale di molestatori sessuali, non può naturalmente avere alcuna pretesa di occupare un proprio posto” nel dibattito pubblico sulle politiche sociali. Così i nemici della Chiesa - che possono contare anche sull’aiuto di certi settori cattolici – “cercano di distruggerla moralmente e finanziariamente” infangando il nome dei suoi capi. Weigel ricorda che la Chiesa stessa ha riconosciuto i suoi sbagli nella gestione della vicenda degli abusi: tuttavia – aggiunge – “nessun’altra istituzione ha mantenuto un atteggiamento di simile trasparenza sui propri errori, e nessuno ha profuso maggiori sforzi per rimediarvi…Questi fatti non si sono però imposti all’opinione pubblica”. Ora – conclude Weigel – se il New York Times appare in prima fila in questa campagna di furore ideologico contro la Chiesa – “ciò non dovrebbe impedire ad altri organi di informazione di comprendere” che il quotidiano, d’impronta fortemente laicista, “ha pubblicato sulla Chiesa notizie estremamente distorte e di smascherarle come tali”.

E sono in molti a chiedersi cosa ci sia dietro l’attacco frontale alla Chiesa. L’arcivescovo di New York Timothy Dolan chiede al quotidiano perché usi due pesi e due misure nel trattare i casi di abusi nella comunità ebraica di Brooklyn e quelli negli istituti cattolici. E ci sono editorialisti avveduti che si domandano perché il quotidiano americano non indaghi sul fatto che le autorità civili di Milwaukee, polizia e magistratura, pur essendo a conoscenza del caso Murphy, non abbiano preso in considerazione la vicenda. Il vescovo di Cremona Dante Lanfranconi punta il dito sugli interessi economici che girano intorno alla questione. Solidarietà al Papa arriva anche da zone dove i cristiani sono fisicamente eliminati, come dall’Iraq, attraverso un messaggio di vicinanza dell’arcivescovo di Kirkuk Louis Sako. In Francia, intellettuali, politici e artisti cristiani hanno lanciato un “Appello alla verità” in cui, esprimendo orrore per il crimine dei preti pedofili e solidarietà per le vittime, invitano i mezzi d’informazione ad un sussulto etico di responsabilità: “constatiamo con tristezza – affermano – che numerosi media del nostro Paese, e dell’Occidente in generale, trattano questi casi con parzialità, ignoranza o compiacimento”, facendo dimenticare i “tanti preti che portano con coraggio, e talvolta nella solitudine, il messaggio di Cristo”.

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3 commenti:

Caterina63 ha detto...

OK. sullo smascherare la calunnia ci sto....un pò meno però in un confronto che voglia ora dare una sorta di colpa a Giovanni Paolo II (un altro capro espiatorio che non può parlare)....e per nulla favorevole ad un continuo stillicidio di notizie accavallate che dal Vaticano giungono ora come "giustificazioni", in altri casi come una sorta di scaricabarili da entrambe le parti: i vescovi accusano Roma, Roma rimanda le accuse di silenzio ai vescovi...

Così non ne usciamo fuori....

Interessante è invece l'articolo, temo passato in sordina forse anche a causa dei tanti inserimenti di noztie, del Procuratore di Milano che raffaella ha pubblicato qui:
http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.com/2010/04/procuratore-di-milano-e-allarme.html

sarebbe un peccato trascurarlo....
egli sottolinea due aspetti a mio parere importanti per CHIUDERE con gli atti di accusa e rivolgere l'attenzione ad un problema di fondo...

il Procuratore di Milano sottlinea come l'atto di pedofilia di questi sacerdoti non sia un atto circosrcitto allo stupro, ma bensì ALL'INCESTO...
infatti il sacerdote colpevole cosa fa? COME UN PADRE cattura la fiducia del minore, lo inganna, lo circuisce...e come agiscono solitamente LE MADRI? TACCIONO....

i Vescovi spesso, come le madri, HANNO TACIUTO e questo è innegabile mentre da Roma assai più saggiamente si richiedeva loro COLLABORAZIONE con la Giustizia, meno omertà e più azioni dirette a debellare il triste fenomeno...

Il Procuratore di Milano spiega un altro aspetto che direi FONDAMENTALE alla soluzione dell'impicciment, dice:

«Io ormai ho un dubbio, e parlo solo di dubbio perché non posso avere riscontri diretti: che ci siano sacerdoti che scelgono di fare i sacerdoti per abusare, perché è oggettivo che nella scelta del sacerdozio c’è un’enorme facilitazione nell’avvicinarele vittime. Eppure compiono tutto il percorso formativo fino a venire messi a contatto con i ragazzi. Questo pone un grosso interrogativo: ma nessuno se n’è accorto prima? Dov’è il discernimento spirituale che dovrebbero esercitare coloro che li scelgono? Non hanno osservato il loro comportamento, le loro tendenze, le modalità con le quali si rapportano ai giovani? E un’ultima domanda: cosa accade all’interno dei seminari?».

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eccolo il nodo dolente: LA FORMAZIONE NEI SEMINARI che da dopo il Concilio è cambiata notevolmente da aver dato spesso adito al dubbio sulla PREPARAZIONE stessa dei sacrdoti che uscendo da li spesso non solo NON conoscono il Catechismo, ma non hanno mai parlato neppure di Satana e delle tentazioni, questo lo disse anche padre Amorth...


Ergo, si ritorni alla formazione dei Sacerdoti con il Giuramento antimodernista di san Pio X e reinsegnando ai sacerdoti il pericolo di Satana con i suoi inganni...ma prima di formare i seminaristi sarà necessario RIFORMARE I FORMATORI!

Buona Pasqua!

euge ha detto...

per quanto riguarda i seminari sono d'accordo con te Caterina!

Caterina63 ha detto...

Aggiungo, caro eugè che...naturalmente è onesto sottolineare che la maggiorparte dei preti accusati di pedofilia NON provengono dai seminari del post concilio, in proporzione parliamo di preti ANZIANI ergo, che si sono formati nei seminari di vecchio stampo...

La mia sottolineatura va pertanto in quella frase del Papa nella Lettera alla Chiesa d'Irlanda nella quale egli mette in rilievo come le false interpretazioni date al Concilio anche in tema di etica e morale hanno portato tuttavia ad un nascondimento ancora più perverso di questi casi e che infatti, tali sacerdoti, hanno colpito per la maggiorparte negli anni 60 e 70 e 80, alcuni dagli anni 50....tale tendenza fa comprendere la responsabilità di una FORMAZIONE -s-formata secondo quel clima di liberalizzazione sessuale denunciata per altro da molti attenti sociologi...

Le Jene tempo fa hanno prodotto una serie di servizi sull'argomento, agghiacciante l'intervista ad un ex-prete (italiano), che ha oggi 44/45 anni, abusato dal suo parroco per alcuni anni fino a quando non gli rivelò, a 11 anni (siamo dunque fine anni '70), di voler entrare in seminario...
la persona in questione confessa così di aver scelto la sua tendenza omosessuale probabilmente collegata ai rapporti subiti e nonostante seminarista EBBE ESPERIENZA OMOSESSUALE a 19 anni e divenne ugualmente prete...

Per sua fortuna poi decise di essere coerente con le sue scelte e chiese al vescovo di essere sospeso e ridotto allo stato laicale, e il vescovo acconsentì ma, dice quest'uomo oggi, egli non fece nulla per questa piaga della pedofilia...da qui la sua convinzione che i preti pedofili sono si condannare ma anche da comprendere nella loro sofferenza e al tempo stesso attribuisce esclusivamente la colpa alla Chiesa, alla gerarchia a tal punto da chiedere lo "sbattezzo"....
Crede in Dio, ma non in quel "Dio" predicato dalla Chiesa...ora si sente omossesualmente appagato e sereno...

Non possiamo allora ignorare le domande del Procuratore di Milano:

ma (davvero) nessuno se n’è accorto prima? Dov’è il discernimento spirituale che dovrebbero esercitare coloro che li scelgono? Non hanno osservato il loro comportamento, le loro tendenze, le modalità con le quali si rapportano ai giovani, o aggiungo io ora, delle loro tendenze omosessuali? E un’ultima domanda: cosa accade all’interno dei seminarise questo ex prete, ritornando dal pellegrinaggio di Lourdes con il seminario, può tranquillamente andare in un albergo, come ha raccontato lui, e avere esperienze che più si sente di fare?. Non sarà forse il caso di mettere un pò di attenzione SUI FORMATORI?