venerdì 28 maggio 2010

Card. Bagnasco: "Se vi sono state coperture di abusi sessuali anche in Italia, il giudizio della Chiesa è quello noto..." (Izzo)


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BAGNASCO: POSSIBILE CHE PEDOFILI SIANO STATI COPERTI

(AGI) - CdV, 28 mag.

(di Salvatore Izzo)

"E' possibile". Cosi' il card. Angelo Bagnasco ha risposto oggi ai giornalisti che ipotizzavano coperture messe in atto riguardo a abusi sessuali commessi da sacerdoti. "Se vi sono state coperture di abusi sessuali anche in Italia, nel caso che cio' venga accertato, il giudizio della Chiesa - ha spiegato il presidente della Cei - e' quello noto: si tratta di di una cosa sbagliata che va corretta e superata".
"Nelle linee guida della Santa Sede, recentemente pubblicate - ha aggiunto - troviamo le indicazioni piu' autorevoli e opportune per affrontare questo drammatico problema: serve giustizia coniugata con la cura e il perdono, elementi che non si sostituiscono uno con l'altro".
Ad oggi, comunque, la Cei ha notizia di un centinaio di casi in dieci anni (i preti in Italia sono 40mila).
"Non sono in grado precisare lo stato degli atti di ciascun procedimento canonico, ma - ha assicurato Bagnasco - daremo le informazioni che ci perverranno. Personalmente - ha continuato - come vescovo diocesano, a Genova, non ho dovuto avviare inchieste: fino ad oggi non mi risulta nessun caso". "Quando ero vescovo a Pesaro - invece - c'e' stata una situazione che ho dovuto verificare, ma a una ricerca puntuale non c'era consistenza. E quindi anche la Congregazione della Dottrina della Fede a cui riferii non ritenne di dover procedere".
In tutte queste situazioni, ha tenuto a chiarire il presidente della Cei, "la prima preoccupazione dei Pastori, lo dice il loro cuore e lo dicono le linee guida, e' il bene vero delle singole vittime. Non e' questo - ha chiarito il porporato - solo un enunciato ovvio, perche' le situazioni possono essere diversificate a seconda delle persone che hanno subito abusi".
E si spiega cosi' l'orientamento comune ai vescovi di non delegare a referenti o commissioni il problema ma di affrontarlo direttamente. "Referente nelle singole diocesi - ha affermato Bagnasco - e' il vescovo. Chiunque, per qualunque motivo, puo' avere accesso a lui per fare denunce, segnalare situazioni delicateavendo fiducia che egli nella assoluta trasparenza dara' risposte e operera' gli interventi piu' adeguati".
Secondo il porporato, quando ci si riferisce a esperienze di lotta alla pedofilia messe in campo da altre chiese, per il presidente della Cei occorre distinguere tra i principi che si vogliono affermare e la loro esemplificazione pratica che puo' essere legata a circostanze locali. "Conta - ha spiegato - seguire i criteri indicati dalla Santa Sede, definire modelli assoluti e' meno importante. In altre situazioni e paesi si e' ritenuto che la strada da seguire fosse quella di indicare referenti diversi dai vescovi. E se anche in Italia un vescovo intende deputare qualcuno a incontrare le vittime e' un fatto che rientra nel suo dioscernimento". In proposito il card. Bagnasco ha anche risposto a una domanda riguardo a affermazioni dell'Osservatore Romano e del suo direttore Giovanni Maria Vian, sottolineando la sintonia con la linea adottata anche dalla Cei e escludendo che vi fossero implicitamente delle critiche. "L'Osservatore Romano - ha rilevato - sembra esortare a mantenere alta l'attenzione: e' giusto e naturale. E' scontato nel senso piu' alto del termine.
Non riesco a leggervi ne' un rimprovero ne' un richiamo". "In un'intervista - inoltre - il direttore Vian ha parlato di 'osservatori diocesani' ma non come indicazione o auspicio quanto come esempio di un'iniziativa messa in atto all'estero".
"La pedofilia - ha concluso Bagnasco in merito ai dati sulla diffusione del fenomeno che denunciano una preoccupante diffusione degli abusi soprattutto in ambito familiare - e' un peccato terrificante e un reato che riguarda tutta la societa' e la Chiesa che fa parte della societa'".
"I casi di indegnita' non possono oscurare il luminoso impegno che il clero italiano nel suo complesso, da tempo immemore, svolge in ogni anno, nel Paese", afferma da parte sua il comunicato finale dell'Assemblea Cei, per il quale questo riconoscimento "e' tanto piu' significativo in quanto giunge in un momento in cui la Chiesa e' ferita dal dramma della pedofilia, un problema 'terrificante', affrontato dal Papa 'in maniera chiara e incisiva'". "Numerosi interventi - riferisce la nota - hanno ribadito la necessita' di una vera penitenza e conversione, uinita al coraggio della verita' - che, anche quando e' 'dolorosa ed odiosa', non puo' essere taciuta o
coperta - senza peraltro lasciarsi intimidire da generalizzazioni strumentali".
"Piu' voci" di vescovi, inoltre, "hanno sottolineato la centralita' della formazione - in particolare negli anni del seminario, per la quale sono richieste precise competenze, unite a un corretto discernimento, nonche' a una costante attenzione alla qualita' umana e spirituale".

© Copyright (AGI)

5 commenti:

sonny ha detto...

Raffa, hai notizie del Don di Lodi?

sonny ha detto...

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Chiesa-Padre-Lombardi-crisi-abusi-non-superata-e-processo-lungo_461828687.html

Raffaella ha detto...

Grazie, Sonny :-))

Ovviamente i media non parlano piu' del caso...
Oggi il don e' stato interrogato dal gip ed ha negato ogni accusa. Ora spettera' al magistrato decidere se convalidare la custodia cautelare o procedere alla scarcerazione.
R.

sonny ha detto...

Grazie Raffaella.

laura ha detto...

Credo che sia tempo di smettere di correre dietro delle notizie di abusi e denunce. E' l'ora della preghiera. L'unica Autorità credibile è il Papa. Nn mi fido di altri, di nessun altro, cardinali compresi. Aveva ragione Giovanni Paolo II a fidarsi solo del card. Ratzinger. E' l'unico che poteva può salvare la Chiesa a prezzo della prproia vita che ha deciso volontariamente di consacrare (vedi melia Messa crismale) totalente e d imettersi totalmente a dsiposizione del Signore. Nn si appartiene più. Si è espropriato da se stesso da quando è stato eletto Papa e con il passare degli anni è sempre più deciso nel camino verso la verità, a costo di morire. Chiedo scusa per il tono dolorosamente apocalittico