lunedì 24 maggio 2010
Card. Poletto: Se si potesse misurare la carica spirituale di un' Ostensione, quella del 2010 supera certamente la precedente (Griseri)
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PAOLO GRISERI
Repubblica — 23 maggio 2010 pagina 3 sezione: TORINO
Se si potesse misurare la carica spirituale di un' Ostensione, «quella del 2010 supera certamente la precedente». Con questa battuta il cardinale di Torino, Severino Poletto, sintetizza il senso dei 44 giorni di pellegrinaggio che si concludono oggi pomeriggio alle 16 con la messa in Duomo. La «carica spirituale» è stata la principale preoccupazione della diocesi di Torino tanto che anche un laico come Fiorenzo Alfieri, presidente del Comitato per l' Ostensione, ricorda che «abbiamo sempre cercato l' equilibrio tra il primato degli aspetti spirituali e le esigenze organizzative».
Così non stupisce che nel pomeriggio il segretario di Stato vaticano, il piemontese Tarcisio Bertone, si complimenti «con chi ha saputo organizzare questa ostensione per l' equilibrio dimostrato. Anche in questa occasione - aggiunge il cardinale Bertone - la chiesa torinese ha saputo dimostrare la sua capacità di andare alle radici del cristianesimo».
Bertone conferma che «il papa Benedetto XVI è rimasto molto soddisfatto della visita pastorale a Torino, il 2 maggio scorso: nonostante la giornata grigia, ha visto riversarsi per le strade della città migliaia di ' bogia nen' ad accoglierlo». Il momento più toccante della visita del papa, ricorda il segretario di stato vaticano, «è stato l' incontro con i malati al Cottolengo». Difficile immaginare, nonostante l' esito positivo dell' evento, la scelta di una Ostensione permanente: «Non è possibile per ragioni tecniche - spiega il cardinale Poletto - perché il Telo non può sopportare un' eccessiva esposizione alla lucee non lo è anche per ragioni di opportunità». Il cardinale cita una massima latina: «Merces ultronea vilescit», la merce troppo disponibile perde valore. Un' ostensione permanente farebbe scemare l' interesse verso il Telo. Il successo della visita papalee la soddisfazione di Benedetto XVI (che ha scritto una lettera di ringraziamento oggi letta in Duomo dal cardinale Poletto) contrastano con le voci, diffuse poco dopo in Vaticano, sulla scelta di escludere Torino dall' elenco delle sedi cardinalizie.
«Non esistono sedi cardinalizie, la scelta dei cardinali spetta esclusivamente al papa», risponde Poletto. Sarebbe comunque strano se il successore dell' attuale arcivescovo non diventasse cardinale: «Non mi risulta nulla di tutto ciò. Saranno voci diffuse da qualche monsignorino», risponde Poletto. Anche l' ostensione di quest' anno non è diventata l' occasione per un incontro tra il patriarca di Mosca e il papa. «A differenza del 2000, quando avevo avuto il mandato esplicito da Giovanni Paolo II per tentare di organizzare l' incontro - ricorda il cardinale di Torino - questa volta abbiamo avuto l' importante visita del metropolita Ilarion ma non del patriarca Kyrill». Il bilancio scientifico dell' ostensione non è così ricco come quello delle precedenti. «Per una scelta esplicita», dice il responsabile del Comitato, Gian Maria Zaccone. Questa volta si è scelto di «separare nettamente il momento pastorale da quello dello studio». Così non ci sono state riunioni di esperti, com' era accaduto nel 2000 a villa Gualino. Sulla direzione che dovranno prendere i prossimi esperimenti c' è da attendere la decisione del Vaticano. E non sembra che tra Roma e Torino ci sia sempre stata in questi anni concordanza di valutazioni sulle scoperte vere o presunte che sono state effettuate analizzando il Telo. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui da tempo il Vaticano ha ricevuto le proposte di esperimento avanzate dagli scienziati di tutto il mondo dopo il convegno di villa Gualino e non ha ancora preso una decisione. L' Ostensione si chiude oggi. L' ultimo pellegrino sfilerà di fronte al Lenzuolo alle 13. Poi le porte del Duomo si chiuderanno fino alle 16 per la celebrazione conclusiva presieduta da Poletto con tutti i vescovi del Piemonte. La cattedrale tornerà agibile per le normali funzioni il 13 giugno, quando sarà smontato il percorso dei pellegrini. La Sindone tornerà nella sua teca sotto il palco reale nella giornata di domani.
© Copyright Repubblica (Torino), 23 maggio 2010 consultabile online anche qui.
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