lunedì 28 giugno 2010

Belgio, si dimette Peter Adriaenssens, presidente della commissione sugli abusi: "Siamo stati utilizzati come esca" (Apcom)


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Il Papa: auspico che la giustizia faccia il suo corso,a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni,nel rispetto delle vittime

Attenzione ai titoli delle agenzie di stampa che non colgono la notizia: il Papa riconosce il diritto della giustizia civile ad indagare. Ad essere deplorevoli sono le modalita' non le perquisizioni!

Il Papa: deploro le perquisizioni del Belgio ma la giustizia faccia il suo corso (Izzo)

Messaggio del Papa al presidente della Conferenza episcopale del Belgio sulle modalità delle perquisizioni nella cattedrale di Malines

Il Papa: "Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti (gli abusi sui minori) vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati" (Messaggio al Primate del Belgio)

Le pie illusioni di Filippo Gentiloni

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Su segnalazione di Alessia leggiamo.

Pedofilia/ Belgio, si dimette presidente commissione inchiesta

Roma, 28 giu. (Apcom)

Nuovo capitolo nella vicenda dei casi di pedofilia nella chiesa belga. Peter Adriaenssens, il presidente della Commissione incaricata di esaminare il dossier sugli abusi sessuali in cui sono coinvolti alcuni sacerdoti, getta la spugna. Lo scrive il quotidiano De Standaard in edicola oggi, sottolineando che la decisione dello psichiatra è arrivata dopo che la procura belga ha sequestrato tutto il materiale raccolto dalla Commissione istituita dalla chiesa belga.
"Siamo stati utilizzati come esca", ha attaccato Adriaenssens aggiungendo che il sequestro del materiale dimostra la diffidenza di cui hanno dato prova le autorità giudiziarie.
"Hanno agito in questo modo perché pensavano che potessimo tenere nascosta la verità, mentre la nostra intenzione era di lavorare in piena trasparenza", ha commentato Adriaenssens.
Ieri, Papa Benedetto XVI ha criticato le perquisizioni disposte dalla magistratura belga "con modalità sorprendenti e deplorevoli" nelle sedi episcopali del Paese, nell'ambito delle indagini su presunti casi di pedofilia.
In un messaggio rivolto al presidente della Conferenza Episcopale belga, l'arcivescovo André-Joseph Leonard, il Pontefice ha espresso la propria "vicinanza e solidarietà a tutti i Vescovi della Chiesa in Belgio per le sorprendenti e deplorevoli modalità con cui sono state condotte le perquisizioni nella Cattedrale di Malines e nella Sede dove era riunito l'Episcopato belga in una Sessione plenaria che, tra l'altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all'abuso di minori da parte di membri del clero".
"Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti vanno trattati dall'ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia", ha continuato il messaggio, pubblicato sul sito internet della Santa Sede e nel quale Benedetto XVI auspica che "la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati".
Secondo il ministro della Giustizia belga, Stefan De Clerck, se la chiesa ha il diritto di istituire una commissione (presieduta da Adriaenssens), le vicende di pedofilia sono di competenza della giustizia "che ha preso in mano il dossier". De Clerck ha ribadito che, nel corso delle perquisizioni, i vescovi sono stati trattati in modo normale e ha definito "eccessive" le dichiarazioni del cardinale Tarcisio Bertone che ha paragonato le operazioni della giustizia belga a quelle degli ex Paesi comunisti.

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sul Foglio di oggi articolo di Ferrara:
Concorso esterno in pedofilia: storie di ingiustizia secolarista.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ti segnalo anche l'articolo di Padre Scalese che mi pare in linea con Ferrara:
http://querculanus.blogspot.com/2010/06/come-muore-una-chiesa.html
Personalmente sposo in toto la linea di Papa Benedetto. Totale trasparenza (nel collaborare con la giustizia e nell'aiutare le vittime) e penitenza (sopportando le umiliazioni del momento presente come una prova che fortifichi la fede) che per il nostro Papa sono le uniche vie che possono portare la Chiesa fuori da questa tempesta.
Alessia

sam ha detto...

Padre Scalese tira fuori l'argomento GUERRA ALL'IRAN di cui nessuno parla, ma che è lì fermo davanti alla nostra prua come l'iceberg del titanic e che credo sia all'origine di tutto quel che sta succedendo.
C'è chi vuol far scoppiare seriamente una guerra mondiale, ragazze: lo so che dire così mi fa sembrare un profeta di sventura, ma parlo perchè sono informata, non perchè sono fanatica.
Nella Bibbia ai profeti di sventura non credeva mai nessuno, anche se avevano ragione.
In questo momento l'ostacolo terreno più grosso a questo piano, sia sul piano del mondo, che su quello sovranaturale, è il Papa santo che abbiamo.
Se non credete a me rileggetevi questo articolo di asianews, il più informato e coraggioso che sia uscito nello svelare i retroscena veri del mondo di oggi.

http://www.asianews.it/notizie-it/Venti-di-guerra-e-crisi-economica-dietro-gli-attacchi-al-Papa-18138.html

sam ha detto...

Dall'articolo di Asianews che ho postato ho estratto questa nota: "Si pensi anche alla vicenda degli omicidi compiuti in Belgio da Marc Dutroux in un ambito di gruppi pedofili cui era emerso un coinvolgimento non solo del capo della polizia ma anche di Jacques Delors presidente della Commissione Europea."

Allora ho fatto una piccola ricerca e ho trovato questo:
http://www.stampalibera.com/?p=11378

Ok che Blondet va preso con le pinze, ma se com'è dato a comprendere i crimini ecclesiali belgi erano in complicità con quelli dei potenti finora coperti, si può intendere tutto quello che è successo - sequestro delle carte compreso - come un sistema per continuare ad insabbiare (perchè dalle testimonianze forse si poteva arrivare non solo ai vescovi). Altro che fare giustizia!