giovedì 10 giugno 2010

Il giorno del terremoto in Abruzzo il Papa telefonò a Bertolaso per informarsi direttamente della situazione e finì intercettato (Martinelli)


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E ora nell’intercettazione c’è la voce di Benedetto XVI

Massimo Martinelli

Nei giorni caldi delle intercettazioni delle telefonate di Guido Bertolaso fu coinvolto negli ascolti anche Papa Ratzinger: era il 6 aprile del 2009, il giorno del terremoto a L’Aquila quando il pontefice volle informarsi direttamente da Bertolaso sulla situazione nel capoluogo abruzzese. Quattro volte i militari dell’Arma ascoltarono la voce del Papa. È la prima volta nella storia giudiziaria dell’Italia. A quel punto fu deciso di interrompere gli ascolti. Le registrazioni non sono state trascritte, sono a Firenze e presto potrebbero essere distrutte

Roma. Alla fine staccarono la spina. Dei registratori, s’intende. Di quelli che intercettavano le telefonate del sottosegretario Guido Bertolaso, nella fase calda delle indagini sulla Criccopoli di Balducci&Anemone. Avvenne esattamente dopo diciotto giorni di ascolti ininterrotti, in cui si cominciava a delineare il rapporto che legava il capo della Protezione Civile agli uomini della cricca. E avvenne precisamente quando, nello stesso giorno, per quattro volte i militari dell’Arma ascoltarono la voce del Santo Padre.
E altre due volte, la voce squillante del Segretario di Stato americano Hillary Clinton. Era il sei aprile del 2009, il giorno del terremoto all’Aquila, e Papa Ratzinger volle manifestare a Bertolaso la vicinanza sua e della Chiesa Cattolica a chi si stava impegnando nella difficile opera dei soccorsi; mentre la Clinton parlò del dramma di Haiti, dove pure la Protezione civile italiana aveva mandato uomini mezzi. Erano conversazioni ufficiali che non avevano attinenza con le indagini. Eppure, per la prima volta nella storia giudiziaria del Paese hanno catapultato il nome del Pontefice sulla scatola di un nastro magnetico. Salvo poi convincere gli investigatori che era il caso di staccare gli ascolti. Con una motivazione eloquente, che suonava più o meno così: «Si interrompono le operazioni di ascolto poiché dopo il 6 aprile 2009 il tema delle conversazioni era il sisma in Abruzzo». Le registrazioni di quelle telefonate non sono mai state trascritte; e fanno parte del materiale audio custodito a Firenze, Ma presto potrebbero essere distrutte.

© Copyright Il Mattino, 10 giugno 2010

5 commenti:

gemma ha detto...

non c'è più "religione" :))

sonny ha detto...

Non ditelo a De Magistris, che magari prova ad inquisire il Papa. Ci sono tutti i crismi per un'accusa di TENTATA SOLIDARIETA' DI STAMPO TEUTONICO.

Raffaella ha detto...

:-))))
Pensate al carabiniere che ha sentito la voce del Papa :-)
R.

laura ha detto...

un po' di rispetto non guastrebbe

Cindy ha detto...

Ci mancava solo che interecettassero anche il Papa!
Spero bene che il materiale venga distrutto!!!