mercoledì 14 luglio 2010

Anglicani, Osservatore Romano: il voto del Sinodo di York sembra offuscare lo sforzo di unità (Izzo)


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ANGLICANI: OSSERVATORE, VOTO YORK SEMBRA OFFUSCARE SFORZO UNITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 lug.

"Nel Sinodo di York e' emersa la debolezza di una proposta che non tenga conto delle diverse tradizioni presenti in una stessa comunita' ecclesiale.
E che pensa di risolvere le questioni aperte con una votazione a maggioranza semplice, con la quale sembra offuscarsi la centralita' della missione e della testimonianza della Buona Novella 'ut unum sint'".
Con queste parole l'Osservatore Romano commenta oggi il via libera anglicano, dato il 12 luglio, all'ordinazione delle donne vescovo, con il quale la Chiesa di Inghilterra ha di fatto confermato la decisione presa due anni fa, bocciando per di piu' la proposta di compromesso dell'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, che chiedeva la nomina obbligatoria di vescovi ausiliari uomini competenti sulle parrocchie contrarie all'ordinazione delle donne vescovo.
In proposito, mons. Andrew Faley, responsabile per l'ecumenismo della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, che ha partecipato come osservatore cattolico al Sinodo Anglicano, ha dichiarato al Servizio Informazione Religiosa che "la Chiesa di Inghilterra ha dimostrato, con questo voto, di pensarsi sempre di piu' come Chiesa protestante.
La decisione che ha preso va al cuore stesso della sua identita', quello che la Chiesa sceglie di essere.
La Chiesa di Inghilterra si vede come una chiesa sempre piu' protestante, riformata che si allontana dall'eredita' cattolica, sempre meno disposta ad accomodare chi si rifa' alle radici cattoliche".
Cosi', ha aggiunto il presule, "gli anglicani contrari all'ordinazione delle donne si ritroveranno sempre di piu' senza spazio all'interno della loro Chiesa". "Quando il sinodo voto' a favore delle donne pastore nel 1992 vennero pensati dei vescovi autonomi per le parrocchie contrarie", ha ricordato il rappresentante della Chiesa Cattolica, per il quale "era questo il senso della proposta che i due arcivescovi di Canterbury e di York, ai vertici della gerarchia della Chiesa di Inghilterra, volevano introdurre con il loro emendamento che sabato il sinodo ha bocciato".
A questa situazione di crisi, sottolinea il Sir, "il Papa ha risposto dando vita con la costituzione apostolica, 'Anglicanorum coetibus', a degli Ordinariati per permettere a ministri e fedeli anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, conservando elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano".
La posizione cattolica sulla decisione di York resta quella espressa nel 2006 dall'allora presidente del Pontificio Consiglio per l'unita' dei cristiani, card. Walter Kasper, il quale ricordo' alla Lambeth Conference che "la Chiesa Cattolica non pensa di avere l'autorita' di ordinare le donne e quando la Chiesa di Inghilterra ha deciso di procedere con questa ordinazione si e' allontanata in una direzione protestante". E dunque "l'ordinazione delle donne di fatto blocca definitivamente un possibile riconoscimento degli ordini anglicani da parte della Chiesa Cattolica'".
"Puo' essere triste e faticoso per gli anglo-cattolici vedere che la Chiesa d'Inghilterra va ormai decisamente verso l'episcopato femminile, ma e' in realta' liberante per loro - si legge in un post pubblicato oggi dal sito degli 'Amici di Papa Ratzinger' - il fatto che il Sinodo non abbia accettato compromessi che sembrano veri e propri alambicchi. Chi non accetta il ministero ordinato femminile e chi lo promuove, non possono evidentemente far parte della stessa Chiesa. Gli anglocattolici erano tentati dal quieto vivere, rimanere con le loro idee, ma senza mescolarsi agli altri. Sarebbe stata una menzogna. Questo mostra che molti anglocattolici, sono cattolici solo nelle forme liturgiche, ma poi preferiscono pensare in modo latitudinarista, fino a quando possono farlo liberamente. E' piu' difficile essere cattolici nella Chiesa di Roma che essere cattolici-senza-Papa nella
Chiesa Anglicana.
Adesso e' ora di decidere: se vogliono essere anglicani accetteranno anche le donne-vescovo, se vogliono essere cattolici, saranno felici di trovare la verita' e non i compromessi". A proposito degli ordinariati previsti dalla "Anglicanorum coetibus", mons. Andrew Faley ha confermato nell'intervista al Sir che "un ordinariato verra' senz'altro stabilito, ma - ha aggiunto - quando e' difficile dirlo come e' impossibile dire quanti membri della Chiesa di Inghilterra stanno pensando di diventare cattolici".
Da parte sua, ha sottolineato il presule, "la Chiesa di Inghilterra sostiene che vi sara' un codice di comportamento che proteggera' le parrocchie contrarie all'ordinazione delle donne vescovo.
Uno dei punti deboli di questo sinodo e' stato proprio l'assenza del codice di comportamento. Il comitato di revisione che ha steso la legislazione per introdurre le donne vescovo, per ragioni di tempo, non ha preparato il codice e quindi non si sa che cosa conterra'". Ma questa, per il vescovo cattolico, non e' una garanzia adeguata "perche' non esiste protezione nella legislazione stessa come avrebbe voluto l'arcivescovo di Canterbury.
Il risultato e' che chi e' contrario verra' messo ai margini e tollerato sempre di meno all'interno della chiesa anche perche' la composizione della Chiesa e del sinodo cambiera' a favore delle donne e vi saranno sempre piu' spesso donne vescovo e anche i due arcivescovi potrebbero in futuro essere donne".

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