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IRAQ: PAPA, PACE FAVORITA DA DIALOGO TRA CRISTIANI E MUSULMANI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 2 lug.
In Iraq le grandi sofferenze vissute dalla popolazione innocente hanno creato "un legame profondo", rafforzando la determinazione di musulmani e cristiani "a lavorare per la pace e la riconciliazione".
Lo ha affermato Benedetto XVI rivolgendosi al nuovo ambasciatore della Repubblica dell'Iraq, Habbeb Mohammed Radi Ali Al-Sadr, ricevuto in occasione della presentazione delle Lettere credenziali.
Nel suo discorso, il Pontefice ha chiesto che "l'Iraq emerga dalle difficolta' di questi ultimi 10 anni e si ponga come modello di tolleranza e cooperazione". "E' di grande importanza - ha affermato - per ogni societa' che la dignita' umana di ogni cittadino sia rispettata e che i diritti fondamentali siano riconosciuti, protetti e promossi".
Tra questi Ratzinger ha rimarcato quelli della liberta' religiosa e di culto che "permettono ai cittadini di vivere in conformita' con la loro dignita' trascendente in quanto creati ad immagine e somiglianza di Dio". Anche il prossimo Sinodo per il Medio Oriente, ha aggiunto, "dara' impulso al dialogo interreligioso".
"La Santa Sede da parte sua - ha sottolineato il Papa - condivide la preoccupazione che i cristiani restino nella terra natia e coloro che sono stati costretti ad emigrare vi facciano ritorno. I cristiani iracheni devono sapere che restare o ritornare nelle loro case e' sicuro ed hanno bisogno di garanzie che le loro proprieta' siano recuperate e i loro diritti rispettati".
Benedetto XVI ha anche ricordato il sacrificio dell'arcivescovo Paulos Faraj Rahho e di padre Ragheed Ganni come "esempi splendenti dell'amore che porta a donare la vita agli altri" definendoli "potenti incentivi per superare le divisioni" tra cristiani e musulmani e per fronteggiare gli atti di terrorismo che colpiscono il popolo senza distinzioni.
Per il Papa, serve dunque un nuovo Governo, che mostri coraggio e determinazione, per fare fronte alle aspettative del popolo iracheno, e che dia priorita' a misure atte a migliorare la sicurezza a tutti i settori della popolazione e segnatamente alle diverse minoranze, tra cui quella cristiana.
"E' da sperare - ha detto in proposito al neo ambasciatore - che la formazione del nuovo Governo proceda velocemente cosi' che gli auspici del popolo per un Iraq stabile e unito siano realizzati".
Agli eletti il Pontefice chiede "di mostrare grande coraggio e determinazione per rendere concrete le speranze in loro riposte" cosi' come il prossimo Governo dovra' "dare priorita' a misure per migliorare la sicurezza in tutti i settori della popolazione e in particolare alle minoranze". Al riguardo, Benedetto XVI ha ricordato "le difficolta' cui i cristiani devono fare fronte" e preso atto di quanto l'ambasciatore iracheno ha riferito circa "i passi intrapresi dal Governo per dare loro maggiore protezione".
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1 commento:
forse sarebbe ancor più favorita dela dialogo tra musulmani e cristiani, perché mi pare che quello tra cristiani e musulmani sia a senso unico (non è un dialogo, è uno sbragamento!)
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