domenica 3 ottobre 2010

Il Papa teologo e la città martire (Antonella Folgheretti)

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L'omelia del Papa a Palermo nell'approfondito commento di Salvatore Izzo

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IL PAPA A PALERMO: I VIDEO, LE FOTO ED I PODCAST

Il Papa: "Chi compie il male si vergogni" (La Stampa)

La Santa Messa del Papa a Palermo nel commento audio di Felice Cavallaro (Corriere)

Il Papa: A Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltà. Ci si deve vergognare del male compiuto. Il popolo siciliano guardi con speranza al futuro (Izzo)

Il Papa: Nel mese del Rosario, Maria è il modello della vita cristiana (AsiaNews)

Il Papa: Non vi scoraggiate per disoccupazione e criminalità organizzata

Il Papa a Palermo: "Quando incontrate l’opposizione del mondo, sentite le parole dell’Apostolo: «Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro». Ci si deve vergognare del male, di ciò che offende Dio, di ciò che offende l’uomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla Comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce!" (Omelia)

Benedetto XVI a Palermo, oltre 100 mila fedeli alla messa (Lorello)

Mons. Romeo: Disoccupazione e crisi condizionano la Sicilia

Il benvenuto del sindaco di Palermo al Papa: La nostra città crede nella liberazione dalle piaghe moderne (Apcom)

Il Papa è arrivato a Palermo, messa mattutina e incontro con giovani

Il Papa per la prima volta a Palermo

Il Papa è arrivato a Palermo (Skytg24)

Battute e bestemmia: la condanna del mondo cattolico (Calabrò e Zizola). L'incomprensibile affermazione di Mons. Fisichella

Il Papa e la coesistenza tra fede e scienza (Adelfio Elio Cardinale)

Nel cuore della Chiesa in Sicilia (Savagnone)

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Il trionfo del Papa schivo. Cinque anni di un successo di pubblico che ha stupito i critici. L'enigma di pochi gesti e molte parole (Rodari)
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Su segnalazione di Sonny leggiamo:

Il Papa teologo e la città martire

di Antonella Folgheretti

3 ottobre 2010 -

È una città che soffre quella che ha accolto oggi papa Ratzinger. Vive nel bisogno, spirituale e morale prima che economico. Per giorni e settimane siamo stati sommersi da commenti e previsioni sulla visita del papa.
Da un lato, c’è stato chi si è chiesto se fosse opportuna, se la città non meritasse di ”essere lasciata in pace” a crogiolarsi nei suoi mali. Indifferenti, a volte quasi sdegnati, questi hanno assistito ai lavori di sistemazione di strade e marciapiedi criticando cifre e frettolososità dell’ultimo minuto.
Altri hanno persino manifestato contro la visita pastorale. Dall’altro, c’è chi ha vissuto il percorso di avvicinamento a questa tappa con grandi aspettative: chissà cosa dirà, il Papa. Chissà se riuscirà a creare attorno a sé empatia, entusiasmo. Oggi, dopo la concelebrazione eucaristica del Foro Italico, nella prima parte della sua visita a Palermo, cui hanno preso parte in 250 mila, gli uni e gli altri hanno le loro risposte.
Il passo lento, l’aria fragile di uomo anziano un po’ ricurvo per il peso degli anni, Benedetto XVI è giunto a Palermo nel segno della speranza. ”Con la forza di Dio – ha detto -, tutto è possibile”. E’ il Papa teologo, il Capo della chiesa cattolica, quello che ha incontrato oggi i siciliani. “Ci si deve vergognare del male – ha aggiunto con la sua consueta pacatezza e umiltà - che si arreca alla comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce”.
Ed è lì, in queste parole sobrie, che arriva la condanna decisa alla criminalità organizzata, alla corruzione, al malaffare. Alla vita vissuta male, senza senso. Il messaggio di Benedetto XVI è invasivo ed esclude ogni generica tolleranza culturale che eviti la contrapposizione tra due visioni fortemente caratterizzate del mondo, opposte, la cattolica e la relativista.
La sua presenza a Palermo dichiara anche che una fede forte, come quella voluta da Ratzinger, è una fede che – se vissuta – può cambiare il mondo.
Chi si aspettava da papa Ratzinger l’impetuosità di Giovanni Paolo II sarà, forse, ed errando, rimasto deluso. Il suo carattere schivo, la sua timidezza contrastano con la fisicità dirompente di Giovanni Paolo II, che tuonò da Agrigento contro la mafia. Ma oggi Benedetto XVI ha ribadito quel forte richiamo, sottolineando che, in un progetto unitario di vita, il male – e cosa è la mafia se non “male”? – non può coesistere con la forza del Vangelo e invitando all’onestà della riflessione sulla verità.
Palermo Felicissima, è città dove, come ha sottolineato lo stesso Pontefice, “non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni”; città dove in tanti, forse troppi, “vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale”; città che quotidianamente viene descritta dagli organi di informazione nelle sue meschine miserie di corpi straziati, di violenze fisiche e morali, di abusi di potere.
Per essa Benedetto XVI, “spezzando” il Vangelo, ha delineato una via di redenzione. Che questo messaggio trovi terreno fertile o meno nei 250 mila presenti al Foro Italico – o nei giovani attesi a migliaia nel pomeriggio a piazza Politeama – non è dato sapere. Ma in una città martirizzata, è già tanto che questo messaggio ci sia stato.
E oggi, sotto il sole cocente di ottobre, Palermo è città quasi di accecante bellezza.

http://palermo.blogsicilia.it/il-papa-teologo-e-la-citta-martire/7043/

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