sabato 6 novembre 2010

Il cammino. Dove si allenano le anime (Simona Verrazzo)

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Il cammino

Dove si allenano le anime

di Simona Verrazzo

Il cammino verso Dio, il percorso — a volte accidentato, a volte pericoloso — che l'uomo compie per raggiungere una meta diversa da tutte le altre: passo dopo passo, impiegando settimane o mesi, attraversando boschi e fiumi, monti e mari, e poi ancora borghi e città, fino a giungere al traguardo. Il pellegrinaggio è espressione dell'impegno fisico e spirituale dell'uomo che tende a Dio con uno sforzo che non è soltanto del corpo. Il cammino infatti diventa preparazione verso quel momento di raccoglimento e preghiera che è il fine ultimo di tanto peregrinare. Ma il cammino stesso è preghiera.
Ora una mostra, nel Palazzo delle Esposizioni di Roma, cerca di raccontare simboli e valenze del pellegrinaggio cristiano. La rassegna «Roma, Santiago, Gerusalemme. Vie e luoghi dell'incontro con Dio» rientra nel progetto di divulgazione delle radici cristiane dell'Europa curato dall'associazione culturale Identità Europea.
Nel cristianesimo le principali mete dei pellegrini sono state da sempre le città di Roma e Gerusalemme, a cui sono andate ad aggiungersi, nel corso dei secoli, altri centri. È il caso di Santiago de Compostela in Spagna, la cui importanza è riconosciuta non soltanto al livello religioso, ma anche storico, tanto che l'Unesco nel 1993 ha deciso di inserire le strade spagnole che conducono alla cattedrale di San Giacomo il Maggiore nella lista del Patrimonio culturale dell'umanità, aggiungendovi nel 1998 anche le strade sul territorio francese.
Cuore della mostra romana sono trenta pannelli a colori progettati dagli architetti Alessandro Tricoli e Camilla Fabbri. I primi nove raccontano l'evoluzione del concetto di pellegrinaggio nelle culture non cristiane, dall'estremo oriente all'islam, dalla regione indo-tibetana alla cultura ebraica, dal mondo classico a quello celtico.
Dal decimo pannello l'attenzione si sposta sul cristianesimo e sull'importanza rivestita dai pellegrinaggi cattolici nelle città di Roma, Gerusalemme e successivamente di Santiago de Compostela. E così ritroviamo le tappe intermedie di questi cammini che, percorsi senza i mezzi di trasporto moderni, richiedevano un impegno di mesi. Le stazioni di passaggio che collegavano Roma da Santiago de Compostela andarono a costituire la ben nota Via Francigena, che negli ultimi anni sta fortunatamente vivendo una fase di riscoperta e rinascita.

Si è ormai consolidato l'uso di voler far iniziare questo percorso da Canterbury, nell'Inghilterra meridionale, in virtù della memoria di viaggio redatta alla fine del x secolo da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che compì il pellegrinaggio diretto a Roma tra il 990 e il 994. Ma la Via Francigena non si limitava a collegare Santiago de Compostela a Roma oppure — come ricorre spesso oggi — Canterbury a Roma, bensì la sua rete di strade arrivava a coprire l'intera Europa, tanto da costituirne quasi lo scheletro «stradale». Evidente quindi l'impatto sociale e culturale di questa realtà, la rete di contatti che consentì.
Sul versante meridionale, nel pellegrinaggio tra le città di Roma e Gerusalemme, la regione pugliese ha rivestito, nei secoli passati, uno snodo fondamentale. E tappa obbligatoria dei pellegrini era il santuario di San Michele del Gargano, tra i quali va ricordato nel 1216 anche san Francesco d'Assisi.
Ai santi pellegrini è dedicato il ventesimo pannello, che si sofferma sullo speciale rapporto tra pellegrinaggio e santità. Tra questi va menzionato il beato Gerardo (1040 circa - 1120) primo Gran Maestro dell'ordine dei Cavalieri Ospitalieri (oggi Cavalieri di Malta), che dedicò tutta la sua vita all'accoglienza dei pellegrini in Terra Santa. E poi c'è san Rocco, originario di Montpellier e vissuto nella seconda metà del xiv secolo, protagonista di uno storico pellegrinaggio verso Roma in cui si dedicò a curare dalla peste i pellegrini in viaggio verso la città eterna, diventandone il loro santo protettore.
E se l'ultimo pannello, il trentesimo, indaga sul ruolo spirituale del pellegrinaggio nel xxi secolo, merita una particolare attenzione il ventinovesimo, dedicato al 2010, anno giubilare di Santiago de Compostela; si celebra ogni volta che il 25 luglio, giorno dell'apostolo Giacomo il Maggiore — le cui spoglie sono ospitate all'interno della cattedrale — cade di domenica.

(©L'Osservatore Romano - 6 novembre 2010)

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