domenica 21 novembre 2010

Il Papa: Nella Chiesa nessuno è padrone, ma tutti sono chiamati, tutti sono inviati, tutti sono raggiunti e guidati dalla grazia divina. E questa è anche la nostra sicurezza!

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Benedetto XVI: nella Chiesa nessuno è padrone

Tra i dieci nuovi porporati italiani c'è Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e nato ad Acireale

VATICANO

Nel terzo Concistoro del suo Pontificato, Benedetto XVI ha creato ieri 24 nuovi cardinali, di cui venti «elettori» e quattro ultraottantenni. A loro, nella cerimonia solenne nella Basilica di San Pietro, ha imposto la «berretta» cardinalizia, segno di come i nuovi membri del Sacro Collegio debbano essere pronti a difendere la Chiesa «fino all'effusione del sangue».
«Nella Chiesa nessuno è padrone, ma tutti sono chiamati, tutti sono inviati, tutti sono raggiunti e guidati dalla grazia divina. E questa è anche la nostra sicurezza!», ha affermato il Papa nell'omelia, nella quale ha ricordato il ruolo dei cardinali sia quello di dare «al Successore di Pietro una collaborazione più stretta e assidua, sostenendolo nell'esercizio del suo ministero universale».
«Non è la logica del dominio, del potere secondo i criteri umani, ma la logica del chinarsi per lavare i piedi, la logica del servizio, la logica della Croce che è alla base di ogni esercizio dell'autorità», ha aggiunto il Pontefice in una basilica vaticana gremita, in cui dominava il rosso delle vesti dei cardinali.
Tra i nuovi porporati, dieci sono gli italiani: Angelo Amato, Francesco Monterisi, Fortunato Baldelli, Paolo Sardi, Mauro Piacenza, Velasio De Paolis, Gianfranco Ravasi, Paolo Romeo (siciliano di Acireale, nato il 20 febbraio 1938, è stato nunzio apostolico in vari Paesi, tra cui Haiti, Colombia e Canada, quindi, dal 2001 al 2006, nunzio in Italia; il 19 dicembre 2006 è stato nominato arcivescovo di Palermo), e i due ultra-ottantenni Elio Sgreccia e Domenico Bartolucci.
Gli altri europei sono due tedeschi (Reinhard Marx e l'ultraottantenne Walter Brandmueller), uno svizzero (Kurt Koch), un polacco (Kazimierz Nycz) e uno spagnolo (Josè Manuel Estepa Llaurens, non votante).
uattro le nuove porpore del continente americano (gli statunitensi Raymond Leo Burke e Donald William Wuerl, il brasiliano Raymundo Damasceno Assis e l'ecuadoregno Raul Eduardo Vela Chiriboga).
Altre quattro vengono dal continente africano (Antonios Naguib, Robert Sarah, Medardo Joseph Mazombwe e Laurent Monsengwo Pasinya), una dall'Asia (il singalese Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don).
«Nonostante le sfide, le difficoltà, le persecuzioni, la Chiesa di Cristo non cessa di proclamare ogni giorno in ogni parte del mondo l'amore di Dio per gli uomini, di irradiare la luce del Vangelo, di insistere a tempo opportuno e importuno nell'annuncio della Parola di Dio», ha detto nell'indirizzo di omaggio al Papa, anche a nome degli altri neo-porporati, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
«Non si può eludere il rischio – ha aggiunto - di essere non compresi, di essere rifiutati e di dover essere disposti anche all'estrema testimonianza. Del resto, il colore della porpora fa ad essa diretto riferimento».
Nel pomeriggio tutte le nuove porpore, da oggi titolari anche di una chiesa di Roma, sono state festeggiate nelle tradizionali «visite di cortesia tra l'Aula Paolo VI, la Fabbrica di San Pietro e il Palazzo Apostolico.
Con loro il Papa domani concelebrerà la messa durante la quale consegnerà gli anelli cardinalizi, segno di «più salda comunione con la Sede di Pietro».
Con le nuove nomine, il Sacro Collegio comprende ora 203 porporati, di cui 121 «elettori» e 82 ultra-ottantenni. Divisi per continenti, ora sono 111 i cardinali europei (62 votanti), 21 i nordamericani (15 votanti), 31 i latino-americani (21 votanti), 17 africani (12 votanti), 19 asiatici (10 votanti), quattro dell'Oceania (tra cui un solo elettore).
Il Concistoro di oggi ha reintegrato la quota di 120 votanti in un eventuale Conclave stabilita da Paolo VI nel 1973.
Nel solo 2011, però, vi saranno ben dieci cardinali elettori che supereranno la soglia degli 80 anni e perderanno il diritto al voto: tanto che si parla già di un nuovo Concistoro che Ratzinger potrebbe convocare di qui a un anno.

© Copyright Gazzetta del sud, 21 novembre 2010

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