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Presentata questa mattina la XXV Conferenza internazionale del dicastero per gli operatori sanitari
Per una cura della salute equa e umana
Un'assistenza sanitaria uguale per tutti, alla quale ogni uomo abbia la stessa opportunità di accesso, e che sia rispettosa della dignità della persona umana. Sono gli obiettivi che si prefigge la XXV Conferenza Internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio per la Pastorale Sanitaria dedicata al tema "Per una cura della Salute equa ed umana alla luce dell'enciclica Caritas in veritate", la più recente enciclica di Benedetto XVI. Due giorni di approfondimento e di studio che si svolgeranno nell'Aula Nuova del Sinodo, giovedì 18 novembre, e che, per riguardo al Concistoro di sabato 20 novembre, si concluderanno il giorno seguente, venerdì 19, nel vicino Istituto Patristico Augustinianum.
Vi prenderanno parte circa 750 tra studiosi e operatori sanitari, sacerdoti, religiosi e laici, in arrivo da 60 Stati. Estremamente qualificati, com'è del resto "tradizione" per la Conferenza Internazionale, i relatori, tra i quali il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, i cardinali Raffaele Martino e Peter Kodwo Appiah Turkson; due arcivescovi capi dicastero che proprio il 20 novembre riceveranno l'investitura cardinalizia, monsignor Angelo Amato e monsignor Gianfranco Ravasi. Di estremo rilievo saranno anche gli interventi del ministro italiano della salute, Ferruccio Fazio, del direttore per l'Africa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Luis Gomes Sambo (Angola), del presidente del Consiglio di Sovrintendenza dell'Istituto per le Opere di Religione, Ettore Gotti Tedeschi.
I contenuti della conferenza sono stati illustrati questa mattina, lunedì 15, dal presidente del Pontificio Consiglio, l'arcivescovo Zygmunt Zimowski, nella Sala Stampa della Santa Sede. Con la conferenza "si vuole affrontare - ha spiegato - la questione attuale della parità di accesso ai servizi sanitari di base, non solo in generale, ma che siano in sintonia con la dignità dell'uomo e la sua vocazione. Già il Venerabile Papa Giovanni Paolo ii, con felice intuizione, nel motu proprio Dolentium hominum istitutivo del Pontificio Consiglio, manifestava la sua sollecitudine al riguardo. Questo anno la Conferenza cade nel venticinquesimo anniversario della fondazione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari: una tale occasione rappresenta, tra l'altro, un momento di valutazione e pianificazione per il futuro".
L'arcivescovo ha poi precisato che con l'enciclica Caritas in veritate Benedetto xvi "ci offre uno strumento per valutare i sistemi economici e sociali attraverso la lente morale della carità e della verità. L'enciclica si concentra sullo sviluppo integrale della persona, quello cioè che promuove il bene di ogni uomo e di tutto l'uomo. In effetti lo sviluppo autentico deve essere centrato sulla persona e promuovere il progresso di ogni uomo, di ogni gruppo di uomini e di tutta l'umanità (cfr. Caritas in veritate, 18). Alla luce di ciò, diventa difficile conciliare il progresso economico, scientifico e tecnico con la persistente disparità di accesso ai servizi sanitari, che è un diritto umano fondamentale. Esistono continue ineguaglianze tra i sistemi sanitari dei Paesi ricchi e quelli dei Paesi in via di sviluppo, e peggio ancora di quelli cosiddetti meno sviluppati. Inoltre, anche negli stessi Paesi ricchi esistono ampie differenze nell'accesso alle cure sanitarie. Molti poveri ed emarginati non hanno accesso ai farmaci e ad altre tecnologie salvavita, a causa dei costi inaccessibili o delle scarse infrastrutture sanitarie esistenti nelle loro Nazioni".
La Caritas in veritate inoltre "ci invita a riconoscere e affrontare i mali del nostro tempo - ha aggiunto - soprattutto nel fondamentale settore della sanità. Guidata dalla Caritas in veritate, la Conferenza esaminerà, tra l'altro, le prospettive basilari per una promozione equa e più umana della salute, la missione della Chiesa a favore dei malati, la promozione dell'assistenza sanitaria antropocentrica e il ruolo della società civile, della Chiesa e delle altre istituzioni e organismi privati nella promozione della giustizia, dell'equità e della solidarietà in ambito sanitario. Sarà anche un'occasione per trarre insegnamento da coloro che si sono adoperati per promuovere una società giusta, umana e più sana attraverso il loro lavoro umanitario, così come dalle figure eroiche di carità, ospitalità e sviluppo umano".
Insistendo sulla questione dei diritti umani monsignor Zimowski ha detto che "l'obbligo morale che ci viene dai diritti umani è che dovremmo trattare ogni persona al pari nostro, con la stessa dignità e con le stesse opportunità di perseguire una vita sana. Non possiamo pertanto escludere nessuno dalla sanità o prestargli cure inferiori. Le attuali diseguaglianze nell'assistenza sanitaria esigono che si intraprenda un'azione coraggiosa senza indugio. "Questa urgenza è dettata anche dalla carità nella verità. la carità di Cristo che ci spinge: Caritas Christi urget nos (2 Cor, 5, 14). L'urgenza è inscritta non solo nelle cose, non deriva soltanto dall'incalzare degli avvenimenti e dei problemi, ma anche dalla stessa posta in palio: la realizzazione di un'autentica fraternità"" (Caritas in veritate, 20).
"È nostra sincera speranza - ha concluso - che questa Conferenza faccia luce sui modi di migliorare l'accesso alla tanto desiderata parità di assistenza sanitaria di base, e che sia allo stesso tempo rispettosa della dignità inalienabile dell'uomo".
Hanno poi offerto alcune chiavi di lettura dei lavori monsignor Jean-Marie Mpendawatu Mate Musivi, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, e alcuni dei relatori invitati alla Conferenza: il francescano Maurizio Faggioni, docente di bioetica all'Alfonsiana, il quale ha focalizzato l'attenzione sul concetto di giustizia applicato al diritto alla salute, Domenico Arduini direttore della clinica di ostetricia e ginecologia all'università di Tor Vergata, che ha parlato dell'equità e dell'umanità delle cure, e Mario Benotti, direttore di Rai international, che ha trattato l'argomento salute e informazione.
(©L'Osservatore Romano - 15-16 novembre 2010)
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