martedì 9 novembre 2010

Una sentenza della Corte di Cassazione recepisce il verdetto di nullità di un matrimonio emesso dal tribunale regionale ecclesiastico di Modena: la moglie non riteneva la fedeltà un elemento rilevante (Haver)

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LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE RECEPISCE IL VERDETTO DELLA SACRA ROTA

L'infedeltà teorica rende nulle le nozze

La donna perde l'assegno: aveva ammesso con il futuro marito di ritenere la fedeltà insignificante per il rapporto

Flavio Haver

ROMA - Guai a manifestare al futuro coniuge intenzioni «libertine». Sebbene possano essere considerate al passo con i tempi e in linea con la «laicità» di una coppia, il rischio è che siano tutt'altro che in accordo con i cardini della religione cattolica. E sì, perché una sentenza del massimo organo giurisprudenziale del nostro Paese getta un'ombra funesta su chiunque faccia sfoggio di lealtà pre-nuziale manifestando apertamente il proprio pensiero, magari quando l'ancor tanto sentita cerimonia in chiesa non è stata ancora celebrata e il fatidico «sì» che dovrà essere pronunciato davanti a un sacerdote è lungi dal venire, non si prospetta dietro l'angolo: la Cassazione ha infatti respinto il ricorso della donna mettendo così il sigillo definitivo alla sentenza con la quale, la Corte d'appello di Bologna, aveva dichiarato l'efficacia per la legge italiana del verdetto di nullità di un matrimonio emesso dal tribunale regionale ecclesiastico di Modena. Motivo: lei non aveva fatto mistero, nemmeno al futuro marito, di ritenere la fedeltà un elemento di nessun rilievo per mantenere intatta l'indissolubilità del legame.
L'innovativo principio giuridico pone una pietra miliare nei rapporti tra coppie, al di là del fatto che essi siano stati o meno «ufficializzati» con la loro firma e quella dei testimoni nel registro parrocchiale. La sentenza numero 22677 della prima sezione civile della Suprema Corte non lascia adito a dubbi interpretativi: il tribunale rotale aveva accertato «l'esclusione da parte della moglie di uno dei "bona matrimoni" (appunto, l'obbligo della fedeltà) e a nulla era servito il fatto che «il marito era a conoscenza di detta riserva». Era scattata la nullità del vincolo. E le toghe con l'Ermellino hanno recepito in pieno il verdetto. Sposandolo. Perché non può che essere così in conseguenza del Concordato.
Addio alle nozze, per la coppia. E per la «teorica della scappatella», malgrado dalla causa di separazione non siano emerse sue responsabilità per il naufragio del matrimonio (sembra che il giudice non abbia registrato nemmeno una "frequentazione" di altri uomini in costanza di vincolo), i problemi non sono finiti qui. Con il deposito della motivazione della sentenza al «Palazzaccio» di piazza Cavour si apre un fronte economico. Perché, codice alla mano, dovrebbe perdere per sempre anche il diritto all'eventuale assegno di mantenimento.

© Copyright Corriere della sera, 9 novembre 2010 consultabile online anche qui.

Ineccepibile! Non capisco lo stupore. La fedelta' e' un obbligo sia per la Chiesa sia per il codice civile!
R.

9 commenti:

Maria R. ha detto...

....figuriamoci, a questo punto, se la gente possa rispettare in un qualsivoglia "contratto"....

Che ignoranza spaventosa,hai fatto bene a ricordarlo: la fedeltà non è elemento solo del matrimonio nel diritto canonico!

Raffaella ha detto...

Ciao Maria :-)

Maria R. ha detto...

Ciao a te, carissima :)

Un abbraccione ^___^

Maria R. ha detto...

Seminari "part-time"

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/11/09/news/dio_a_ore-8903614/

Anonimo ha detto...

Codice Civile Art. 143 "Diritti e doveri reciproci dei coniugi"
Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri.
Dal matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione."

Per il Codice Civle italiano la fedeltà è definita "obbligo". Il matrimonio, celebrato con rito concordatario o solo con rito civile, si realizza con l'accettazione esplicita degli articoli 143, 144 147 del C.C. che, non a caso, devono essere letti obbligatoriamente nel corso la cerimonia nuziale. La meraviglia suscitata in molte persone da questa sentenza mi pare derivi dal constatare che per la legge italiana esistono degli "obblighi" nel matrimonio. Ormai molti si sono fatti l'idea che il matrimonio sia una somma di dirittti e basta. Svegliarsi please...

StefanoG

Anonimo ha detto...

ciao raffaella io sono un po contrariato invece. Chiaro che la fedeltà é alla base del matrimonio. MA qui si fa un processo alle intenzioni, nulla vieta che la donna lo inventi ad hoc a posteriori come scusa per avere la nullità.(costa meno ed é più facile) Sinceramente non penso che una coppia che si sposa pensando già di essere libertina, poi però dice caspita questa nostra idea é contro la morale cattolica(lo scopro solo adesso)allora possiamo chiedere la nullità, molto più probabile sia un avvocato a consigliarlo. Ma ancora un'altra domanda se questa coppia restava sposata e aveva figli, era sua moglie o era una concubina per la chiesa? e i suoi figli erano illegittimi? Quanti matrimoni finti ci sono allora in giro se la condizione sine qua non è una perfetta conoscenza teologica del matrimonio da parte dei due sposi?
Si arriverebbe al ridicolo che la chiesa sia la prima a spingere per la separazione delle coppie sposate, essendo in gran parte coppie finte a questo punto. quante coppie sanno fin prima del matrimonio che lasceranno liberi i figli dall'educazioen religiosa, alla faccia del giuro di impegnarmi a educare i figli nella fede cattolica? quanti hanno già in idea di continuare a usare il preservativo o la pillola e di avere 0, 1 o al max 2 figli, chiudendo così l'azione procreatrice. Quanti credono che é veramente per tutta la vita e non che male che va ci sarà il divorzio se proprio necessario?
Certo questi sono peccati contro la castità, ma non possono annullare un sacramento. Quando Gesù condanna il divorzio lo condanna in toto, salvo concubinato. La situazione é chiara: hai scelto di sposarti con uno, salvo concubinato, ci resti insieme. io mi sentirei di aggiungere amche se questo ti nasconde che é sterile o ha una malattia. ma é un'aggiutna che faccio io, forse Gesù dava più importanza all'agape della coppia, e quindi anche se malato, se lo ami veramente te lo tieni così, del resto lasciare uno che amavi solo perché lo scopri malato è tutto fuorché cristiano. Quindi ancora una volta il Vangelo ha avuto ragione su una mia idea che poteva apparirmi più sensata e pesata. Certe volte la chiesa dovrebbe smetterla di aggiungere dettagli farisaici alle leggi semplici e già intellegibili così coem sono del vangelo. Quando ci sembrano incomplete o non esaurienti, é solo perchè la nostra fede é incompleta o inesauriente. Il risultato è sempre quello: abbassare la meta e ridurre drasticamente la forza vitale e dirompente del Vangelo, che serve proprio a convertirci ogni giorno verso la perfezione e non a darci coomportamenti standard, raggiungibili tranquillamente.



Max

Anonimo ha detto...

non riesco a postare...

Max

Anonimo ha detto...

ma voi cattolici ci credete nel matrimonio civile?

Raffaella ha detto...

Ciao Max, secondo me ha influito la cosiddetta "riserva mentale".

Per Anonimo.
Che cosa significa "credere" nel matrimonio civile?
Per avere effetti civili (diritti e doveri) il matrimonio deve essere trascritto in comune.
Se questa operazione non avviene si ha un matrimonio canonico (qualcuno lo chiama ancora "matrimonio di coscienza") che non produce alcun effetto civile per lo Stato italiano.
R.