lunedì 25 gennaio 2010

Card. Bagnasco: sogno una nuova leva di politici cattolici. La politica surriscaldata resuscita i mostri del passato (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

CATTOLICI: BAGNASCO, SOGNO UNA NUOVA LEVA DI POLITICI COERENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

Il presidente della Cei Angelo Bagnasco incoraggia "i cattolici impegnati in politica ad essere sempre coerenti con la fede che include ed eleva ogni istanza e valore veramente umani", e desidera "che questa stagione" contribuisca "a far sorgere una generazione nuova di italiani e di cattolici che, pur nel travaglio della cultura odierna e attrezzandosi a stare sensatamente dentro ad essa, sentono la cosa pubblica come importante e alta, in quanto capace di segnare il destino di tutti, e per essa sono disposti a dare il meglio dei loro pensieri, dei loro progetti, dei loro giorni".
E cioe' restando fedeli "ai valori che costituiscono il fondamento della civilta', la vita umana comunque si presenti e ovunque palpiti, la famiglia formata da un uomo e una donna e fondata sul matrimonio, la responsabilita' educativa, la solidarieta' verso gli altri, in particolare i piu' deboli, il lavoro come possibilita' di realizzazione". "Sogno - ammette il porporato - italiani e credenti che avvertono la responsabilita' davanti a Dio come decisiva per l'agire politico".
"So che per riuscire in una simile impresa - spiega al parlamentino Cei - ci vuole la Grazia abbondante di Dio, ma anche chi accetti di lasciarsi da essa investire e lavorare. Ci vuole unacomunita' cristiana in cui i fedeli laici imparino a vivere con intensita' il mistero di Dio nella vita, esercitandosi ai beni fondamentali della liberta', della verita', della coscienza".
"Se questo e' un sogno - conclude Bagnasco - so che ad esso ci si puo' avvicinare anzitutto attraverso le circostanze ordinarie dell'esistenza, le tappe apparentemente anche piu' consuete, ma che racchiudono in se stesse la cadenza del progetto che avanza".

© Copyright (AGI)

BAGNASCO: POLITICA SURRISCALDATA RESUSCITA MOSTRI DEL PASSATO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

Un clima politico surriscaldato e l'irresponsabilita' dei media potrebebro causare danni molto gravi alla convivenza civile. E' questa la forte denuncia del card. Angelo Bagnasco per il quale "maestri nuovi del sospetto e del risentimento sembrano talora riaffiorare all'orizzonte lanciando parole violente che, ripetute, possono resuscitare mostri del passato".
"L'appello al disarmo degli animi, che ci eravamo permessi di lanciare in occasione dell'assemblea di Assisi, ha avuto - rileva - una certa eco, ed e' stato da varie parti ripreso come esigenza per un confronto politico piu' maturo. Eppure la situazione interna ha continuato a surriscaldarsi fino all'episodio violento ed esecrabile che ha riguardato il Presidente del Consiglio". Il presidente della Cei suggerisce di applicare all'Italia l'indicazioni che Benedetto XVI ha rivolto alle chiese africane, affinche' lavorino "per la riconciliazione e la pace". "Parole - ammette - che suonano indubbiamente incalzanti per i popoli dell'Africa e le loro relazioni interne, spesso difficili e segnate da conflitti, ma anche per ogni altro popolo, dunque anche per noi e per la verita' del nostro apporto di credenti alla costruzione dell'edificio comune che coincide anzitutto con il nostro Paese.
"Dobbiamo continuare - spiega - a dare un contributo speciale come credenti su questo versante della riconciliazione degli animi, quale condizione irrinunciabile per un disarmo duraturo tra schieramenti e gruppi, in vista di una coesione effettiva tra i componenti dell'intera comunita' nazionale. Dobbiamo farlo - e' la conclusione del porporato - guardando niente meno che all'esempio di Gesu'". Bagnasco esorta dunque i leader dei diversi schieramenti e partiti a rinunciare nel dibattito politico "a far prevalere analisi finalizzate a giustificare unicamente il proprio progetto ritenuto pregiudizialmente il migliore".
"Solamente se c'e' un'azione che scava in profondita' - assicura - c'e' anche la speranza di costruire non sul dato meramente episodico o psicologico, ma sulle motivazioni profonde, che non possono mancare quando c'e' di mezzo il bene di una Nazione". Invece, osserva, cosi' come "non serve a nessuno che il confronto pubblico sia sistematicamente ridotto a rissa, a tentativo di dominio dell'uno sull'altro, allo stesso modo e' insopportabile concentrarsi unicamente sulla denigrazione reciproca, arrivando talora a denigrare il Paese intero pur di far dispetto alla controparte". In proposito, il presidente della Cei chiama in causa direttamente i media che "devono corrispondere ai compiti di informazione e di controllo che sono loro propri in una societa' evoluta, non devono cadere nel sistematico disfattismo o nell'autolesionismo di maniera". "Il giornalismo del risentimento che si basa, piu' che sulle notizie, sui conflitti veri o immaginati, finisce per nuocere - rileva il cardinale - anche alla causa per cui si sente mobilitato".
"Il Paese - conclude - ha bisogno di uscire dalle proprie pigrizie mentali, dai pregiudizi ammantati di superiorita', per essere meglio consapevole delle risorse e delle qualita' di cui dispone, per dare una giusta considerazione ai successi conseguiti ad esempio sul fronte della lotta alla criminalita', o dell'eccellenza tecnologica, o della ricerca medico-scientifica, o della bio-alimentazione, o dell'industria creativa. Occorre essere fieri del proprio buon nome, della propria fatica, dell'impegno speso senza vanita' e che, quando c'e', non puo' essere annullato da nessuno".

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CROCIFISSO: BAGNASCO, RESPINGERE INTIMIDAZIONI CONTRO I CREDENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 gen.

Bisogna "respingere le intimidazioni del secolarismo".
Lo chiede il card. Angelo Bagnasco, per il quale va letta in questo quadro anche "la nota e inaccettabile vicenda della sentenza di Strasburgo circa l'esposizione del Crocifisso". Esiste, denuncia il presidente della Cei, "una cultura pubblica che, convalidata dall'apparato pubblicitario e in un gioco di rimandi ossessivi, punta all'estraneazione, alla sottovalutazione, quando non all'irrisione del fenomeno religioso".
Invece, aggiunge il porporato citando il recente Convegno su "Dio oggi" promosso dal Comitato per il Progetto Culturale presieduto dal card. Camillo Ruini e la "Lettera ai cercatori di Dio" della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, presieduta dall'arcivescovo teologo Bruno Forte, "guai a snobbarlo questo argomento, che ogni generazione sente pulsare come fosse inedito". Su questo tema, il presidente della Cei sottolinea l'invito del Papa ad "aprire una sorta di 'cortile dei gentili'", che - spiega - impegna la Chiesa a "trovare modalita' nuove di attenzione verso le persone che non credono" e a "dar fondo alla creativita' pastorale".

© Copyright (AGI)

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