martedì 29 giugno 2010

Schönborn ricevuto dal Pontefice: analisi della nota della sala stampa (Cardinale)


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Schönborn ricevuto dal Pontefice

Nell’incontro svoltosi ieri «chiarito il senso esatto di recenti dichiarazioni» del cardinale arcivescovo di Vienna. Presenti anche il segretario di Stato Bertone e il suo predecessore Sodano

Gianni Cardinale

DA ROMA

Benedetto XVI ha ricevuto ieri in u­dienza il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn.
«Questi – si legge in un comunicato della Sala Stampa vaticana – aveva chiesto di poter riferire personalmente al Sommo Pontefice circa la presente situazione del­la Chiesa in Austria».
«In particolare» il por­porato ha voluto «chiarire il senso esatto di sue recenti dichiarazioni» circa «taluni giudizi» sull’atteggiamento dall’allora car­dinale segretario di Stato Angelo Sodano nei riguardi del «compianto» cardinale Hans Hermann Groër, arcivescovo di Vien­na dal 1986 al 1995.
A fine aprile i media austriaci avevano riportato infatti giudizi negativi di Schönborn nei confronti del cardinale Sodano, accusato di aver coper­to la figura del cardinale Groer dalle accu­se di abusi che lo coinvolsero negli ultimi anni della sua vita. La nota spiega che suc­cessivamente al colloquio a quattr’occhi tra il Papa e Schönborn «sono stati invita­ti all’incontro i cardinali Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, e Tarcisio Bertone, segretario di Stato».
E in questa parte dell’udienza «sono stati chiariti e ri­solti alcuni equivoci molto diffusi e in par­te derivati da alcune espressioni» del car­dinale Schönborn, «il quale esprime il suo dispiacere per le interpretazioni date». In particolare, spiega puntigliosamente la no­ta, «si ricorda che nella Chiesa, quando si tratta di accuse contro un cardinale, la competenza spetta unicamente al Papa; le altre istanze possono avere una funzione di consulenza, sempre con il dovuto ri­spetto per le persone».
Questa puntualiz­zazione sembra riguardare sia la cronaca delle settimane scorse, sia la storia del ca­so Groer.
La nota si sofferma infine sulla parola “chiacchiericcio” che era stata «in­terpretata erroneamente» anche dallo stes­so Schönborn «come una mancanza di ri­spetto per le vittime degli abusi sessuali». «Tale parola, – ricorda la nota – pronun­ciata nell’indirizzo pasquale al papa Be­nedetto XVI, era presa letteralmente dal­l’omelia pontificia della Domenica delle Palme ed era riferita al “coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio del­le opinioni dominanti”».

© Copyright Avvenire, 29 giugno 2010

6 commenti:

Anonimo ha detto...

a me non piace l'idea che solo un Papa,può riprendere un cardinale,gli altri zitto e mosca. Sinceramente penso che anch'io semplice laico, possa farlo qualora quest'ultimo si metta platealmente contro il Vangelo e dia scandalo. Lo dice la correzione fraterna, lo dimostra San Paolo,che si cita sempre a destra e a amnca, ma che nessuno lo dice, se c'era da dir male a qualcuno non era certo l'ultimo, al punto da riprendere anche il papa Pietro quando tentennava sulla questione dei gentili. Poi non si beatifichi Newman e si parli di primato della coscienza. Obbedienza sempre, ma innanzitutto al Vangelo e al Risorto, poiché solo Lui ha parole di vita eterna, e non il segretario di stato di turno. Sempre che il Vangelo abbia ancora qualche valore in vaticano,ma dati gli stili di vita degli abitanti dubito.

Max

sam ha detto...

Forse non ho capito bene, ma mi pare che Avvenire rilegga la nota in maniera da sottolineare una sorta di riabilitazione del Card. Groer.
Mi sbaglio?

Raffaella ha detto...

Ho l'impressione che Cardinale legga la nota come "generale" e non riferita solo a Benedetto XVI ed al card. Sodano ma anche a Giovanni Paolo II e Groer.
Non e' ben chiaro per cui sospendo ogni giudizio.
R.

mariateresa ha detto...

non mi sembra sam,è solo citato di sguercio.

Fabiola ha detto...

Io l'ho subito interpretata in riferimento al caso Groer e, quindi, come riaffermazione della competenza esclusiva del Papa nel giudizio su di un cardinale, non tanto come reprimenda ai pettegolezzi di Schoenborn.
Tra l'altro il comunicato usa, per Groer, l'epiteto "compianto".
Non so se so possa parlare di riabilitazione ma mi sembra significativo.

Anonimo ha detto...

infatti quel compianto mi fa quasi schifo, tolgo il quasi. Un paese cattolico trasformato in un paese dove se vedi un prete per strada quasi gli sputi addosso. Immaginate che di un Ruini italiano si fosse scoperto che fosse pedofilo, che aveva relazione di tutti i tipi, che copriva altri pedofili, ha dato origine alle situazioni di linz, qui sempre citate, ci si appelli a Roma,e roma dica ve lo tenete! dopo sembra muoversi qualcosa,lo sostituiscono con shonborn, e poi ecco se ne riescono con un "compianto".Sempre un passo avnti euno indietro.

Max