domenica 1 agosto 2010

La cerimonia di congedo del vice comandante Jean-Daniel Pitteloud. Undici anni al servizio della Guardia svizzera pontificia


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Su segnalazione di Laura leggiamo.

La cerimonia di congedo del vice comandante Jean-Daniel Pitteloud

Undici anni al servizio della Guardia svizzera pontificia

Undici anni di servizio nella Guardia svizzera pontificia, prima come capitano, poi dal 2003 come vice comandante, con il grado di tenente colonnello, responsabile dell'istruzione delle reclute e dei rapporti con i mezzi di comunicazione sociale; più volte membro della scorta del Papa nei suoi viaggi internazionale. È Jean-Daniel Pitteloud, che venerdì pomeriggio 30 luglio si è congedato dai commilitoni e dagli amici, in attesa di lasciare il Corpo entro la fine di agosto.
La cerimonia, che si è svolta nel cortile d'onore del quartiere svizzero, è stata presieduta dall'arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato. "Sappiamo bene quanto sia importante e delicato - ha detto il presule - il compito affidato alla Guardia svizzera pontificia: la particolare custodia della persona stessa del Papa, la sorveglianza del Palazzo apostolico e degli ingressi esterni della Città del Vaticano, i servizi di sicurezza e di onore durante le cerimonie pubbliche del Sommo Pontefice. Si tratta - ha aggiunto - di un servizio qualificato e di responsabilità, che esige, in quanti vi sono chiamati, doti di coraggio, generosità, umanità e fedeltà. Essi, infatti, assistono e accompagnano - ha spiegato - il Successore di Pietro nell'esercizio del suo ministero, aiutandolo a svolgere la propria missione pastorale in un contesto di serenità e di sicurezza, sia quando riceve in udienza alte personalità religiose, politiche e culturali, sia quando incontra le migliaia di pellegrini che da ogni parte del mondo convergono a Roma per partecipare alle cerimonie pubbliche presiedute dal Sommo Pontefice".
Questo senso di fedeltà e di attaccamento alla persona del Papa, per l'arcivescovo Filoni "è stato sempre lungo i secoli una costante dell'attività del Corpo e risplende in modo particolarmente forte e luminoso in tanti gesti eroici compiuti in momenti particolarmente tormentati della secolare storia della Chiesa". Inoltre esso "si esprime ancora oggi continuamente nel quotidiano lavoro di tutte le Guardie svizzere che, nella ferialità della vita di tutti i giorni, esprimono con costanza, lealtà e spirito di sacrificio il loro attaccamento alla persona del Pontefice e la loro cristallina fedeltà alla missione affidata". Anche per questo il sostituto ha voluto esprimere a Pitteloud il proprio apprezzamento e la propria riconoscenza personali "per il lavoro svolto con discrezione, con costanza, lealtà e spirito di sacrificio, per l'attaccamento alla persona del Pontefice e per la testimonianza di amore alla Chiesa".
Uno spirito che ha caratterizzato anche il lavoro della consorte di Pitteloud, la signora Christine, di cui monsignor Filoni ha voluto ricordare "l'impegno svolto presso l'Ufficio internet, prima dell'Apsa e poi del Governatorato, nell'allestimento della pagina francese del sito vaticano".
Infine il sostituto si è detto certo che Pitteloud nel nuovo prestigioso incarico che sta per assumere - nell'Interpol a Lione, dove presterà servizio come rappresentante della polizia svizzera - "saprà fare tesoro della ricca esperienza accumulata nel corso di questi anni".
Anche il comandante della Guardia svizzera pontificia, il colonnello Daniel Rudolf Anrig, ha rivolto un breve saluto, sottolineando come la cerimonia di congedo "da una parte renda consapevoli che - come si suol dire - partire è un po' morire, ma dall'altra offra la possibilità di apprezzare con profonda riconoscenza gli oltre undici anni di servizio che il tenente colonnello ha prestato al Pontefice. Entrambi i miei predecessori, Pius Segmüller ed Elmar Theodor Mäder - ha aggiunto - hanno dimostrato saggezza e lungimiranza quando lo proposero ai superiori nel 1991 quale capitano e nel 2003 quale vice comandante. Oggi non congediamo soltanto il mio primo collaboratore e sostituto, ma soprattutto un assai premuroso ed elegante ufficiale, che più di ogni altro si è prodigato per l'immagine della Guardia verso l'esterno".
Il comandante ha poi ricordato quanto fatto da Pitteloud nel corso di questi anni di servizio nel Corpo. "Prossimo dei suoi uomini, ha sempre avuto un orecchio attento ai bisogni della truppa. E all'interno del comando, ha sempre dato prova di una chiara visione delle cose e ha così largamente contribuito a trovare le soluzioni più indicate". È stato inoltre responsabile della formazione. Ed è in questo ruolo che ha avuto un'influenza decisiva: "sotto la sua supervisione - ha spiegato Anrig - i corsi d'italiano sono stati adattati agli standard internazionali, in collaborazione con i nostri professori e l'università Roma Tre. Ha avuto anche a cuore la formazione tattica, in particolare la protezione ravvicinata. E come giurista utriusque iuris, ha sempre portato la preoccupazione dell'aggiornamento dei nostri regolamenti interni. Lo abbiamo visto sempre all'opera nei grandi progetti, come per esempio nella modernizzazione del reclutamento o nell'organizzazione del grande giubileo della Guardia". Infine come uomo e punto di riferimento per le giovani guardie - ha concluso - "lo abbiamo conosciuto ciclista, nuotatore e gourmet".
Infine, il sostituto Filoni ha conferito a Pitteloud l'onorificenza pontificia dell'ordine piano. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, l'arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, il vescovo ausiliare di Basilea, Martin Gächter, i monsignori Fortunatus Nwachukwu, capo del Protocollo, Giuseppe Sciacca, Guillermo Javier Karcher, e don Ernst Heller. Tra le personalità presenti, Domenico Giani, direttore dei Servizi di Sicurezza e di Protezione Civile del Governatorato, il medico personale del Papa, Patrizio Polisca, e il direttore del nostro giornale.
La cerimonia di congedo è stata preceduta dalla messa nella cappella di San Martino, celebrata dal cappellano della Guardia svizzera, monsignor Alain de Raemy. Nell'omelia il prelato ha ricordato le avversità che dovette superare Geremia e di come sia difficile trovare dei veri profeti che possano esigere in nome di Dio la conversione dei fratelli. Quindi ha rievocato l'attività di mediazione svolta da Pitteloud in molte occasioni. "Siamo dispiaciuti per la tua partenza - ha detto il cappellano - ma d'altra parte, siamo per così dire quasi contenti se ciò può aiutare a comprendere meglio e più approfonditamente quanto tu sia stato prezioso per noi e quanto noi lo siamo stati per te".
Al termine della messa, monsignor de Raemy ha consegnato a Pitteloud il tradizionale cero che reca impresso lo stemma dei due Pontefici, ai quali ha prestato servizio, il nome della Guardia e la data di congedo. Gli ha infine espresso i suoi auguri per il nuovo lavoro.

(©L'Osservatore Romano - 1 agosto 2010)

4 commenti:

Vatykanista ha detto...

Cara Raffa e cari tutti, ma perchè da qualche tempo TV 2000 , al canale 801 di Sky, impedisce di selezionare la versione non "doppiata in italiano"? Prima si poteve scegliere anche "inglese", che corrispondeva al puro audio così come captato dal CTV, senza commento di sorta, o traduzione simultanea.. Adesso invece, bisogna 'sorbirsi' tutte le traduzioni e commenti e monizioni possibili, che, per quanto utili e interessanti, talvolta possono risultare superflui o non graditi.

Raffaella ha detto...

Ciao carissimo, non ho notato il problema perche' di solito seguo le dirette su Telepace.
Provero' a controllare mercoledi' per l'udienza generale.
:-)
R.

Vatykanista ha detto...

Ma su Telepace, come sono, le dirette?

Raffaella ha detto...

Io mi trovo benissimo :-)
In queste settimane pero' non ho attivato l'opzione per l'audio originale per cui non so se si stia verificando lo stesso problema con tv2000.
:-)