venerdì 24 settembre 2010

Berretta rossa a Torino. Summit e dubbi amletici sul nome del nuovo arcivescovo (Rodari)

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"La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato" di Aldo Maria Valli. La recensione de "Il Foglio"

La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato" di Aldo Maria Valli. Commenti, recensioni ed articoli

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VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG (Articoli, notizie, interviste)
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Su segnalazione di Alessia ed Eufemia leggiamo:

Berretta rossa a Torino. Summit e dubbi amletici sul nome del nuovo arcivescovo

Di Paolo Rodari

Chi sarà il nuovo arcivescovo di Torino? Nei Sacri Palazzi l’interrogativo tiene banco. Soprattutto da quando, sabato scorso, l’arcivescovo uscente della diocesi, il cardinale Severino Poletto (il suo regno sotto la Mole Antonelliana dura dal 1999) a un raduno di seminaristi ha annunciato: “Domani trasloco. Dal prossimo weekend la mia abitazione resterà vuota”.

Vuota, ma in attesa di chi? La risposta non è facile. Anzitutto non è scontato che il trasloco di Poletto significhi l’annuncio del suo successore già il prossimo sabato, come alcuni oltre il Tevere provano a ipotizzare. Inoltre, la grande attenzione che l’episcopato italiano riversa su Torino, come su Milano – le due nomine in assoluto più attese – rende ogni decisione difficile. Qui, più che altrove, scegliere è un gioco per equilibristi. Ma se per Milano farà sentire maggiormente il proprio peso il neo prefetto dei vescovi, ovvero il cardinale franco-canadese Marc Ouellet, per la scelta di Torino pesa ancora parecchio l’influenza del prefetto da poco sostituito, il cardinale Giovanni Battista Re, capofila della gloriosa “scuola bresciana” di derivazione montiniana. Non a caso, nei giorni scorsi, insieme a Ouellet è stato chiamato in segreteria di stato proprio Re per un mini summit tutto dedicato al futuro di Torino. Oltre a Ouellet e Re c’erano anche il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone e i suoi due principali collaboratori, ovvero il sostituto Fernando Filoni e il segretario dei Rapporti con gli stati Dominique Mamberti, e infine il nunzio in Italia monsignor Giuseppe Bertello.

Secondo indiscrezioni provenienti da Torino, la fumata post summit sarebbe stata nera. Tanto che i sei porporati avrebbero deciso di aggiornarsi a breve. Tuttavia, se prima del summit l’ago della bilancia pendeva maggiormente a favore del piemontese Aldo Giordano, 56enne originario di Cuneo, dal 2008 osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo e precedentemente segretario generale del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa, a riunione conclusa l’impressione era quella dell’avanzamento delle quotazioni dell’unico non piemontese nella rosa, ovvero il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi. Ciociaro, agli occhi dell’episcopato italiano ha dalla sua il fatto di aver occupato, con la benedizione del cardinale Camillo Ruini quando era presidente dei vescovi italiani, un incarico prestigioso: assistente dell’Azione cattolica. La terna dei candidati comprendeva anche il vescovo di Alessandria Giuseppe Versaldi, stimato dal cardinale Bertone che lo ebbe come vicario nella diocesi di Vercelli. Ma già da giorni la sua candidatura sembra decaduta per alcune resistenze interne alla diocesi. Oltre a questi nomi, era stato fatto anche quello di un altro ruiniano doc: il ligure Cesare Nosiglia, oggi arcivescovo di Vicenza. Ma pare che tutti abbiano concordato su un fatto: se il nuovo arcivescovo di Torino deve essere un non piemontese, allora meglio puntare su Lambiasi.

Sono mesi che le voci su Torino si rincorrono. Da Torino arrivano a Roma, e dalla curia romana salgono fino all’appartamento papale. Beninteso: il Papa è intenzionato ad accettare il nome che Bertone gli porterà, ma è evidente che più crescono le difficoltà e più aumenta la possibilità di un suo intervento diretto, e non è escluso che sia per proporre un nome di un outsider. Benedetto XVI sa bene quanto conti Torino nello scacchiere italiano. Torino è sede cardinalizia. Chi diviene arcivescovo raggiunge in tempi brevi la berretta rossa. E, anche se il successore di Poletto non entrerà nel concistoro previsto per fine novembre, senz’altro vi entrerà in quello successivo.

Torino viene da anni difficili. La gestione di Poletto ha visto i seminari svuotarsi, i preti diminuire, la pratica religiosa in calo. Colpa del vescovo? Difficile rispondere. Anche perché in tutta Italia, tranne rare eccezioni, si verificano situazioni di segno uguale. Il clero torinese si aspetta un segnale importante da Roma: un pastore che sappia far tornare la chiesa ai fastosi anni di Maurilio Fossati (vescovo di Torino fino al 1965). Quale il suo portato? Seppe più di altri mediare l’incontro e i conflitti tra le forze vive del territorio e la curia-istituzione. Non a caso, a Torino, i grandi “santi sociali” – don Bosco, Cottolengo, Cafasso, Murialdo, Faà di Bruno – fioriscono quando la dialettica con la curia non è esasperata.

Pubblicato sul Foglio giovedì 23 settembre 2010

© Copyright Il Foglio, 23 settembre 2010

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Da noi, in Sardegna, andranno in pensione ben tre vescovi. Come mai non se ne parla mai? Tre vescovi nuovi potrebbe significare mutare la direzione del vescovato sardo.
Qualcuno sa qualcosa?

Jacu

Anonimo ha detto...

La CDF nomina l'Arciv. di Washington Wuerl delegato per l'applicazione della Anglicanorum Coetibus negli Usa
http://www.paolorodari.com/2010/09/23/archbishop-wuerl-sempre-piu-in-alto/

Il capitolo della Cattedrale anglicana dell'Incarnazione di Orlando delibera di chiedere l'applicazione della AC
http://www.theanglocatholic.com/2010/09/cathedral-of-the-incarnation-welcomes-appointment-of-pastoral-delegate-and-declares-intent-to-pursue-unity-under-the-terms-of-anglicanorum-coetibus/

Alberto

sonny ha detto...

Buongiorno Raffaella. Andiamo verso Milano:

http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/26067.php?index=26067&lang=it

sonny ha detto...

E andiamo verso Barcellona:

http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/26072.php?index=26072&lang=it

Anonimo ha detto...

Anche Tettamanzi è scaduto, Eufemia
PAPA: A MILANO NEL 2012 PER INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE
DAL 30 MAGGIO AL 3 GIUGNO, RATZINGER A VEGLIA E MESSA DOMENICALE
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 24 SET - Il Papa sara' a Milano
il 2 e 3 giugno del 2012, dove di svolgera' ''a Dio piacendo''
il VII incontro mondiale delle famiglie. Lo ha annunciato lo
stesso pontefice in una lettera al card. Ennio Antonelli,
presidente del Pontificio consiglio per la famiglia.
Papa Ratzinger, che non partecipo' personalmente all'ultimo
incontro mondiale svolto a Citta' del Messico nel 2009,
presiedera' invece la Festa delle Testimonianze e la Messa, in
programma, rispettivamente, per la sera del sabato 2 e la
domenica mattina di domenica 3 giugno 2012. Due celebrazioni che
- ha detto il Papa nella lettera - ''ci vedranno tutti riuniti
come 'famiglia di famiglie'''.
L'evento durera' complessivamente cinque giorni e avra' al
centro il tema ''Il lavoro e la festa''. Il pontefice,
raccomandando nella lettera un maggiore sforzo della societa'
per conciliare i tempi di lavoro e quelli dedicati alla
famiglia, alla comunita' e alla preghiera, ha chiesto agli
organizzatori che lo stesso sia curato in modo da ''armonizzare
compiutamente le varie dimensioni: preghiera comunitaria,
riflessione teologica e pastorale, momenti di fraternita' e di
scambio fra le famiglie ospiti con quelle del territorio,
risonanza mediatica''.(ANSA).

CNT
24-SET-10 13:14 NNNN