lunedì 14 dicembre 2009
Il sinassario bizantino nella quaresima di Natale: I profeti e i santi che annunciano l'Incarnazione di Cristo (Manuel Nin)
Vedi anche:
Aggressione a Berlusconi, Padre Lombardi: Fatto grave, condannare ogni violenza
Il Papa: Il presepio è una scuola di vita, dove imparare il segreto della vera gioia (AsiaNews)
Il Papa: la vera gioia non viene dalle cose ma dall'amore e dalla verità. Preghiera per l'Africa ed i quattro missionari uccisi (Izzo)
Il Papa: emarginati i malati gravi, si rispetti la loro dignità (Il Giornale)
Rispettare la dignità della persona nella malattia nonostante le sollecitazioni della società efficientistica: così il Papa all’Hospice Sacro Cuore
Il Papa: è importante conservare la tradizione del Presepe. Oltre in 50mila persone in Piazza San Pietro (Izzo)
VISITA ALL'HOSPICE ED ANGELUS: SERVIZIO DI MARINA RICCI
La vera gioia cristiana e il presepe nelle parole del Papa che all’Angelus benedice i "bambinelli" (Radio Vaticana)
Il Papa: per i malati terminali cure palliative, cristiana solidarietà (Apcom)
Il Papa: la prevalente mentalità efficientistica tende spesso ad emarginare le persone gravemente malate, ritenendole un peso per la società (Izzo)
Il Papa: per gioire abbiamo bisogno non solo di cose, ma di amore e di verità (Apcom)
Il Papa ai malati: "Le vostre condizioni di salute testimoniano che la vita vera non è qui, ma presso Dio, dove ognuno di noi troverà la sua gioia se avrà umilmente posto i suoi passi dietro a quelli dell’uomo più vero: Gesù di Nazaret, Maestro e Signore" (Visita all'Hospice Fondazione Roma)
Il Papa: le cure palliative sono in grado di lenire le sofferenze. Prof Emanuele: la "società" impone la voglia di eutanasia (Izzo)
Il Papa: Bisogna cercare di vivere nella realtà di tutti i giorni quello che il presepe rappresenta, cioè l'amore di Cristo
Il Papa ricorda missionari uccisi in Africa: Serve pace
Il Papa: "La benedizione dei "Bambinelli" – come si dice a Roma – ci ricorda che il presepio è una scuola di vita, dove possiamo imparare il segreto della vera gioia. Questa non consiste nell’avere tante cose, ma nel sentirsi amati dal Signore, nel farsi dono per gli altri e nel volersi bene" (Angelus)
Il Papa non segue la modernità, la guida. Vedi alla voce Anglicani (Bruno Mastroianni)
Oggi il Papa visita i ricoverati nell'hospice Fondazione Roma Sacro Cuore (Ponzi)
Pedoflia, Benedetto XVI conferma la linea dura: atti «più tragici se compiuti da ecclesiastici» (Marroni)
Melania Rizzoli: "Ascoltiamo il Papa: basta con il fango" (Il Giornale)
Il Papa sullo scandalo dei preti pedofili: «Outrage»: sdegno, rabbia. E «betrayal», tradimento. E «shame», vergogna (Vecchi)
Le strategie ecumeniche di Papa Benedetto, il "grande consolidatore" (Jeremy Lott)
Germania, la Chiesa Ortodossa Russa rifiuta ogni contatto con Margot Kaessmann: non è "successore degli apostoli" (Agi)
Preti pedofili, dal Papa linguaggio diretto e severità di giudizio (Galeazzi)
Preti pedofili in Irlanda, «Il Papa è sconvolto». Presto una lettera pastorale a tutti i fedeli con indicazioni concrete (Bobbio)
Don Di Noto:"A questo Papa che sta facendo tanto per la lotta alla pedofilia nel clero e la difesa dei bambini,dico: siamo con Lei, Santità" (Maniaci)
Benedetto XVI parla dello scandalo dei preti pedofili in Irlanda: l'apprezzamento del National Catholic Repoter
Pedofilia, il Papa ai vescovi irlandesi: ora basta (Izzo)
Segnalazione "Nuove Edizioni dei Libri Liturgici per la Forma Straordinaria del Rito Romano (1962)
Il sinassario bizantino nella quaresima di Natale
I profeti e i santi che annunciano l'Incarnazione di Cristo
di Manuel Nin
Nella tradizione bizantina a metà novembre inizia la quaresima di Natale, una preparazione fatta in un modo discreto e umile. Diverse celebrazioni ne scandiscono il percorso: il concepimento di sant'Anna; le commemorazioni di profeti, dottori, monaci, le due domeniche prima di Natale chiamate dei progenitori e dei santi Padri. La liturgia bizantina prepara l'umiliazione (kènosis) del Verbo di Dio nell'umiltà della liturgia. Nel sinassario di dicembre ricorrono la Madre di Dio, profeti, martiri, vescovi, monaci, come se la liturgia volesse radunare questi grandi cristiani - e noi con loro - per preparare e testimoniare il mistero dell'Incarnazione.
La Madre di Dio è presente nella festa del concepimento di sant'Anna, "madre della Madre di Dio", che contempla la benedizione di Dio verso Gioacchino e Anna, con la divina maternità di Maria: "Una coppia di sposi produce la venerabile e divina giovenca dalla quale in modo inesprimibile procederà il vero vitello grasso, immolato per il mondo intero; lo straordinario mistero, profetizzato dall'eternità, si mostra oggi in un infante nei lombi della casta Anna: è Maria, la bimba divina, preparata per divenire dimora dell'universale Re dei secoli e per riplasmare la nostra stirpe".
Cinque profeti - Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Daniele - vengono celebrati con i tre fanciulli Anania, Azaria e Misaele come coloro che hanno preannunciato l'avvento di Cristo: "Stando sulla sua divina vedetta, il venerabile Abacuc ha udito il mistero ineffabile del tuo avvento fra noi, o Cristo, e profetizza l'annuncio che si farà di te, poiché vede in anticipo i sapienti apostoli come cavalli che sconvolgono il mare delle genti numerose". Daniele e i tre fanciulli sono presentati come modelli di vita integra e di virtù, "che, non d'oro per natura, si rivelano più provati dell'oro: infatti, non li fuse il fuoco della fornace, ma li conservò illesi". E Daniele è cantato come profeta della divinità di Cristo e della divina maternità di Maria: "Si onori ora Daniele, sommo tra i profeti: egli vide infatti il Cristo Dio nostro come pietra tagliata, non per mano d'uomo, dal monte che è la pura Madre di Dio".
Quattro martiri - Barbara, Lucia, Sebastiano, Bonifacio - sono ricordati in dicembre. Per Barbara la liturgia bizantina sottolinea il ruolo della croce dove la martire, come Cristo, vince la morte. E di Lucia il tropario della festa mette in evidenza la dimensione sponsale della martire, della Chiesa e dell'anima di ogni cristiano: "Te, mio sposo, io desidero, e per cercare te combatto, sono con te crocifissa e con te sepolta nel tuo battesimo; soffro con te, per poter regnare con te, e muoio per te, per vivere in te".
Grandi vescovi e Padri della Chiesa - Giovanni Damasceno, Nicola di Mira, Ambrogio di Milano, Spiridione e Ignazio di Antiochia - sono radunati in questo periodo. Il Damasceno è presentato come teologo e cantore della fede: "Sapientissimo padre Giovanni, hai fatto bella la Chiesa con inni, cantando con alta ispirazione, toccando la tua cetra, o padre, per l'energia dello Spirito, a imitazione di quella armoniosissima di Davide". Di Nicola la tradizione bizantina mette in risalto la figura di taumaturgo e intercessore: "Pastori e maestri, conveniamo insieme per lodare il pastore emulo del buon pastore; i malati facendo l'elogio del medico; quelli che sono nei pericoli, del liberatore; i peccatori, dell'avvocato; i poveri, del tesoro, gli afflitti, del conforto; i viaggiatori, del compagno di viaggio; quelli che sono in mare, del nocchiero".
Ambrogio, uno dei pochi Padri latini presenti nel sinassario bizantino, è presentato come difensore della vera professione di fede della Chiesa: "Padre santo, Ambrogio sacratissimo, lira che canta per tutti noi la melodia salvifica delle dottrine ortodosse, cetra sonora del divino Paraclito; grande strumento di Dio, tu proclami con chiarezza un unico Figlio in due nature, fatto carne, che si è manifestato a noi dall'ignara di nozze, e che è consustanziale al Padre, al Padre coeterno e a lui naturalmente unito; hai così represso con la potenza dello Spirito la blasfema loquacità di Ario".
Ignazio di Antiochia viene celebrato alle porte del Natale con un intreccio di testi ispirati o presi dalle sue lettere: "O ferito dalla carità perfetta, quando la folgorante passione infiammò la tua anima, o sacratissimo, affrettandoti, o padre, ad andare verso il Sovrano, gridasti quella parola degna d'esser celebrata: Frumento del Creatore io sono, e bisogna che io sia macinato dai denti delle fiere, affinché io divenga purissimo pane per il Verbo Dio nostro".
Tra i santi monaci di questo periodo - Saba, Patapio, Daniele Stilita - in modo speciale viene celebrato san Saba, "simile agli angeli, compagno dei santi, consorte dei profeti, coerede dei martiri e degli apostoli, lampada inestinguibile della continenza, tersissimo luminare dei monaci, risplendente per i fulgori della carità". La Madre di Dio, i profeti, i martiri, i Padri e i monaci sono così i punti di riferimento verso la celebrazione e la contemplazione dell'Incarnazione del Verbo, il nuovo bambino e Dio prima dei secoli.
(©L'Osservatore Romano - 13 dicembre 2009)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento