mercoledì 16 dicembre 2009

La salvaguardia del creato come via alla pace nel mondo: «Servono nuovi stili di vita» (Cardinale)


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Salvaguardia del creato via alla pace nel mondo «Servono nuovi stili di vita»

Martino: nei Paesi ricchi si sperpera il 30% degli alimenti «Combattere sprechi e opulenza pensando a chi è nella povertà»

DA ROMA

GIANNI CARDINALE

«Una lettura realistica e assai problematica, eppure mai catastrofica della realtà e del­l’attuale crisi ecologica».
Il cardinale Re­nato Raffaele Martino definisce così il mes­saggio di Benedetto XVI per la 43ª Giorna­ta mondiale della pace che verrà celebra­ta il 1° gennaio 2010.
Il porporato salerni­tano ha presentato ieri il documento pon­tificio, titolato «Se vuoi coltivare la pace, custo­disci il creato», nella Sa­la Stampa vaticana in qualità di presidente e­merito del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. È stata la sua ultima presentazio­ne di questo Messaggio, visto che dal prossimo gennaio arriverà a Ro­ma il suo successore, il ghanese Peter Turkson. Benedetto XVI, ha affer­mato Martino, sottolinea che per custodi­re il Creato è necessario un «profondo rin­novamento etico e culturale» e invita a col­tivare «una visione non riduttiva della na­tura e dell’uomo». «Il Santo Padre – ha spie­gato il cardinale – rigetta quindi i due e­stremi dell’egocentrismo, che consenti­rebbe all’uomo di tiranneggiare sul creato, e dell’ecocentrismo, che priverebbe l’uomo della sua trascendente e superiore dignità. Quello indicato dal Santo Padre è un per­corso di profondo equilibrio, interiore ed esteriore, tra il Creatore, l’umanità e il crea­to ». Rispondendo alle domande dei giornali­sti, il porporato ha espresso l’auspicio che la Conferenza Onu sul clima, in corso a Co­penaghen, si concluda con un successo: «Spero – ha detto – che trovino una base co­mune. La responsabilità maggiore è stata, fino ad ora, dei Paesi altamente sviluppa­ti; però, anche i Paesi in via di rapido svi­luppo non fanno tanta attenzione a que­sta produzione di CO2. Ci auguriamo che invece di scontrarsi, si incontrino».
Rispondendo ad un’altra domanda, Mar­tino ha affermato che il diritto all’acqua «è incluso nel diritto alla vita, perché senza acqua non possiamo sopravvivere». «Visto che deve essere a disposizione di tutti, bi­sogna vedere in che modo si privatizza», ha aggiunto. Quanto all’invito del Pontefi­ce « a cambiare stili di vita e combattere sprechi e opulenza», il porporato ha ricor­dato che «nei Paesi ricchi viene sprecato il 30% degli alimenti, il 40-50% negli Usa.
A Natale ben il 40% in tutti i Paesi sviluppa­ti ». «Solo in Italia – ha aggiunto – rimanga­no invenduti e inutilizzati, ogni anno, 240mila tonnellate di alimenti, pari ad ol­tre un miliardo di euro. Questa somma ba­sterebbe per dare tre pasti al giorno a 600mila persone. Allora è importante l’e­ducazione, a cominciare dalla famiglia».
Nel Messaggio si cita positivamente l’e­nergia solare mentre non si fa cenno a quel­la nucleare. Sulla quale però Martino si è dichiarato personalmente bendisposto: «È una risorsa meravigliosa – ha detto – e a buon mercato. Certo, c’è il problema di do­ve costruire le centrali e dei rifiuti; sono questioni complesse ma non impossibili da risolvere». Alla presen­tazione del Messaggio erano presenti anche al­tri due rappresentanti del pontificio Consiglio della giustizia e della pace: il dottor Tomma­so Di Ruzza e il nuovo segretario, il salesiano Mario Toso, consacrato vescovo sabato scorso.
Per il vertice sul clima in corso in questi giorni a Copenaghen Toso ha invocato «un’auto­rità mondiale super partes che, con il coin­volgimento della società civile, possa far valere le decisioni prese durante i vertici e controllare se i fondi messi a disposizione vengono usati bene e non deviati verso al­tri scopi». Per diffondere il rispetto all’am­biente nelle nuove generazioni Toso ha an­che auspicato una «alleanza educativa» tra famiglia, scuola, università e mass media.
Il cardinale presidente uscente del dicastero vaticano «Giustizia e pace»: solo in Italia inutilizzate ogni anno 240mila tonnellate di cibo. «Basterebbero per dare tre pasti al giorno a 600mila persone».

© Copyright Avvenire, 16 dicembre 2009

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