mercoledì 20 gennaio 2010

Benedetto XVI: progressi reali nel 2009 lungo il cammino ecumenico, ma restano problemi. Gli Alpini dell'Aquila donano il loro cappello al Papa (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: PROGRESSI REALI SU VIA ECUMENISMO, MA RESTANO PROBLEMI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 gen.

Per Benedetto XVI sono "progressi reali" quelli registrati nel 2009 nel cammino verso l'unita' dei cristiani.
Lo ha detto oggi all'Udienza Generale, rilevando come abbia compiuto "passi in avanti" l'impegno ecumenico iniziato con il Concilio e che ha portato "la collaborazione, la fraternita' di tutti i cristiani negli ultimi 50 anni". Ma "dobbiamo sapere - ha aggiunto - che il lavoro ecumenico non e' un processo lineare" e che mentre i "problemi vecchi perdono il loro peso e nascono nuovi problemi e difficolta'".
"Dobbiamo essere disponibili - ha spiegato agli ottomila fedeli presenti - per un processo di purificazione, nel quale il Signore ci renda capaci di essere umili". Occorre dunque pregare per "una nuova testimonianza comune di fedelta' a Cristo", da parte dei cristiani, "davanti a questo nostro mondo". "In questa settimana di preghiera per l'unita' - ha poi ricordato Papa Ratzinger - il richiamo dell'esigenza di una testimonianza comune resa a Cristo, sottolinea l'importanza per i suoi discepoli di crescere nella professione di fede comune e nella testimonianza unanime al signore resuscitato, malgrado una comunione ancora parziale". Per il Pontefice, che lunedi' prossimo presiedera' una celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo, dove converranno i rappresentanti delle altre chiese e comunita' cristiane presenti a Roma, "il movimento ecumenico favorisce non solo le relazioni fraterne fra le chiese e le comunita' ecclesiali, ma stimola anche la ricerca teologica". "A partire dal Concilio Vaticano II - ha rilevato - la Chiesa cattolica e' entrata in relazione fraterna con tutte le chiese e le comunita' ecclesiali e ha organizzato con la gran parte di esse dei dialoghi teologici che hanno condotto a trovare convergenze e consenso su diversi punti, approfondendo in tal modo i legami di comunione".
Nel suo discorso, il Papa teologo ha poi citato alcuni temi su cui si sta sviluppando il confronto tra le chiese: la giustificazione, il ritorno di gruppi anglicani alla piena comunione con Roma, il comune impegno a continuare nelle reciproche relazioni. Questi sforzi, ha spiegato, "sono un segno positivo che manifesta quanto sia intenso il desiderio di unita', nonstante tutti i problemi che si oppongono". "Solo Dio - ha aggiunto - puo' fare una Chiesa unita. E' umano - dunque - che noi desiderimo che la Chiesa sia unita", ma questo e' un dono per il quale "pregare il Signore affinche' ci renda capace di essere uniti".
Benedetto XVI ha anche citato la Conferenza di Edimburgo del 1910, sottolineando che essa "rimane come uno dei punti fermi dell'ecumenismo moderno", perche' "tra i problemi allora discussi vi fu quello della difficolta' oggettiva di proporre con credibilita' l'annuncio evangelico da parte dei cristiani ancora divisi tra loro". "Se ad un mondo che non conosce il Signore, che si e' allontanato da Lui o che si mostra indifferente al Vangelo, essi si presentano non uniti, anzi spesso contrapposti, sara' credibile l'annuncio di Cristo?", si e' chiesto il Papa, secondo il quale "il rapporto fra unita' e missione da quel momento ha rappresentato una dimensione essenziale dell'intera azione ecumenica", ribadito poi con forza dal Concilio.
"La divisione tra i discepoli di Gesu' non solo contraddice apertamente alla volonta' di Cristo, ma anche e' di scandalo al mondo e danneggia la causa della predicazione del Vangelo ad ogni creatura", ha continuato il Pontefice, citando questa volta il Concilio Vaticano II che esorta a "superare le divergenze esistenti" e a "camminare verso la piena comunione". In particolare, per Benedetto XVI, quello con le Chiese ortodosse e' oggi un "dialogo delicato essenziale per l'intero movimento ecumenico". La Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico in questo ambito, infatti, ha iniziato "lo studio di un tema cruciale nel dialogo fra cattolici e ortodossi: Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio, cioe' nel tempo in cui i cristiani di Oriente e di Occidente vivevano nella piena comunione": uno studio che "si estendera' in seguito al secondo millennio", ha annunciato il Papa. Anche con le antiche chiese ortodosse d'Oriente (copta, etiopica, sira, armena) e' in atto "un dialogo profondo e ricco di speranze". Tra gli eventi recenti, Benedetto XVI ha infine citato la commemorazione del decimo anniversario della "Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione", celebrato insieme da cattolici e luterani il 31 ottobre 2009 "per stimolare il proseguimento del dialogo", e la visita a Roma dell'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams.

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TERREMOTO: GLI ALPINI DELL'AQUILA DONANO LORO CAPPELLO AL PAPA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 gen.

Benedetto XVI ha vissuto un momento particolarmente toccante alla fine dell'Udienza Generale di oggi. Alcuni ufficiali e militari del nono reggimento Alpini dell'Aquila gli hanno donato il loro tradizionale cappello con la piuma bianca.

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