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LA CHIESA SI MOBILITA
Appello di Benedetto XVI alla «generosità di tutti»
«Non si faccia mancare a questi fratelli la nostra solidarietà»
La Caritas: piano d’emergenza. Dalla Cei due milioni di euro
DA ROMA GIANNI SANTAMARIA
La comunità cristiana internazionale, e in particolare quella italiana, si mobilita per portare soccorso ai terremotati di Haiti.
Da Papa Benedetto XVI è arrivato ieri, al termine dell’udienza generale, un accorato appello «alla generosità di tutti, affinché non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della comunità internazionale». Il Pontefice, dopo aver invitato ad unirsi alla sua preghiera per le vittime e per chi soffre, ha assicurato che «la Chiesa cattolica non mancherà di attivarsi immediatamente, tramite le sue istituzioni caritative, per venire incontro ai bisogni più immediati della popolazione ». Con questo obiettivo la presidenza della Conferenza episcopale italiana ha annunciato ieri di aver stanziato due milioni di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. Con l’invito – si legge nella nota che pubblichiamo integralmente in prima pagina – «a sostenere le iniziative di solidarietà promosse dalla Caritas italiana con l’obiettivo di alleviare le sofferenze della popolazione».
Sempre per venire incontro all’emergenza iniziale, proprio la Caritas italiana ha a sua volta messo a disposizione 100mila euro. E – in collegamento costante con le sue varie “antenne” sparse per il mondo – ha subito lanciato un appello per realizzare un piano d’emergenza. A questo scopo, nella mattinata di ieri si è svolta una teleconferenza della rete internazionale, per fare il punto della situazione. Un team di circa 10 persone è in partenza per Haiti con voli di linea, mentre sono già presenti sul posto alcuni operatori di Caritas europee. La situazione della comunicazioni è, però, ancora nel caos. «Il Paese è di una povertà impressionante: i telefoni funzionavano già male, le strade erano già impraticabili. Sarà molto difficile organizzare gli aiuti», ha confermato all’agenzia
Sir Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale di Caritas italiana, che è stato nell’isola caraibica un anno fa. «Si dovrebbe interloquire con Caritas Haiti – spiega –, ma se la comunicazione non sarà possibile forse interverrà Caritas Santo Domingo».
Alcuni centri, infatti, tra cui la sede del Catholic Relief Services, la Caritas statunitense, e un centro per ragazzi di strada risultano lesionati. Dalle informazioni ricevute, le diocesi a nord e a sud del Paese sembra non siano state colpite in modo grave e possono essere utilizzate per l’accoglienza degli sfollati, oltre che come base per lo stoccaggio degli aiuti. Per sostenere questi sforzi si possono inviare offerte sul conto corrente postale numero 347013, specificando nella causale: «Emergenza terremoto Haiti». Offerte sono possibili anche tramite canali bancari (UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma – Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119.
Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012. Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113) e attraverso carta di credito, telefonando a Caritas (06/66177001).
Anche le Caritas diocesane si stanno attivando nella raccolta dei fondi. Quella di Roma ha istituito un fondo di solidarietà che «oltre a sostenere i superstiti in questi giorni di emergenza sia segno di speranza e vicinanza per la popolazione », commenta il direttore, monsignor Enrico Feroci. (Caritas diocesana di Roma, causale «Haiti terremoto», Piazza S. Giovanni in Laterano 6, 00184 Roma. Ccp numero 82881004–Iban: IT77K0760103200 000082881004. Bonifico bancario: Banca Intesa, filiale Roma 081 –Iban: IT13R0306905032000009188568).
Si mettono in moto, infine, le innumerevoli sigle che compongono il tessuto associativo cattolico sul territorio. Le Misericordie della Toscana hanno approntato due postazioni mediche avanzate, completamente attrezzate per interventi di emergenza, con 15 confratelli esperti e pronti a partire immediatamente. Mentre il Sermig (Servizio missionario giovanile) di Torino sta allestendo un container con generi di prima necessità – soprattutto alimenti a lunga conservazione, prodotti igienici e disinfettanti – che partirà nei prossimi giorni per Haiti.
Si è già messa in moto la macchina organizzativa delle associazioni cattoliche. Istituito anche un fondo di assistenza della diocesi di Roma
© Copyright Avvenire, 14 gennaio 2010
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