domenica 24 gennaio 2010
Papa Ratzinger benedice l'era dei «cyber-preti» (Gagliarducci)
Vedi anche:
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Il Papa: "Ai Presbiteri è richiesta la capacità di essere presenti nel mondo digitale nella costante fedeltà al messaggio evangelico, per esercitare il proprio ruolo di animatori di comunità che si esprimono ormai, sempre più spesso, attraverso le tante "voci" scaturite dal mondo digitale, ed annunciare il Vangelo avvalendosi, accanto agli strumenti tradizionali, dell'apporto di quella nuova generazione di audiovisivi (foto, video, animazioni, blog, siti web), che rappresentano inedite occasioni di dialogo e utili mezzi anche per l'evangelizzazione e la catechesi" (Messaggio)
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Ebrei e Cattolici ora sono più vicini (Francesco Antonio Grana)
In libreria "I viaggi di Benedetto XVI in Italia": presentazione del cardinale Angelo Bagnasco
Benedetto XVI alla Giornata mondiale delle comunicazioni: evangelizzare il web
Papa Ratzinger benedice l'era dei «cyber-preti»
Andrea Gagliarducci
La Chiesa intera guardi a Internet con entusiasmo e audacia, e i sacerdoti diventino navigatori della Rete, partecipino ai social network e portino la parola di Dio nel grande continente digitale.
Benedetto XVI, nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema «Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola», apre ufficialmente l'era del cyber-prete, che dal web mostra «all'umanità smarrita di oggi, che Dio è vicino». Si tratta, scrive il Papa, di comprendere di essere all'inizio di una «storia nuova» in cui «la responsabilità dell'annuncio non solo aumenta, ma si fa più impellente e reclama un impegno più motivato ed efficace». È per questo che è necessario occuparsi delle nuove tecnologie della comunicazione «moltiplicando il proprio impegno, per porre i media al servizio della Parola». «Nessuna strada, infatti - sottolinea - può e deve essere preclusa a chi, nel nome del Cristo risorto, si impegna a farsi sempre più prossimo all'uomo». Non si tratta semplicemente di occupare il web - rischio da evitare - ma di «dare un'anima» al mondo digitale «nella costante fedeltà al messaggio evangelico» che chiede al sacerdote di attuare il suo compito primario «di annunciare Cristo». Da tempo, nella Chiesa, si discute delle nuove possibilità evangeliche aperte dal web: se ne era parlato al Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee del 2008, al Sinodo per la parola di Dio lo stesso l'argomento è ritornato più volte, la Cei ha lanciato il progetto «Chiesa 2.0». E poi, la presenza su FaceBook dei sacerdoti è sempre più diffusa; GodTube, portale di videosharing ispirato ai valori cristiani, è in crescita; così come cresce il sito Pope2You, lanciato dal Vaticano nel maggio del 2009 per favorire l'accesso dei giovani ad immagini, documenti e notizie sul Papa, due milioni di contatti. Nel suo messaggio, il Papa pensa ai giovani che vivono all'interno di «grandi cambiamenti culturali» e chiede ai sacerdoti «un'attenzione particolare a chi si trova nella condizione di ricerca», a «quanti non credono» o «sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non caduche». Ipotizza quindi che il web possa diventare «una casa di preghiera per tutti i popoli», una sorta di «cortile dei gentili» del Tempio di Gerusalemme, dove entrare in contatto con «coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto».
© Copyright Il Tempo, 24 gennaio 2010 consultabile online anche qui.
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