sabato 23 gennaio 2010

Il Papa: su internet la Chiesa si rivolga anche ai non credenti (Izzo)


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Il Papa: "Ai Presbiteri è richiesta la capacità di essere presenti nel mondo digitale nella costante fedeltà al messaggio evangelico, per esercitare il proprio ruolo di animatori di comunità che si esprimono ormai, sempre più spesso, attraverso le tante "voci" scaturite dal mondo digitale, ed annunciare il Vangelo avvalendosi, accanto agli strumenti tradizionali, dell'apporto di quella nuova generazione di audiovisivi (foto, video, animazioni, blog, siti web), che rappresentano inedite occasioni di dialogo e utili mezzi anche per l'evangelizzazione e la catechesi" (Messaggio)

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Papa: su internet la chiesa si rivolga anche ai non credenti

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 gen.

"Una pastorale nel mondo digitale è chiamata a tener conto anche di quanti non credono, sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non caduche, dal momento che i nuovi mezzi consentono di entrare in contatto con credenti di ogni religione, con non credenti e persone di ogni cultura".
Lo afferma Benedetto XVI per il quale "è forse possibile ipotizzare che il web possa fare spazio - come il "cortile dei gentili" del Tempio di Gerusalemme, da lui evocato nel discorso del 22 dicembre alla Curia Romana- anche a coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto".
"Lo sviluppo delle nuove tecnologie e, nella sua dimensione complessiva, tutto
il mondo digitale rappresentano - scrive nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali - una grande risorsa per l'umanità nel suo insieme e per l'uomo nella singolarità del suo essere e uno stimolo per il confronto e il dialogo".
"Con il Vangelo nelle mani e nel cuore, occorre ribadire - raccomanda il Pontefice - che è tempo anche di continuare a preparare cammini che conducono alla Parola di Dio, senza trascurare di dedicare un'attenzione particolare a chi si trova nella condizione di ricerca, anzi procurando di tenerla desta come primo passo dell'evangelizzazione".
"Anche nel mondo digitale - auspica il Papa - deve emergere che l'attenzione amorevole di Dio in Cristo per noi non è una cosa del passato e neppure una teoria erudita, ma una realtà del tutto concreta e attuale.
La pastorale nel mondo digitale, infatti, deve poter mostrare agli uomini del nostro tempo, e all'umanità smarrita di oggi, che Dio è vicino; che in Cristo tutti ci apparteniamo a vicenda".
"Chi meglio di un uomo di Dio - si chiede Ratzinger in riferimento al tema di quest'anno, 'Il sacerdote e la pastorale
nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola' - può sviluppare e
mettere in pratica, attraverso le proprie competenze nell'ambito dei nuovi mezzi digitali, una pastorale che renda vivo e attuale Dio nella realtà di oggi e presenti la sapienza religiosa del passato come ricchezza cui attingere per vivere degnamente l'oggi e costruire adeguatamente il futuro?".
"Compito di chi, da consacrato, opera nei media è quello - ricorda il Messaggio - di spianare la strada a nuovi incontri, assicurando sempre la qualità del contatto umano e l'attenzione alle persone e ai loro veri bisogni spirituali; offrendo agli uomini che vivono questo nostro tempo 'digitale' i segni necessari per riconoscere il Signore; donando l'opportunità di educarsi all'attesa e alla speranza e di accostarsi alla Parola di Dio, che salva e favorisce lo sviluppo umano integrale".
Per il Papa teologo, l'annuncio del Vangelo "potrà così prendere il largo tra gli innumerevoli crocevia creati dal fitto intreccio delle autostrade che solcano il cyberspazio e affermare il diritto di cittadinanza di Dio in ogni epoca, affinché, attraverso le nuove forme di comunicazione, Egli possa avanzare lungo le vie delle città e fermarsi davanti alle soglie delle case e dei cuori per dire ancora: 'Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me'".

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