venerdì 19 febbraio 2010

Cinque membri della Pontificia Accademia per la Vita chiedono a Benedetto XVI di rimuovere Mons. Fisichella


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Su segnalazione di Alessia leggiamo e poi commentiamo:

VATICANO: MEMBRI ACCADEMIA VITA CHIEDONO DIMISSIONI MONS. FISICHELLA

Cinque membri della Pontificia Accademia per la Vita chiedono a papa Benedetto XVI e al suo segretario di Stato, il card. Tarcisio Bertone, di rimuovere il presidente del dicastero pontificio, l'italiano mons. Rino Fisichella.
Lo fanno con un documento firmato al termine della plenaria dell'Accademia, che si e' tenuta a Roma dall'11 al 13 febbraio, definendo il presidente, che e' anche cappellano di Montecitorio e rettore della Pontificia Universita' Lateranense, ''un ecclesiastico che non capisce cosa comporta il rispetto assoluto per le vite umane innocenti''.
''Si tratta - proseguono i cinque accademici, tra cui si annovera il prof. Michael Schooyans, stimato da papa Benedetto XVI - di uno stato di cose assurde per una Pontificia Accademia 'per la Vita', che puo' essere rettificato solo da coloro che sono responsabili della sua nomina a presidente''.
La 'querelle' nasce dal caso dell'aborto della bambina 11enne di Recife, in Brasile, messa incinta di due gemelli dal patrigno dopo ripetuti stupri.
L'arcivescovo locale, mons. Jose' Cardoso Sobrinho, poi pensionato da papa Ratzinger, aveva subito dichiarato pubblicamente che la scomunica 'latae sententiae', ovvero automatica, aveva colpito la madre che aveva aiutato la bambina e i medici responsabili dell'aborto, provocando un'ondata di indignazione e proteste in tutto il mondo. In un articolo pubblicato sull'Osservatore Romano il 15 marzo 2009, mons. Fisichella aveva criticato lo stile pastorale di mons. Sobrinho, affermando che la Chiesa deve essere prima di tutto accanto alla bambina vittima, e poi suggerito, come scrivono gli accademici, ''che ci sono situazioni difficili in cui i dottori godono di uno spazio per esercitare autonomamente la propria coscienza'' di fronte alla scelta se praticare o meno un aborto.
Successivamente, l'11 luglio, dopo le proteste che l'articolo aveva provocato nei settori piu' intransigenti del movimento pro-life, soprattutto Oltreoceano, la Congregazione per la dottrina della fede aveva pubblicato una Chiarificazione che denunciava la ''manipolazione e strumentalizzazione''di cui era stato oggetto l'articolo di mons. Fisichella, e ribadiva la dottrina cattolica sull'aborto.
Gli autori della lettera contestano al presidente dell'Accademia di aver rivendicato, nel suo indirizzo di apertura della plenaria l'11 febbraio, la Chiarificazione come una difesa integrale del contenuto del suo articolo e anzi lo accusano di aver modificato il testo del primo paragrafo (quello sulla ''manipolazione e strumentalizzazione'') prima della sua pubblicazione sull'Osservatore Romano. ''In questo modo - proseguono - (Fisichella) ha potuto scaricare, con l'apparente avallo della Congregazione per la Dottrina della Fede, tutta la responsabilita' per l'impatto dannoso che il suo articolo ha avuto per la difesa della vita umana innocente e non ancora nata''.
Molti membri dell'Accademia avevano firmato una lettera a Fisichella nell'aprile del 2009, inviata successivamente, dopo che questi non aveva risposto loro, al presidente dell'ex-Sant'Uffizio, il card. Joseph Levada, per chiedere una rettifica. Nessuno di questi ha pero' sfidato apertamente Fisichella durante la Plenaria per, scrivono gli accademici, una ''decisione politica''. Da una parte, sostengono nella dichiarazione, un attacco di laici contro un ecclesiastico sarebbe potuto sembrare poco rispettoso per il papa e avrebbe provocato un 'serrare i ranghi' in difesa di mons. Fisichella dettato dalla ''cultura clericale'' della Curia; dall'altra ''ci sono informazione credibili che Fisichella viene percepito da molti in Curia come inappropriato per il ruolo di presidente della Pontifica Accademia per la Vita, e c'e' una ragionevole speranza che il Santo Padre riconoscera' la necessita' di dargli un lavoro piu' adatto alle sue capacita'''.
''L'assenza di una contestazione aperta - concludono gli accademici - ha creato la sfortunata impressione che gli accademici sostengano il presidente, per rassegnazione o per altri motivi'', un'impressione che il vescovo ''e' chiaramente interessato a diffondere'', mentre invece il clima che regna nel dicastero vaticano pro-life e' ben lontano dalla ''unita' e genuina armonia'' descritta da mons. Fisichella in questi giorni.

© Copyright Asca

Io non apprezzo molto la politica del "capro espiatorio".
Non credo proprio che sia giusto sacrificare in questo modo una brava persona come Mons. Fisichella che, di sicuro, non ha deciso, in "solitaria", di scrivere un articolo sulla bambina brasiliana.
Se ci sono delle responsabilita', se le assumano TUTTI coloro che sono coinvolti.
Se confermati, i toni usati dai firmatari non sono accettabili.
La mia solidariera' personale a Mons. Fisichella
.
R.

19 commenti:

a.s. ha detto...

c'é anche una second parte:

VATICANO: MEMBRI ACCADEMIA VITA CHIEDONO DIMISSIONI MONS. FISICHELLA (2)
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 19 feb - La 'querelle' nasce
dal caso dell'aborto della bambina 11enne di Recife, in
Brasile, messa incinta di due gemelli dal patrigno dopo
ripetuti stupri.
L'arcivescovo locale, mons. Jose' Cardoso Sobrinho, poi
pensionato da papa Ratzinger, aveva subito dichiarato
pubblicamente che la scomunica 'latae sententiae', ovvero
automatica, aveva colpito la madre che aveva aiutato la
bambina e i medici responsabili dell'aborto, provocando
un'ondata di indignazione e proteste in tutto il mondo. In un
articolo pubblicato sull'Osservatore Romano il 15 marzo 2009,
mons. Fisichella aveva criticato lo stile pastorale di mons.
Sobrinho, affermando che la Chiesa deve essere prima di tutto
accanto alla bambina vittima, e poi suggerito, come scrivono
gli accademici, ''che ci sono situazioni difficili in cui i
dottori godono di uno spazio per esercitare autonomamente la
propria coscienza'' di fronte alla scelta se praticare o meno
un aborto.
Successivamente, l'11 luglio, dopo le proteste che
l'articolo aveva provocato nei settori piu' intransigenti del
movimento pro-life, soprattutto Oltreoceano, la Congregazione
per la dottrina della fede aveva pubblicato una
Chiarificazione che denunciava la ''manipolazione e
strumentalizzazione''di cui era stato oggetto l'articolo di
mons. Fisichella, e ribadiva la dottrina cattolica
sull'aborto.
Gli autori della lettera contestano al presidente
dell'Accademia di aver rivendicato, nel suo indirizzo di
apertura della plenaria l'11 febbraio, la Chiarificazione
come una difesa integrale del contenuto del suo articolo e
anzi lo accusano di aver modificato il testo del primo
paragrafo (quello sulla ''manipolazione e
strumentalizzazione'') prima della sua pubblicazione
sull'Osservatore Romano. ''In questo modo - proseguono -
(Fisichella) ha potuto scaricare, con l'apparente avallo
della Congregazione per la Dottrina della Fede, tutta la
responsabilita' per l'impatto dannoso che il suo articolo ha
avuto per la difesa della vita umana innocente e non ancora
nata''.
Molti membri dell'Accademia avevano firmato una lettera a
Fisichella nell'aprile del 2009, inviata successivamente,
dopo che questi non aveva risposto loro, al presidente
dell'ex-Sant'Uffizio, il card. Joseph Levada, per chiedere
una rettifica. Nessuno di questi ha pero' sfidato apertamente
Fisichella durante la Plenaria per, scrivono gli accademici,
una ''decisione politica''. Da una parte, sostengono nella
dichiarazione, un attacco di laici contro un ecclesiastico
sarebbe potuto sembrare poco rispettoso per il papa e avrebbe
provocato un 'serrare i ranghi' in difesa di mons. Fisichella
dettato dalla ''cultura clericale'' della Curia; dall'altra
''ci sono informazione credibili che Fisichella viene
percepito da molti in Curia come inappropriato per il ruolo
di presidente della Pontifica Accademia per la Vita, e c'e'
una ragionevole speranza che il Santo Padre riconoscera' la
necessita' di dargli un lavoro piu' adatto alle sue
capacita'''.
''L'assenza di una contestazione aperta - concludono gli
accademici - ha creato la sfortunata impressione che gli
accademici sostengano il presidente, per rassegnazione o per
altri motivi'', un'impressione che il vescovo ''e'
chiaramente interessato a diffondere'', mentre invece il
clima che regna nel dicastero vaticano pro-life e' ben
lontano dalla ''unita' e genuina armonia'' descritta da
mons.
Fisichella in questi giorni.
asp/mcc/bra

Raffaella ha detto...

Grazie, provvedo all'integrazione.
R.

a.s. ha detto...

grazie a te. as

mariateresa ha detto...

sono solidale anch'io con Monsignor Fisichella.

Anonimo ha detto...

Piena solidarietà a Mons. Fisichella anche da parte mia.
Alessia

Anonimo ha detto...

E se il Papa dimettesse questi 5 arroganti signori?
Alessia

Anonimo ha detto...

Se consultiamo l'Annuario si vede che non sono 5 membri ma 3. Due di loro sono "corrispondenti"... La notizia sarebbe che 50 membri non appoggiano la richiesta.

Anonimo ha detto...

Al di là della nostra solidarietà a Mons. Fisichella, il Santo Padre non può fare a meno di prendere in considerazione la richiesta avanzata dai 5 membri.
Purtroppo,haimè,la guerra oltre a proseguire si sta consolidando.
Francesco

Maria R. ha detto...

Mi associo anche io.

Anonimo ha detto...

Dai! E' il solito giochino! Loro sanno di non poterci sedere su quella sedia; la fanno traballare, creando scandalo; poi si arriva alle dimissioni; l'omino nero che è alle loro spalle ci mette sopra le natiche; a loro prebende e meriti.
Questi cinque sono:
a) indegni di dirsi cattolici perchè non conoscono la Carità cristiana.
b) Indegni di essere "professori" perchè non conoscono il funzionamento della costruzione dell'opinione pubblica.
c) Indegni di essere presi in considerazione dal Papa perchè il loro comportamento da una mìimmagine distorta della Chiesa;
d) stupisce che ci sia Schooyans....

Mandarli a casa!
Matteo Dellanoce

Anonimo ha detto...

leggendo, ho l'impressione che questi signori vogliano strumentalizzare a loro favore la politica di assoluta trasparenza di papa Benedetto, chiedendo la rimozione di Fisichella. Ma la loro intransigenza nel trattare un caso così delicato fa un po' paura; a mio modestissimo parere non sembra che la frase incriminata di Mons. Fisichella sia tanto contraria alla posizione della Chiesa sulla vita: non ha detto che bisognava far abortire la bambina (mi è sempbrato di capire), ma solo che la stessa andava protetta e tutelata, non è anche questo un agire in favore della vita più debole?
Personalmente mi dispiace che sia così duramente attaccato perchè in questi anni si è sempre distinto per la fedeltà al magistero della Chiesa e a Benedetto XVI, cosa, ultimamente, piuttosto rara in curia. Maria Pia

Anonimo ha detto...

Non è comunque un buon segnale per la Chiesa.

Anonimo ha detto...

"un 'serrare i ranghi' in difesa di mons. Fisichella dettato dalla ''cultura clericale'' della Curia"
a parte che mi sembrano loro i più "clericali", poi se cé un luogo dove c'é una forte solidarietà clericale questo è proprio il vaticano, si vive l'agape fraterna tutti i giorni, ma mi facci il piacere...

Comunque solidarietà a Fisichella, innanziutto per quello che ha fatto, ancora prima che per il contenuto,che inoltre condivido. Fu l'unico a cercare di fare un po'da scudo al Papa, c'era il caso lefebvre, gli incidenti coi "fratelli maggiori", il caso wiliamson, la questione preservati in Africa, la scomunica alla bambina(aveva 9, non 11 anni?!),era veramente il culmine di una mai così asprà campagna contro un Papa.
E alla faccia della sopracitata "solidarietà clericale" che regge in vaticano, nessuno osò difendere il Papa in quei giorni, ve lo ricordate? l'unico che ne ebbe il coraggio fu Fisichella. Onore a lui. Per quanto riguarda questi 5, che amano e difendono così tanto la "vita", vorrei sapere in quanti nella "vita"di tutti i giorni si adoperano a difendere la "vita" del loro prossimo. Immagino tutti volontari della charitas, e non persone in giacca e cravatta che non hanno mai visto la sofferenza dei diseredati da vicino! Grazie a Dio, saremo giudicati tutti nella carità, quella che abbiamo fatto, non quella che abbiamo imposta agli altri di fare. Tutti, la piccola violentata dal patrigno come i soloni del Vaticano.

Max

Anonimo ha detto...

Questi cinque saranno pure membri "dell'Accademia della Vita" (che parola grossa accademia!)ma per prima cosa dovrebbero imparare ad usare i congiuntivi della lingua italiana. Non si dice: "un ecclesiastico che non capisce cosa comporta il rispetto assoluto per la vita innocente", ma si dovrebbe dire: "un ecclesiastico che non capisce cosa - comporti - (e non comporta) il rispetto ecc.
Mons: Fisichella è una delle poche cariche vaticane che usa la testa, prima della demagogia, nell'affrontare i problemi quotidiani e soprattutto quelli etici. Ma questo da molto fastidio a certi capoccioni, che pretendono di avere la "scienza infusa" e sempre e comunque lo "spirito Santo" a coprirgli le spalle anche quando sragionano, come se lo Spirito Santo fosse a loro disposizione anche quando dicono sciocchezze inaudite.

Anonimo ha detto...

Quello che colpisce è l'assoluta mancanza di solidarietà nei confronto di quella povera bambina, quello che scandalizza è la mancata condanna del comportamento del patrigno incestuoso e pedofilo.
Chi sono poi costoro per decidere che mons. Fisichella non è adatto al ruolo che ricopre?
Alessia

sonny ha detto...

Piena solidaretà a Mons. Fisichella. Tra le altre cose, personalmente, non trovai per nulla sconvolgente l'articolo di Fisichella sull'Osservatore Romano, anzi mi sembrò un atto di delicatezza nei riguardi della bambina, tenendo altresì la barra dritta a livello dottrinale. Però, siccome non sono dotta come i cinque membri dell'Accademia, forse ho capito male! Spero che il Santo Padre rispedisca la richiesta al mittente.

Anonimo ha detto...

voglio vedere poi se il papa da retta a questi "cinque signori"...

Anonimo ha detto...

Alessia, chi dovrà decidere è il Santo Padre, illuminato dallo Spirito Santo.
Quindi attendiamo con fiducia e preghiamo!

euge ha detto...

Ovviamente, non posso che confermare la mia solidarietà a Mons. Fisichella che, in questo caso, sta pagando il pegno per essere vicino al Santo Padre ed al suo magistero; altri di cui non faccio i nomi ma, che ricoprono cariche molto più alte, si sono appena ottenuti i posti di comando, adeguati allo spirito ed all'andazzo della Curia Romana.
MONS. FISICHELLA PREFETTO IN CDF.