giovedì 18 febbraio 2010

Il Papa: "Pedofilia, crimine odioso, un peccato che offende Dio" (Galeazzi)


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Il Papa: "Il segno penitenziale delle Ceneri...è essenzialmente un gesto di umiltà, che significa: mi riconosco per quello che sono, una creatura fragile, fatta di terra e destinata alla terra, ma anche fatta ad immagine di Dio e destinata a Lui. Polvere, sì, ma amata, plasmata dal suo amore, animata dal suo soffio vitale, capace di riconoscere la sua voce e di rispondergli; libera e, per questo, capace anche di disobbedirgli, cedendo alla tentazione dell’orgoglio e dell’autosufficienza" (Omelia)

Il Vaticano smentisce la notizia della visita del Papa a Barcellona

Il Papa: Dio è Onnipontente, per questo perdona i nostri peccati (Izzo)

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IL PAPA ALL'AVENTINO: SERVIZIO DI ROME REPORTS

Il Papa: siamo polvere sì, ma amata e libera (Asca)

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Il Papa visiterà Barcellona entro l'anno?

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Il Papa: no alla "paura della fine" ed a una cultura che "censura la morte" (Sir)

Il Papa: lo stile di vita superficiale ci rende schiavi del male (Izzo)

Benedetto XVI all’udienza del Mercoledì delle Ceneri: conversione è andare controcorrente e lasciarsi trasformare dall’amore di Cristo (R.V.)

Quaresima 2010. Le ceneri di Papa Benedetto Il suo cruccio è lo spegnersi della fede. Il suo programma è condurre gli uomini a Dio. Il suo strumento preferito è l'insegnamento. Ma la curia vaticana lo aiuta poco. E talvolta lo danneggia (Magister)

Lo scandalo dei preti pedofili ha portato a un «crollo della fiducia» nella Chiesa irlandese e «ha danneggiato la sua testimonianza» (Tornielli)

Il Papa: "Conversione è andare controcorrente, dove la “corrente” è lo stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio, che spesso ci trascina, ci domina e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità morale. Con la conversione, invece, si punta alla misura alta della vita cristiana, ci si affida al Vangelo vivente e personale, che è Cristo Gesù...L’uomo è polvere e in polvere ritornerà, ma è polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità" (Catechesi)

La giustizia terrena del Papa (Filippo Di Giacomo)

Il Papa: Abusi sessuali crimine odioso e peccato grave (Bobbio)

Il Papa: «Abusi sessuali, un crimine che ferisce la dignità umana» (Cardinale)

Ecclesia Dei: Messe pubbliche anche senza gruppo stabile! (Messainlatino)

La strenua lotta del Papa contro la pedofilia nel clero: il "caso Irlanda"

VERTICE IN VATICANO SULLO SCANDALO IN IRLANDA: «CRIMINE ODIOSO, UN PECCATO CHE OFFENDE DIO»

Il Papa: “Contro la pedofilia i vescovi denuncino i preti”

«Più preparazione per i candidati al sacerdozio quanto per coloro che sono già stati ordinati»

Il richiamo del Pontefice: “Agire con onestà e coraggio”

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Giro di vite contro gli abusi sessuali del clero: per ritrovare «credibilità spirituale e morale» d'ora in poi i vescovi dovranno denunciare i preti pedofili alla magistratura civile e collaborare con la giustizia. La pedofilia, deplora Benedetto XVI, è «non solo un crimine odioso, ma anche un grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana».
Dal summit con l'episcopato d'Irlanda, esce la svolta che cambierà ovunque le linee-guida della Chiesa di fronte agli scandali. Mai più coperture né omissioni, dunque. Non saranno più consentiti condotte o atteggiamenti come quelli dell'ex arcivescovo di Boston Law o dell'ex presule di Como, Maggiolini («Non faccio lo 007»). Adesso le gerarchie ecclesiastiche sono tenute a controllare quanto accade nelle diocesi e a cooperare con i giudici nei casi di violenza.
Vigilare e portare in tribunale i sacerdoti pedofili sarà un obbligo per tutti i vescovi, non solo per i 24 prelati irlandesi che ieri si sono impegnati con il Papa a fare piena luce sulle centinaia di abusi rivelati tra il 1975 al 2004 da una commissione governativa.
Non sono cadute altre teste nella Chiesa d'Irlanda dopo le dimissioni di fine anno, né c'è stato il «repulisti» reclamato dalle associazioni delle vittime dei preti pedofili, però dal vertice in Vaticano è arrivato un gesto concreto e importante anche se poco spettacolare.
E' la prima volta, infatti, che Roma dà ordine di garantire piena collaborazione alle autorità giudiziarie. Benedetto XVI ha chiesto alla Chiesa irlandese di agire «in fretta», con «determinazione», «onestà e coraggio» per uscire da una crisi senza precedenti.
Il Papa confida che l'incontro aiuti ad unire i vescovi dell'Irlanda e li renda capaci di parlare con una voce sola «nell'identificare i passi concreti a favore di quanti sono stati abusati».
I toni della «due giorni» in Curia, coordinata dal segretario di Stato Tarcisio Bertone, sono stati particolarmente espliciti. Il Pontefice ha reclamato il «rinnovo della fede in Cristo» e il «recupero di credibilità morale e spirituale della Chiesa». Il suo braccio destro Bertone ha ribadito che non si tratta di una questione nazionale: dalla diocesi di Dublino la ferita si estende all'intera comunità mondiale. Fin dall'inizio del pontificato Joseph Ratzinger ha preso di petto la piaga degli abusi sanzionando canonicamente il fondatore dei Legionari di Cristo, Maciel (accusato di abusi da decine di ex seminaristi) e ordinando ispezioni nei conventi e negli istituti religiosi. Perciò il Papa rilancia la necessità di una più profonda riflessione sull'intera questione dei preti pedofili e lancia un vibrante appello a «una maggiore preparazione umana, spirituale, accademica e pastorale sia per i candidati al sacerdozio e alla vita religiosa sia per coloro che sono già stati ordinati e professati».
Molti preti e alcuni presuli criticano, però, la «tolleranza zero» nei confronti dei responsabili degli abusi e di chi li aveva protetti. Uno dei vescovi finito nel rapporto governativo, Drennan, non si è ancora dimesso resistendo anche alle pressioni della Curia. Però il Papa ha scelto la «linea dura» adottata dall'arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin e ha richiamato l'attenzione sulla crisi della fede mettendola in relazione con la mancanza di rispetto per la persona umana. E proprio l'indebolimento della fede, stigmatizza Ratzinger, è stato un fattore che «ha significativamente contribuito al fenomeno dell'abuso sessuale sui minori». Ora si volta pagina.

© Copyright La Stampa, 17 febbraio 2010

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