mercoledì 17 marzo 2010
Mons. Ackermann (Treviri): alcuni casi di pedofilia insabbiati. I vescovi abbracciano con sempre maggior decisione la «trasparenza» chiesta dal Papa
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Domitilla Conte
L'incaricato speciale della Conferenza episcopale tedesca per tutte le questioni inerenti agli abusi sessuali, il vescovo di Treviri, Stephan Ackermann, in un'intervista a un giornale ha dichiarato ieri che la Chiesa cattolica si è resa colpevole di «insabbiamento» di crimini pedofili commessi in istituzioni religiose. «Dove infatti non c'è stata reale volontà di far luce e i rei sono stati semplicemente trasferiti – ha detto –, dobbiamo ammettere che c'è stato occultamento».
Mentre le diocesi travolte dagli scandali dei preti pedofili abbracciano quindi con sempre maggior decisione l'«operazione trasparenza» chiesta da Papa Ratzinger, il segretario di Stato, cardinal Tarcisio Bertone, denuncia il tentativo di «qualcuno» di «minare la fiducia» nella Chiesa.
Un pericolo, quello di un tentativo di discredito che vada al di là dei casi accertati, già segnalato nei giorni scorsi, fra gli altri, da vari vescovi e dalla stessa agenzia della Cei, che – in un commento sul sito – parla della «tragica questione degli abusi sessuali usata come ricatto» «per chiudere la bocca alla Chiesa». Concetto ribadito anche ieri mattina dall'ex presidente della Cei, cardinal Camillo Ruini, in un'intervista a un quotidiano.
Così, mentre qualcuno ipotizza che la ricorrenza di San Patrizio, patrono d'Irlanda, possa portare con sé l'attesa lettera pastorale del Papa, la Santa Sede, seppure con discrezione, mette in guardia contro attacchi strumentali.
«La Chiesa ha ancora una grande fiducia da parte dei fedeli – ha detto ieri Bertone a margine di un suo intervento alla Confindustria – solo che qualcuno cerca di minare questa fiducia». Un effetto collaterale – ha spiegato – di «un evidente calo di fiducia nei confronti delle istituzioni» che non ha risparmiato neanche la Chiesa e che, pedofilia a parte, tutti dovrebbero cercare di «recuperare con un senso alto di moralità, ognuno secondo le proprie responsabilità».
La sala stampa della Santa Sede ha diffuso il testo integrale di un intervento sul tema pedofilia svolto nei giorni scorsi a Ginevra da mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore della Santa Sede all'Onu. Un testo di cui la Radio Vaticana aveva diffuso cinque giorni fa poche righe e ieri svelato in tutta la sua durezza. Non c'è «nessuna scusa» per l'abuso di minori, che è un «grave tradimento di fiducia» – ha detto Tomasi all'incontro annuale sui Diritti del Fanciullo, nella sessione del Consiglio dei Diritti dell'uomo sulla lotta contro la violenza sessuale sui bambini – e «la protezione dalle aggressioni sessuali è una priorità per tutte le istituzioni ecclesiastiche che stanno lottando per porre fine a questo serio problema». La comunità cattolica «continua nel suo sforzo di affrontare con decisione il problema» – ha aggiunto Tomasi – sottolineando la netta e «inequivocabile» condanna del Papa («Gli abusi sui bimbi sono un crimine odioso»).
© Copyright Gazzetta del sud, 17 marzo 2010
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