Oggi il card. Bagnasco apre l'assemblea della Cei ed inaugura una mostra con Carlo Verdone (Izzo)

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BAGNASCO: DOMANI APRE ASSEMBLEA CEI E INAUGURA MOSTRA CON VERDONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 mag.

La solidarieta' portata domenica scorsa al Papa da 200mila cattolici, la vicinanza alle vittime di abusi sesuali ma anche la delusione per il riemergere di scandali e corruzione nella vita politica saranno tra i temi della prolusione che il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, proporra' domani pomeriggio in apertura della 61esima assemblea generale della Cei convocata fino a venerdi' in Vaticano per "l'approvazione degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020".
La riflessione dei vescovi italiani proseguira' sul tema della "presenza e del servizio dei sacerdoti stranieri in Italia" e su "Europa, Chiese e Chiesa cattolica". Ai vescovi sara' anche presentata "l'agenda della speranza" redatta in vista della 46esima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, in programma a Reggio Calabria nel prossimo ottobre.
Tra i temi all'ordine del giorno anche quello della comunicazione e sara' lo stesso card. Bagnasco ad inaugurare, prima della sua prolusione, la mostra allestita per l'occasione nell'atrio della Sala Nervi in Vaticano. Sara' presente - sottolinea una nota - il regista Carlo Verdone, regista di "Io, loro e Lara" che contiene un interessante ritratto di prete apprezzato dall'Ente dello Spettacolo, l'organismo collegato alla Cei che ha promosso l'iniziativa.
Qualche giorno fa, in una conferenza stampa,Verdone ha sottolineato che "La Chiesa un potere enorme su questo Paese - ha risposto l'attore - che e' laico per modo di dire. Bagnasco interviene durante le elezioni e manda un siluro alla Bonino.
Io pero', che ho fatto il mio ultimo film su un pret, e ho incontrato molti seminaristi, posso dire - ha concesso - che la parte giovane e' quella splendida della Chiesa. Intuisco che sara' diversa e non si guastera'. Ha un approccio piu' francescano e diretto'".
Sul tema dei rapporti tra fede e politica, e segnatamente sul ruolo formativo che la Chiesa deve essercitare in questo ambito, e' intervenuto oggi, ai microfoni della Radio Vaticana, mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della Vita, per il quale "il cristiano che s’impegna nella politica sa che il suo non e' un semplice ruolo che svolge.
E la prima cosa che viene richiesta a un testimone e' quella di essere trasparente: cioe', la vita e il messaggio reciprocamente fanno trasparire l’uno e l’altro. Quindi, la prima dimensione sulla quale riflettere e' proprio quella di una testimonianza che sia coerente, che sia sostenuta anche da una profonda esperienza di fede e di spiritualita'".
"Da questo punto di vista - secondo l'arcivescovo - non soltanto debbono impegnarsi i cattolici direttamente ma tutte quelle persone che credono nel valore della vita e credono anche nel valore di una verità che non solo puo' essere raggiunta ma che può essere anche esplicitata e far diventare questa verità anche cultura e comportamenti consequenziali. E' importante - infatti - che non ci sia alla base delle leggi che vengono fatte una sorta di relativismo che porta a conciliare desideri personali come se fossero dei diritti. Quello che deve essere, invece, ricercato e' quella piattaforma comune che proviene a noi dalla legge e dal diritto naturale".

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