venerdì 21 maggio 2010

Per i pedofili paga l'uomo di Wojtyla (Nuzzi)


Vedi anche:

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La crisi pedofila nella Chiesa. Un punto di svolta (Messainlatino)

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Padre Manuel Morujão: Dal Portogallo all'Europa: il messaggio di Benedetto XVI (Sir)

Il Papa, i cardinali, i gesuiti. Tre risposte allo scandalo (Magister). Monumentale

Lettera dei vescovi belgi sulla questione degli abusi (Radio Vaticana)

TESTI DI E SU BENEDETTO XVI: NOVITA' IN LIBRERIA

Il passato dei Legionari ed i problemi del presente suscitano dibattiti in Messico. Maciel e la protezione mediatica di cui ha goduto (Agren)

Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Per i pedofili paga l'uomo di Wojtyla

Di Gianluigi Nuzzi

È un momento tra i più delicati del papato di Benedetto XVI: dalle chiese di mezzo pianeta è infatti appena giunta al Santo Padre la richiesta riservata di un concistoro straordinario sulla pedofilia. Venti cardinali diocesani, ovvero presidenti di conferenze episcopali mondiali e altri 8 porporati mettono in mora l’attuale segreteria di Stato, rimarcando come la Curia abbia mal gestito le segnalazione che via via arrivavano dagli episcopati sui casi di abusi sessuali.
E chiede che se ne discuta in concistoro.
È dai tempi dell’Ambrosiano di Roberto Calvi, dello Ior dell’arcivescovo Paul Casimir Marcinkus che non si tiene un concistoro straordinario su tematiche così spinose. In genere le riunioni straordinarie affrontano tematiche più ampie come la riforma della Curia romana o il giubileo. Eravamo infatti nel novembre del 1982, cinque mesi dopo l’omicidio Calvi, quando presenti 97 cardinali nell’aula del Sinodo si tenne il concistoro straordinario sulla “Situazione finanziaria della Santa Sede e la vicenda Ior-Banco Ambrosiano”. Mesi dopo, nel maggio del 1984 a Ginevra Marcinkus e il fido monsignor Donato De Bonis firmarono il famoso assegno di “contributo volontario” per sollevare lo Ior da qualsiasi responsabilità nel dissesto della banca della finanza bianca del nord.
Se Benedetto XVI accogliesse la richiesta saremo di fronte a un fortissimo segnale di svolta rispetto ai silenzi, agli imbarazzi, alle coperture che per troppi anni gli abusi sessuali hanno goduto. La lettera, due pagine con le firme di tutti i cardinali, è arrivata al papa circa un mese fa subito dopo la visita ad limina dei vescovi tedeschi e belgi. Una richiesta che non sembra aver stupito o preso in contropiede il palazzo Apostolico visto che proprio alla chiesa territoriale Benedetto XVI si è sempre rivolto negli appelli e nelle sue dichiarazioni per affrontare più che superare questi scandali.

Richiesta onesta

Con i dovuti toni oltre a muovere critiche alla gestione della Curia, a sottolineare la scelta di più ampia collaborazione avviata con le autorità giudiziarie civili, i cardinali diocesani accolgono quindi l’appello del Papa di essere forza viva della Chiesa e dimostrano così di essere reattivi, denunciando le inefficienze. La lettera non è figlia di uno scontro tra forze e correnti in Vaticano ma viene dalla chiesa di tutti. È un segnale troppo forte per cadere nel vuoto e con ogni probabilità Benedetto XVI accoglierà la richiesta aprendo ancora alla stagione delle riforme.
Del resto il processo sembra ormai inarrestabile. Proprio in questi giorni filtra da Oltretevere la notizia delle prossime dimissioni del cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, una posizione che nei protocolli e nei cerimoniali si antepone addirittura a quella del segretario di Stato. Ebbene, le ultime dichiarazioni di Sodano, di apparente sostegno a Benedetto XVI, le accuse che gli sono piovute addosso di aver coperto degli scandali sessuali, portano l’ex segretario di Stato di Karol Wojtyla in una posizione di oggettiva difficoltà e minoranza.
Agli inizi di maggio, era stato l’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schoenborn, amico personale del pontefice, ad accusare pubblicamente Sodano di aver insabbiato le verifiche sulle accuse di pedofilia attribuite all’allora capo della diocesi viennese Hermann Groer.

Schoenborn attacca

L’amico di Ratzinger imputava anche a Sodano di aver offeso le vittime degli abusi sessuali quando aveva liquidato come “chiacchiericcio” lo scandalo.
Schoenborn aveva interpretato le parole di Sodano come «una pesante offesa per le vittime» facendo intuire come la posizione del decano dei cardinali fosse ormai incompatibile con la carica che ricopre nel Vaticano di Benedetto XVI. Sodano viene dato per dimissionario già nel concistoro ordinario del prossimo dicembre, subito dopo il suo compleanno con 83 candeline.
Anche queste sarebbe una novità storica. Sarebbe il primo cardinale, figura di potere e vertice nella gerarchia vaticana, a pagare in modo eclatante lo scandalo della pedofilia pur non essendosi macchiato personalmente di questo reato. «È un momento di oggettivo disorientamento», afferma una fonte vaticana, «e solo con una conduzione decisa e con rotture nette con il passato, si può riaffermare la centralità della Chiesa e superare gli scandali che la stanno tormentando».

© Copyright Libero, 21 maggio 2010 consultabile online anche qui.

Bene a patto che non sia Sodano l'unico a pagare per tutti!
Purtroppo pero' dicembre mi sembra davvero troppo lontano. Ci vorrebbe un segnale prima
.
R.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Sodano sara' il primo a partire... dopodiche' arriveranno a ruota anche gli altri.
Solo se si spezza l'anello piu' alto della catena si riesce a tirarla giu tutta. E Sodano e' l'anello piu' alto.

Anonimo ha detto...

Ma Sodano contava molto meno di Dziwisz, che è intoccabile per via del Santo subito. La speranza è, una volta eliminato il primo, procedere alla beatificazione e risollevare il morale delle truppe. Gli italiani capiranno e si adegueranno. Eufemia

Raffaella ha detto...

Non tutti gli Italiani! A mio avviso non deve essere Ratzinger a beatificare Wojtyla.
E' giunto il momento di separare i due Pontificati.
R.

Anonimo ha detto...

Giusto, non deve essere Ratzinger a beatificare Wojtyla. Lasciamo questo onere e onore al suo successore, tra una cinquantina d'anni, ammesso che le risultanze storiche lo permettano. Il soldato Joe ha già dato troppo.
Alessia

Anonimo ha detto...

Eufemia,
e' vero che Sodano contaVA meno di Dziwisz, ma non ora: ora quello che conta di piu' e' lui.
Enorme differenza.

Anonimo ha detto...

Io mi sono spesso chiesta cosa abbia indotto Papa Benedetto a fare cardinale Stasiu. Non so darmi una risposta. Voi?
Alessia

Raffaella ha detto...

Domanda da un milione di euro!
C'e' da dire che la sede di Cracovia e' cardinalizia ed uno dei primi atti di Benedetto XVI fu proprio il trasferimento dell'allora prefetto aggiunto della Casa Pontificia in Polonia.
R.

Anonimo ha detto...

per toglierselo di torno

Anonimo ha detto...

Ammesso e non concesso che il CARD. Sodano sia colpevole di qualche cosa, mi sembra che l'unica cosa che gli si possa addebitare è quella di aver tutelato i circa 80 mila laici di Regnum Christi ed i 2500 seminaristi ed 800 sacerdoti della Legione. Vero è che adesso gli "sciacalli", quelli che sono contro Benedetto XVI ( guidati dal Giuda sconboern... confronta Giovanni 6,20) sono pronti ad addentare la pecorella rimasta sola! Ma che siano loro, sepolcri imbiancati, ad accusare il Card. Sodano mi fa decisamente schifo! Dove erano loro? Perchè erano loro silenti?
Matteo Dellanoce

Anonimo ha detto...

Diciamo che Sodano è simbolico perché è un italiano e un curiale a tutti gli effetti, mentre Stasiu è diventato un pastore. Ma se si rimanda la beatificazione, saranno contenti i russi e i tedeschi, ma tutti gli altri? La grande massa dei cattolici venera Wojtyla e deluderne le aspettative non è facile. Che poi i giornalisti ci intingano il pane è un altro discorso. Eufemia

Anonimo ha detto...

Matteo, una domanda:
"tutelato Maciel Degollado" e' una frase troppo difficile da scrivere?

laura ha detto...

non ne posso più!

Anonimo ha detto...

All'anonimo di turno!
Poi non rispondo più perchè è tempo buttato via!
Quante persone tu avresti allontanato da GPII e dalla Chiesa se avessi accusato Maciel? Ammesso e non concesso che fosse fatta TUTTA la chiarezza? Potresti aver dato la ennesima possibilità al diabolico Maciel di "sistemare" le cose e non di "sentirsi al sicuro"!
Oggi noi sappiamo tutto. Ieri no! E se mi permetti tra il mandare ai roghi per un sentito dire ( metodo protestante) ed uno scomunicare quando si è "sicuri" c'è una differenza enorme! ( se qualcuno avesse letto il testo "Il mio vivere è Cristo" capirebbe di cosa sto parlando!).

Come dire! Facile vincere facile ( card. Schonboern)! Più difficile essere nella M... e dover cercare di tutelare i più indifesi! Ed i più indifesi non sono di certo schonboern ed i suoi accoliti! Ne i santoro o dipietro di turno logicamente vestiti alla travaglio in salsa ecclesiale! I più deboli ( oltre alle vittime!) sono quelle decina di migliaia di persone che si sono messe al servizio di Cristo e di cui TU non tieni conto. Pensa alla loro sofferenza e scendi dal trono farisaico su cui ti sei posti!
Una bella lotta! TRa chi condanna di più! Dimenticandosi che unico giudice è Dio!
Matteo Dellanoce
Matteo Dellanoce

Anonimo ha detto...

voglio capire:
state dicendo al papa chi deve o non deve beatificare?
così state ragionando con criteri da bassa politica.

Anonimo ha detto...

Vi faccio una anticipazione.ed è una critica diretta a Raffaella. Una critica in amicizia e spero che così venga accolta.
Sto lavorando ad un testo in cui metto in risalto la continnuità tra GPII e BXVI!
E parte da queste due considerazioni:
GPII: si è fatto tutto A tutti.
BXVI: sta portando "Il tutto a tutti" IN tutti.
Quindi Raffaella, la vera battaglia apologetica, deve essere CONTRO chi nega la continuità tra GPII e BXVI! Altrimenti si fa un favore ai vari Schonboern e Politi, ai vari Fini e C. Separando i due ( Il Padre, GPII, è tradotto dal Figlio, BXVI) stiamo dando una risposta affermativa alla domanda di Cristo... ma quando torno troverò la fede?
In amicizia
Matteo Dellanoce

Anonimo ha detto...

La delusione della cosiddetta gran massa di fedeli che idolatrano Wojtyla come "santo", conta infinitamente meno della ricerca della verità. Se ne faranno una ragione. Del resto nessuno impedisce loro di pregarlo perché interceda presso il Signore.
Alessia

Raffaella ha detto...

Accetto la critica, Matteo, anche se rimango della mia idea.
R

Raffaella ha detto...

Leggo:

voglio capire:
state dicendo al papa chi deve o non deve beatificare?
così state ragionando con criteri da bassa politica.

Mai detta una cosa del genere! Accettero' ed ubbidiro' ad ogni decisione di Papa Benedetto che puo' e deve fare il bene della Chiesa.
Ho solo espresso il mio pensiero che si puo' criticare.
R.

Maria R. ha detto...

Non è questione di "separare", di beatificare ora o dopo...è questione di essere cristiani cattolici intelligenti, che usano testa e cuore e non solo l'uno o l'altro.
Molti (e bastava sentire certe cose ieri dette ieri sera su rai2) non lo sono realmente, per cui, che sia Papa Benedetto a beatificare Giovanni Paolo II o meno, che Sodano si dimetta o rimanga, che ci sia il concistoro oppure no...finché non si maturerà realmente nella fede (rispetto del Papa incluso, fedeltà al magistero idem, la gente continuerà a parlare di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto come due persone (e pontificati) o necessariamente in antitesi, o necessariamente uniti. La via di mezzo, è molto difficile da trovare finché parte della stessa curia si fa gli interessi propri (e a scendere, parroci, religiosi e via dicendo)e parte dei fedeli rimangono anche loro nella beata ignoranza del senso pieno dell'essere cristiani.
Se si partisse dalla via di mezzo, sarebbe più "facile" (ossia: non sembreremmo quelli che o si tappano la bocca, oppure lanciano le patate bollenti fuori dalla finestra), ricostruire anche aspetti poco chiari di un pontificato, valutando comportamenti di Papi, Cardinali e quanti altri ci girano intorno.

Anonimo ha detto...

Ok Raffaella!
Ti chiedo solo di meditare sulla necessità dell'unità!
E su quanto di apocalittico stia succedendo!
Non cadiamo ( mi ci metto anche io) nella trappola del divisore per eccellenza. Il nostro essere colombe si accompagni anche all'essere scaltri!
Ottimo lavoro il tuo!
In amicizia
Matteo

Anonimo ha detto...

Ma basta con quel titolo "Amico personale del Papa" del card.Schoenborn che tutti i giornali ripettono come un mantra!

Angel

Unknown ha detto...

Una semplice precisazione. Io sono Mattax e d'ora in poi mi firmerò così, giusto per non scambiarmi con altri "mattei" presenti in questo blog. Lo preciso perchè ho rispetto delle mie idee e non vorrei fossero confuse con altre e perchè questo, ritengo, sia il miglior blog cattolico cristiano. Almeno per me.

Mattax, d'ora in poi e un abbraccio in Cristo a tutte e tutti.

Anonimo ha detto...

"Oggi noi sappiamo tutto. Ieri no! E se mi permetti tra il mandare ai roghi per un sentito dire ( metodo protestante)"

"Ieri no" la vendo impossibile, visto che l'altro ieri già sapevano. Negli anni 50 all'epoca di un certo Pio XII,un suo inviato fece visita a Maciel dopo certe voci"protestanti", lo trovò completamente "strafatto" a letto con il braccio pieno di buchi da "siringhe", nel giro di qualche giorno arrivò la decisione "Cattolica" e l'allontanamento "cattolico". Quindi nonostante quello accaduto l'"altro ieri", qualcuno "ieri" ha deciso di riammetterlo essendo già a conoscienza di tutto. Tra parentesi, già dall'"altro-altro ieri" sapevano tutto, visto che maciel non si é formato in nessun seminario, perchè allontanato da 4 per la lussuria sfrenata,anche con i confratelli. Ha studiato da privatista per conto proprio, diciamo,e lo zio vescovo l'ha ordinato. VERA E PROPRIA SIMONIA. Quindi si sapeva da subito chi fosse.

Max

medievale ha detto...

scusi, Matteo Dellanoce, ma non è Gesù che si è dato tutto a tutti? I Papi, anche quelli magni, sono uomini, possono essere santi, ma mi sembra eccessivo paragonare Wojtyla a Cristo in persona e ridurre Benedetto al suo evangelista personale. Eviterei anche le similitudini con la SS. Trinità che, come sappiamo, è un mistero della Fede.