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Il Papa: "Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti (gli abusi sui minori) vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati" (Messaggio al Primate del Belgio)

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Roma, 28 giu (Il Velino)

Sale la tensione in Belgio: lascia il suo incarico Peter Adriaenssens, presidente della Commissione incaricata di esaminare i casi di abusi sessuali che riguardano esponenti ecclesiastici. Lo annunciano i quotidiano belgi De Standaard, Het Nieuwsblad e Het Laatste Nieuws. La decisione dello psichiatra infantile arriva al’indomani delle perquisizioni della polizia nei confronti della Chiesa del Belgio, perquisizioni nella quali è stata coinvolta anche la sede della Commissione, a Lovanio. Le autorità hanno sequestrato i quasi 500 dossier custoditi in archivio. Un’operazione subito condannata da Adriaenssens, in quanto mette a rischio non solo il lavoro della Commissione e la fiducia in esso, ma anche la tutela della privacy delle persone che si sono rivolte ad essa. “Siamo stati utilizzati come esca - accusaAdriaenssens -. Hanno agito in questo modo perché pensavano che potessimo tenere nascosta la verità, mentre la nostra intenzione era di lavorare in piena trasparenza”.
Proprio ieri, lo stesso Benedetto XVI è intervenuto in prima persona su quanto accaduto in Belgio. In una lettera, indirizzata al presidente della Conferenza episcopale, monsignor André-Joseph Leonard, il Papa condanna “le sorprendenti e deplorevoli modalità con cui sono state condotte le perquisizioni” da parte della Polizia di Bruxelles. Il riferimento è alle perquisizioni nella cattedrale di Malines, con la profanazione delle tombe dei cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Léon-Joseph Suenens, alla ricerca di dossier nascosti. Il Papa fa anche riferimento alle modalità della perquisizione della sede dell’arcivescovado di Bruxelles, che è avvenuta mentre i vescovi erano riuniti “in una sessione plenaria che, tra l’altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all’abuso di minori da parte di membri del clero”. Circostanza già deplorata il giorno precedente dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, che ha evocato scenari di altri tempi: “Non ci sono precedenti, nemmeno nei regimi comunisti di antica esperienza”.
Il Papa - che esprime “particolare vicinanza e solidarietà” alla Chiesa belga “in questo triste momento” - ribadisce che “tali gravi fatti vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati”. Per il ministro della Giustizia belga, Stefan De Clerck, la reazione del Vaticano è quanto meno sproporzionato, e difende l’operazione della Polizia, sostenendo che, nel corso delle perquisizioni, i vescovi sono stati trattati in modo normale. Lìesclation degli avvenimenti è stata comunque notevole: dopo le notizie diffuse giovedì e nella mattina di venerdì, la Segreteria di Stato è intervenuta con una dura nota, condannando “le modalità in cui sono avvenute alcune perquisizioni” ed esprimendo “sdegno” per la profanazione delle tombe nella cattedrale di Bruxelles.
Venerdì scorso, la Santa Sede ha anche reso noto di aver chiamato l’ambasciatore belga, Charles Ghislain, per chiarire la situazione. È il secondo “incidente diplomatico” tra la Santa Sede e Belgio nel giro di un anno. Nell’aprile 2009, infatti, la Camera dei rappresentanti belga votò una risoluzione in cui chiedeva al governo di “condannare le dichiarazioni inaccettabili del Papa in occasione del suo viaggio in Africa e di protestare ufficialmente presso la Santa Sede”. La Santa Sede prese atto “con rammarico” del fatto, e anche allora emise una nota in cui "deplora che una Assemblea parlamentare abbia creduto opportuno di criticare il Santo Padre, sulla base di un estratto d’intervista troncato e isolato dal contesto (...)”. Il clima si è ulteriormente riscaldato con gli interventi, in progressione, del cardinale Bertone (sabato) e del Papa (ieri). E già la ripresa in avvio di settimana si preannuncia ulteriormente complicata dalle dimissioni di Adriaenssens.

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