Il Papa: “Il sacerdozio non è una carriera” (Grana)

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“Il sacerdozio non è una carriera”

FRANCESCO ANTONIO GRANA

Martedì 22 Giugno 2010

Il sacerdozio non è un mezzo per raggiungere il potere. Non è una novità l’ultimo monito di Benedetto XVI contro il carrierismo ecclesiale. In diverse occasioni in questi cinque anni di pontificato, Papa Ratzinger ha messo in guardi laici e consacrati dal pericolo sempre in agguato di credere che la Chiesa possa essere una holding da scalare. Non un luogo di servizio dove vivere la carità nella verità, bensì una fucina di potere.
Il Papa parla ai quattordici nuovi sacerdoti che ha ordinato nella Basilica vaticana, ma si rivolge a tutti i fedeli e in particolare a quanti esercitano nella Chiesa posizioni di potere. Nel 2006, a Monaco, Benedetto XVI aveva ricordato che il vero potere è servire. “Chi aspira al sacerdozio - ha affermato il Papa domenica nella sua omelia - per un accrescimento del proprio prestigio personale e del proprio potere ha frainteso alla radice il senso di questo ministero. Chi vuole soprattutto realizzare una propria ambizione, raggiungere un proprio successo sarà sempre schiavo di se stesso e dell’opinione pubblica. Per essere considerato - ha proseguito il Papa -, dovrà adulare; dovrà dire quello che piace alla gente; dovrà adattarsi al mutare delle mode e delle opinioni e, così, si priverà del rapporto vitale con la verità, riducendosi a condannare domani quel che avrà lodato oggi. Un uomo che imposti così la sua vita, un sacerdote che veda in questi termini il proprio ministero, non ama veramente Dio e gli altri, ma solo se stesso”.
Parole che si ricollegano a quanto Benedetto XVI aveva affermato alla vigilia della chiusura dell’anno sacerdotale, rispondendo alle domande di cinque preti. Bisogna riscoprire l’Eucaristia che è il contrario del clericalismo, della chiusura in se stessi, aveva sottolineato il Papa citando il grande esempio di Madre Teresa di Calcutta.

© Copyright L'Avanti, 22 giugno 2010