lunedì 21 giugno 2010
Papa Ratzinger paga anche per gli altri: coraggioso commento di Rusconi
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Dal Convegno diocesano romano, l’esortazione del Papa a mettere l’Eucaristia al centro della vita del cristiano. La riflessione del teologo Maspero
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Le inchieste e la linea della trasparenza del Papa (Vecchi)
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Ai microfoni di Radio Vaticana, la testimonianza di uno dei nuovi sacerdoti della diocesi di Roma, don Davide Martini
Il Papa: chi si fa prete non pensi alla sicurezza nella vita o ad avere una posizione sociale (AsiaNews)
Il Papa: "Prendere la croce significa impegnarsi per sconfiggere il peccato che intralcia il cammino verso Dio, accogliere quotidianamente la volontà del Signore, accrescere la fede soprattutto dinanzi ai problemi, alle difficoltà, alla sofferenza" (Angelus)
Padre Lombardi sulle indagini riguardanti il cardinale Sepe: abbiamo fiducia che la situazione venga chiarita rapidamente (Radio Vaticana)
"Show" mediatico di Sepe: "Fiducia nella magistratura, parlerò alla città. Quanti martiri ci sono, anche oggi". Poi cita il Papa (ovviamente Wojtyla)
Omelia del Santo Padre: video Repubblica TV
Il Vaticano non farà barricate per il cardinale Sepe (Galeazzi)
Dura requisitoria di Benedetto XVI. Forse nelle prossime ore presa di posizione del Vaticano sul caso del card. Sepe (Ansa)
Il Papa: Aspirare a potere e successo contraddice il sacerdozio (Apcom)
Il Papa: «Il sacerdozio non serva al proprio potere personale. Non ama Dio chi vuole realizzare solo le sue ambizioni» (Corriere)
Editoriale di padre Lombardi sulla marea nera: supertecnologie impotenti, il disastro è una lezione di umiltà
Il Papa: "Chi aspira al sacerdozio per un accrescimento del proprio prestigio personale e del proprio potere ha frainteso alla radice il senso di questo ministero. Chi vuole soprattutto realizzare una propria ambizione, raggiungere un proprio successo sarà sempre schiavo di se stesso e dell’opinione pubblica. Per essere considerato, dovrà adulare; dovrà dire quello che piace alla gente; dovrà adattarsi al mutare delle mode e delle opinioni e, così, si priverà del rapporto vitale con la verità, riducendosi a condannare domani quel che avrà lodato oggi. Un uomo che imposti così la sua vita, un sacerdote che veda in questi termini il proprio ministero, non ama veramente Dio e gli altri, ma solo se stesso e, paradossalmente, finisce per perdere se stesso" (Monumentale omelia)
Mons. Sarah: «Propaganda Fide presto risponderà punto su punto agli inquirenti impegnati nell'inchiesta sul G8» (La Rocca)
Card. Sepe: dirò la verità. "Non ho paura, ma pregate per me" (Sannino)
Il Papa e il cardinale Sepe, rapporto senza feeling
Secondo Peloso il card. Sepe non è "scaricabile" e questa è l'ennesima tegola di un Pontificato-Via Crucis. Ennò!
La Faz dimostra di non conosce per niente il Papa se afferma che era al corrente delle manovre dei vescovi tedeschi contro Mixa
Dalla pedofilia alla cricca: dal Papa lineare e coerente policy improntata a trasparenza, pulizia e severità (Francesco Lo Sardo)
Pedofilia, il mea culpa di Benedetto XVI a nome della Chiesa (Isabelle de Gaulmyn)
Su segnalazione di Mariateresa leggiamo:
Ratzinger paga anche per gli altri
GIAN ENRICO RUSCONI
Il Papa sarà anche «teso e stanco» - come annotano le agenzie di stampa.
Ma le sue parole sono lucide e puntuali.
Può darsi che ogni diretta allusione ad eventi domestici (come la vicenda in cui è implicato il cardinale Sepe) sia una strumentalizzazione - come certamente scriverà qualche zelante commentatore.
Evidentemente l’affermazione che «il sacerdozio non può mai rappresentare un modo per raggiungere la sicurezza nella vita o per conquistarsi una posizione sociale » ha valore generale, non contingente. Ma il contesto della dichiarazione pubblica, e quindi il suo plusvalore comunicativo, è dato dalle notizie che sono riportate contemporaneamente dalla stampa quotidiana. Sono le inchieste annunciate sulla gestione della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, ex Propaganda Fide, e i sospetti di un uso improprio di beni della Chiesa. Nel merito ovviamente non possiamo e non dobbiamo intervenire. Ma sul volto teso e stanco di Benedetto XVI, sì.
Settimane fa, davanti alla infelicissima vicenda degli abusi su minori da parte di alcuni esponenti della Chiesa, il Pontefice ha avuto parole di penitenza e di sofferenza molto efficaci nella loro semplicità.
Ha spiazzato (specialmente in Italia) atteggiamenti clericali, carichi di risentimento per una vicenda ridotta a presunta volontà di diffamazione del Papa e della Chiesa.
Questo Pontefice, snobbato un po’ da tutti, nonostante le parole di deferenza curiale che lo circondano, sta forse trovando il suo inatteso profilo. In un momento difficilissimo per la Chiesa in Europa, di cui solo nel nostro superficiale Paese non ci si accorge.
Può darsi che questo profilo risulti impopolare, perché segnala dimensioni di spiritualità che non sono consuete per una Chiesa che ama proiettarsi verso «la rilevanza pubblica», con la presunzione di possedere in esclusiva il monopolio della moralità.
Una Chiesa che ha ancora nostalgia del grande carisma comunicativo, senza rendersi conto dei costi che gli sono stati pagati.
Quando poi la ricerca della «rilevanza pubblica » diventa acquisizione di sempre maggiori risorse materiali (per il bene della Chiesa, naturalmente), quando diventa coinvolgimento in operazioni mondane sempre più ambigue e spregiudicate - allora è bene che si alzi la voce sofferta del Papa.
Purché non si dica che è solo stanchezza. O che si riferisce ad altro.
© Copyright La Stampa, 21 giugno 2010 consultabile online anche qui.
Perfetto! Era finalmente ora che qualcuno trovasse il coraggio di scrivere la verita'.
Attenzione, pero': il Papa potra' anche essere snobbato da qualcuno, ma non dai fedeli attenti!
Benedetto XVI e' certamente maltrattato da alcuni settori della curia e dalla galassia (eccessiva per numero) di cardinali e vescovi che, a parole (solo a parole!), lo rispettano per poi fare ed ordinare esattamente il contrario una volta posati i loro augusti sederoni sulle comode poltrone vaticane o diocesane.
Il problema per questa vecchia "casta" e' pero' gravissimo: Benedetto XVI ci ha insegnato a pretendere molto dai pastori. Non solo: ci da' costantemente l'esempio coerente di vita. Per questa ragione e' diventato la pietra di paragone per giudicare il lavoro dei suoi preti, vescovi e cardinali. Questo e', a mio avviso, il vero dramma dei clericali in tonaca o meno.
R.
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13 commenti:
Ciao Raffa.
Veramente sorprendente e inaspettato l'editoriale di Rusconi. Onesto più che coraggioso. Sul Giornale, Veneziani e Feltri parlano di attacco alla Chiesa. Peccato che al presunto attacco (il Papa ha già chiarito sul volo per Lisbona di cosa si tratta) abbia contribuito anche il giornale berlusconiano, montando l'affaire Boffo con l'aiuto di qualche curiale non meglio identificato.
Alessia
Concordo, cara Alessia!
Io non vedo alcun complotto contro la Chiesa in realta'!
Ci sono fatti e questioni da chiarire ma la magistratura fa e deve fare il suo dovere.
Mi chiedo come mai certi episodi escano solo ora, ma forse questa e' un'altra questione :-)
R.
A caldo non si può che concordare con Rusconi, che infatti è stato molto lodato dalla Norma Rangieri a Prima pagina questa mattina. Ricordiamoci che però il fine di tutti o quasi i "maitres à penser" è di portare la Chiesa all'irrilevanza culturale e, di conseguenza, politica per prendere il suo posto. Il loro moralismo è spesso strumentale, basta vedere come erano schierati in occasione dei vari referendum sui "diritti civili". Eufemia
Verissimo! Occhi ed orecchie aperte!
R.
Condivido Eufemia.
d. A. B.
E' risibile parlare di complotto ma è innegabile un'ostinazione e un accanimento contro la Chiesa, cioè contro la sua presenza pubblica, in tutto il mondo occidentale. In oriente, in compenso, siamo, letteralmente, al martirio.
Intanto i nuovi "amici" di Joseph Ratzinger-Benedetto sono, quantomeno, sospetti: sperano, tra le righe, che sia iniziata una fase di ritirata tattico-strategica nelle sacrestie, ad occuparsi dei peccati del clero, basso e alto,e a una purificazione spiritualista che lasci, infine, a lor signori ciò che davvero loro interessa cioè l'egemonia culturale nello spazio pubblico. E si stanno illudendo che Benedetto collabori, magari inconsapevolmente (sic!), a questo progetto. Come sempre il Papa(ma ogni cristiano vero) procede sul filo del rasoio: risulta facile strumentalizzare alcune sue parole lasciandone in ombra altre. Siamo passati, infatti, dall' amplificazione di ogni sua parola sulle questioni "non negoziabili" alla sottolineatura univoca di ogni intervento di richiamo al livello morale dei membri del clero, tralasciando, naturalmente, ciò che non corrisponde alla loro precomprensione o al loro pregiudizio. Vedi la riduzione meschina delle sue parole, nell'omelia di ieri, alla faccenda Sepe. Insieme al silenzio assoluto sul richiamo ai sacerdoti circa il seguire le opinioni e le mode del tempo.
E' vero, Benedetto sta pagando per tutti: (e, purtroppo, anch'io, ieri, l'ho visto provato) ma Rusconi non arriva all'unica conclusione davvero radicale: il Papa sta, letteralmente, conformandosi a Cristo. E questo lo rende assolutamente trasparente: non addita se stesso, mai, ma ci chiama all'unica speranza che lo sostiene e testimonia l'estrema ubbidienza al "Tu seguimi" che Cristo rivolge al Pietro di ogni tempo.
Beh, di tanto in tanto i maitre-à-penser (Manifesto&Co) si producono in atteggiamenti pseudo-filo-ratzingeriani. Naturalmente bisogna stare in campana. Rusconi è stato anche stralodato su Radio Popolare Network e su Radio Marconi della diocedi di Milano.
Alessia
Interessanti le convergenze: Melloni, Rusconi, Rangeri, Radio Popolare e circuito Marconi...
dagli "amici" mi guardi Iddio.
Ruscono lo dice chiaramente qual è il ruolo da abbattere: "con la presunzione di possedere in esclusiva il monopolio della moralità". Eufemia
sottoscrivo e lodo le parole di Fabiola e Eufemia.bravissime.
ciao mas.
non ho capito...interpretare che il Papa abbia detto che i sacerdoti non devono pensare al potere personale significa condannare la chiesa all'irrilevanza culturale? O non sta forse derivando da tutti gli scandali degli ultimi tempi l'irrilevanza culturale, e da un messaggio che spesso appare parlato bene e razzolato male? Come si può pensare di essere culturalmente rilevanti se nell'esempio e nei gesti non si è credibili? Poi, penso anch'io che il suo discorso non fosse riferito solo alla questione del giorno, così come la famosa sporcizia denunciata da cardinale riguardava non solo la condotta di vita ma anche probabilmente i contenuti della predicazione di chi la rappresenta (vedi eresie ed abusi liturgici). I media guardano di volta in volta alla direzione che a loro piace di più, ma una chiesa più spirituale è dal mio punto di vista solo meno immersa nel materiale e non corre certo il rischio di essere più debole o contraddire il suo impegno ad occuparsi dell'uomo e di tutto ciò che lo riguarda. Anzi, può alzare la voce con più sicurezza e libertà...
L'attacco a Sepe...non so, faccio fatica a vederlo attacco al Papa e alla Chiesa, come quello a Boffo. Dietro la questione Boffo credo tuttora ci siano ancora lati oscuri non chiariti, e Sepe, diciamocelo, forse non è proprio in linea con proprio tutto il modo di pensare e predicare di Benedetto XVI.
condivido gemma!
anch'io
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