Papa: sfide superiori a capacità umane, ma guardiamo al futuro.Il Papa esce benissimo dalla giornata di oggi e dalle tempeste dei giorni scorsi (Izzo)

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Il Papa: "La Chiesa è nel mondo un’immensa forza rinnovatrice, non certo per le sue forze, ma per la forza del Vangelo, in cui soffia lo Spirito Santo di Dio, il Dio creatore e redentore del mondo. Le sfide dell’epoca attuale sono certamente al di sopra delle capacità umane: lo sono le sfide storiche e sociali, e a maggior ragione quelle spirituali" (Omelia Vespri)

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Il Papa: "Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti (gli abusi sui minori) vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati" (Messaggio al Primate del Belgio)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo la seguente notizia. Qui una traduzione.

PAPA: SFIDE SUPERIORI A CAPACITA' UMANE MA GUARDIAMO A FUTURO

(AGI) - CdV, 28 giu.

(di Salvatore Izzo)

"Le sfide dell'epoca attuale sono certamente al di sopra delle capacita' umane: lo sono le sfide storiche e sociali, e a maggior ragione quelle spirituali".
E cosi' "sembra a volte di rivivere l'esperienza degli Apostoli, quando migliaia di persone bisognose seguivano Gesu', ed Egli domandava: che cosa possiamo fare per tutta questa gente?
Essi allora sperimentavano la loro impotenza".
Con grande sincerita' questa sera Benedetto XVI ha aperto il suo cuore, mostrando tutto lo sgomento suscitato in lui dai fatti delle ultime due settimane, con l'impennata delle inchieste giudiziarie contro esponenti ecclesiastici in piu' Paesi e per ragioni diverse, ma tutte riconducibili a infedelta' all'interno della Chiesa.
Il Papa ha detto di voler raccogliere l'eredita' di Giovanni Paolo II e Paolo VI, ai quali ha reso omaggio nell'omelia di stasera come a due grandi papi missionari, ed ha ricordato aver affermato cinque anni fa, all'inizio del suo ministero petrino, che "la Chiesa e' giovane, aperta al futuro".
"E lo ripeto oggi - ha scandito - vicino al sepolcro di san Paolo: la Chiesa e' nel mondo un'immensa forza rinnovatrice, non certo per le sue forze, ma per la forza del Vangelo, in cui soffia lo Spirito Santo di Dio, il Dio creatore e redentore del mondo".
"Anche l'uomo del terzo millennio - infatti - desidera una vita autentica e piena, ha bisogno di verita', di liberta' profonda, di amore gratuito. Anche nei deserti del mondo secolarizzato, l'anima dell'uomo ha sete di Dio, del Dio vivente. Per questo, ha ricordato stasera il Pontefice, Giovanni Paolo II ha scritto: 'La missione di Cristo redentore, affidata alla Chiesa, e' ancora ben lontana dal suo compimento', e ha aggiunto: 'uno sguardo d'insieme all'umanita' dimostra che tale missione e' ancora agli inizi e che dobbiamo impegnarci con tutte le forze al suo servizio'".
Ed e' in questo contesto che e' arrivato l'annuncio di un nuovo dicastero che sara' affidato all'arcivescovo Rino Fisichella: "un nuovo organismo, nella forma di 'Pontificio Consiglio', con il compito precipuo di promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove e' gia' risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della societa' e una sorta di 'eclissi del senso di Dio', che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verita' del Vangelo di Cristo".
"Vi sono regioni del mondo - ha spiegato in proposito il Papa teologo - che ancora attendono una prima evangelizzazione; altre che l'hanno ricevuta, ma necessitano di un lavoro piu' approfondito; altre ancora in cui il Vangelo ha messo da lungo tempo radici, dando luogo ad una vera tradizione cristiana, ma dove negli ultimi secoli - con dinamiche complesse - il processo di secolarizzazione ha prodotto una grave crisi del senso della fede cristiana e dell'appartenenza alla Chiesa".
A testimonianza che il Papa teologo e' tutt'altro che vinto dalle difficolta' che pure certamente lo stanno provando, oggi e' stato anche il giorno nel quale Benedetto XVI ha fatto fare la pace ai cardinali Christoph Scohenborn e Angelo Sodano protagonisti nelle scorse settimane di una polemica a proposito dei ritardi con i quali sono state avviate in Vaticano le inchieste sugli abusi sessuali e in particolare sul caso del card. Groer, il predecessore di Schoenborn a Vienna che dovette dimettersi dopo accuse di molestie su giovani seminaristi.
In proposito - mettendo con cio' a riparo Sodano da ogni critica - una nota diffusa oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede ricorda che "nella Chiesa, quando si tratta di accuse contro un cardinale, la competenza spetta unicamente al Papa; le altre istanze possono avere una funzione di consulenza, sempre con il dovuto rispetto per le persone".
Per amore di verita' va ricordato pero' che Papa Wojtyla attese forse troppo per convincersi della veridicita' delle accuse - peraltro davvero incredibili - mosse a Groer, ma poi nel 1995 nomino' proprio il suo accusatore Schoenborn prima coadiutore, esautorando di fatto il benedettino sospettato di pedofilia, e poi nel '96 lo fece arcivescovo di Vienna al posto di Groer ottenendo infine da questi la rinuncia a qualunque prerogativa cardinalizia.
Dunque oggi Schoenborn ha ragione a lamentare che all'inizio non era stato ascoltato (se non da Joseph Ratzinger che risulto' forse in minoranza) ma non puo' dire che Papa Wojtyla e i suoi collaboratori alla fine non gli credettero.
A Schoenborn e' stato inoltre chiarito che "la parola 'chiacchiericcio' era stata interpretata "erroneamente come una mancanza di rispetto per le vittime degli abusi sessuali, per le quali il card. Sodano nutre gli stessi sentimenti di compassione e di condanna del male, come espressi in diversi interventi del Santo Padre. Tale parola, pronunciata nell'indirizzo Pasquale al Papa Benedetto XVI, era - inoltre - presa letteralmente dall'omelia pontificia della Domenica delle Palme ed era riferita al coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti".
"Il card. Schonborn, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza Episcopale Austriaca, riferisce inoltre la nota vaticana, "aveva chiesto di poter riferire personalmente al Sommo Pontefice circa la presente situazione della Chiesa in Austria".
E "in particolare ha voluto chiarire il senso esatto di sue recenti dichiarazioni circa alcuni aspetti dell'attuale disciplina ecclesiastica", cioe' sul celibato esprimendo "il suo dispiacere per le interpretazioni date".
Dall'incontro di oggi, pero', il card. Schoenborn non esce sconfitto: "il Santo Padre - conclude la nota vaticana - ricordando con grande affetto la sua visita pastorale in Austria, invia tramite il card. Schonborn, il suo saluto ed incoraggiamento alla Chiesa che e' in Austria".
Una benedizione dunque al pacchetto di iniziative anti-pedofilia approvate dall'assemblea dei vescovi la settimana scorsa, che si pongono in continuitaa' con la scelta della trasparenza e della vicinanza alle vittime. In particolare e' stato istituita dalla Chiesa Austriaca una fondazione per la tutela delle vittime, la "Stiftung Opferschutz", attraverso la quale "verranno messi a disposizione fondi in misura necessaria per aiutare le vittime in modo rapido, non burocratico, umano e adeguato". Il denaro non proverra' dal gettito delle imposte ecclesiastiche bensi' sara' risarcito dai colpevoli e dalla istituzione responsabile.
L'ordinamento quadro, presentato oggi al Papa dal card. Christoph Schoenborn, ha come scopo primario "l'aiuto e la giustizia per le vittime".
Tra i provvedimenti contenuti nel pacchetto, anche "l'assistenza legale indipendente per le vittime", posta sotto la direzione della Commissione per la protezione delle vittime. In concreto, e' prevista la realizzazione unitaria di centri di aiuto diocesani, allestiti allo scopo.
Se anche in Belgio la Chiesa avesse seguito per tempo gli indirizzi del Papa non ci sarebbero stati gli incidenti dei giorni scorsi: violazioni delle consuetudini da parte dei magistrati, ma che certamente sono anche la conseguenza delle coperture di fatto offerte ai pedofili dal precedente primate belga Godfried Dannels in aperta disobbedienza alle norme Ratzinger-Wojtyla.
A uscire benissimo dalla giornata di oggi e dalle tempeste dei giorni scorsi è soprattutto il Papa.
E domani e' attesa un'altra grande omelia mentre mercoledi' arriveranno le nomine per "riformare" la Curia e renderla piu' funzionale alla linea Ratzinger.

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