venerdì 3 settembre 2010
Il Papa ai giovani: È vitale avere delle radici, delle basi solide e dei punti fermi (Bandini)
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Papa ai giovani: Posto fisso non è tutto, vivete per ciò che è grande
(Marinella Bandini)
Roma, 3 set (Il Velino)
“È parte dell’essere giovane desiderare qualcosa di più della quotidianità regolare di un impiego sicuro e sentire l’anelito per ciò che è realmente grande”: lo scrive il Papa nel Messaggio inviato ai giovani in occasione della 26esima Giornata mondiale della gioventù, che si terrà dal 16 al 21 agosto 2011 a Madrid, sul tema “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”.
La stabilità è il tema su cui si sofferma la riflessione di Benedetto XVI, anche attraverso diversi cenni autobiografici. Essa – suggerisce il Pontefice – non è data appena dal possesso di sicurezze materiali, come il posto di lavoro, ma dalla coscienza delle proprie radici, e dalla conoscenza di Dio.
“La domanda del posto di lavoro e con ciò quella di avere un terreno sicuro sotto i piedi è un problema grande e pressante – scrive -, ma allo stesso tempo la gioventù rimane comunque l’età in cui si è alla ricerca della vita più grande. Se penso ai miei anni di allora: semplicemente non volevamo perderci nella normalità della vita borghese. Volevamo ciò che è grande, nuovo.
Volevamo trovare la vita stessa nella sua vastità e bellezza”. Per questo è creato l’uomo – sottolinea più avanti il Papa -, “per ciò che è grande, per l’infinito”.
“È vitale avere delle radici, delle basi solide” e dei “punti fermi” scrive il Papa. “E questo è particolarmente vero oggi, quando molti non hanno punti di riferimento stabili per costruire la loro vita, diventando così profondamente insicuri. Il relativismo diffuso, secondo il quale tutto si equivale e non esiste alcuna verità, né alcun punto di riferimento assoluto, non genera la vera libertà, ma instabilità, smarrimento, conformismo alle mode del momento”. Benedetto XVI denuncia la cultura attuale che “tende ad escludere Dio, o a considerare la fede come un fatto privato”, mostrando “una sorta di ‘eclissi di Dio’, una certa amnesia, se non un vero rifiuto del cristianesimo (...) col rischio di perdere la propria identità profonda”. Da qui l’invito ai giovani a non lasciarsi “sedurre dal modo di pensare laicista” che “vuole emarginare Dio dalla vita delle persone e della società, prospettando e tentando di creare un ‘paradiso’ senza di Lui. Ma l’esperienza insegna che il mondo senza Dio diventa un “inferno”.
Benedetto XVI invita i giovani ad accogliere Dio, perché solo così “si costruisce concretamente la civiltà dell’amore, in cui ciascuno viene rispettato nella sua dignità, cresce la comunione, con i frutti che essa porta”. Conoscere Gesù: “Oggi per molti, l’accesso a Gesù si è fatto difficile. Circolano così tante immagini di Gesù che si spacciano per scientifiche e Gli tolgono la sua grandezza, la singolarità della Sua persona”. Anche per questo – confessa il Papa – “maturò in me il pensiero di trasmettere un po’ del mio personale incontro con Gesù in un libro: quasi per aiutare a vedere, udire, toccare il Signore”. Allora – scrive ai giovani -: “Aprite e coltivate un dialogo personale con Gesù Cristo, nella fede. Conoscetelo mediante la lettura dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa Cattolica; entrate in colloquio con Lui nella preghiera, dategli la vostra fiducia: non la tradirà mai. (...) Cristo vuole rendervi saldi nella fede mediante la Chiesa (...), cercate il sostegno della Chiesa”. E conclude: “La Chiesa conta su di voi”.
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5 commenti:
Messaggio splendido, ricco di ricordi e di esperienze personali e, per questo, ancora più concreto e credibile. Come sempre impegnativo. Attende una risposta da tutti anche dai non più giovani
Peccato aver estrapolato e decontestualizzato una singola frase, incomprensibile se non nell'ambito di un discorso molto bello, profondo e a tratti commovente per la sua vena autobiografica. Ci sarà il solito minc di turno che cercherà di far polemica e di contrapporlo ai discorsi che in questi giorni il pres. Napolitano va facendo sul problema della disoccupazione giovanile.
Alessia
Gia'! L'Ansa e' davvero un problema ma finche' nessuno prende una posizione chiara e' inutile lamentarsi.
Io inizierei a convocare in sala stampa i vaticanisti o chi si occupa di informazione ecclesiastica.
R.
Raffa, ho trovato scorrendo gli articoli su goole vaticano questo commento che mi è molto piaciuto, venendo da un giovane non esattamente innamorato del Papa e del Vaticano
http://sullasfalto.blog.rassegna.it/2010/03/09/522-e-se-avesse-ragione-ratzinger/
Leggendolo non ho potuto non pensare cone sarebbe tutto più semplice se i messaggi del Papa fossero divulgati capillarmente e spiegati in modo da rendere innocui i lanci di agenzia.
qui un altro commento
http://www.rassegna.it/articoli/2010/09/03/66076/prima-il-lavoro-no-prima-la-vita
Alessia
Grazie Alessia!
Hai ragione: speravo che il servizio The Vatican su YouTube servisse proprio allo scopo di divulgare al meglio i Messaggi del Papa.
Tutto inutile...anche li' regna la confusione. Questa settimana si sono dimenticati persino di inserire l'Angelus.
Mi chiedo se siano davvero cosi' o se si impegnino.
R.
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