giovedì 9 settembre 2010

Scenari sul possibile concistoro di Papa Benedetto (Apcom)


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Papa/ Ratzinger alle prese con il rebus del prossimo concistoro

Solo 15 posti per quasi 40 aspiranti. L'ipotesi di slittamento

Città del Vaticano, 9 set. (Apcom)

Con l'ottantesimo compleanno del cardinale Salvatore De Giorgi, lunedì scorso, è sceso a 105 il numero di cardinali elettori, ossia coloro che, con meno di 80 anni, entreranno in conclave per eleggere il prossimo Papa. Se, come tutto lascia prevedere, rispetterà il 'tetto' di 120 stabilito da Paolo VI, Benedetto XVI, di conseguenza, potrebbe creare, in un concistoro che si svolgesse ora, 15 nuovi cardinali. Numero adeguato per un nuovo concistoro, ma insufficiente se si considera che aspirano alla berretta rossa poco meno di una quarantina di prelati.
E' questo il rompicapo che Benedetto XVI e i suoi più stretti collaboratori stanno cercando di risolvere in queste settimane.
La nomina dei cardinali è esclusiva prerogativa del Papa ed è una decisioni gravida di conseguenze, poiché, ridisegnando il 'collegio elettorale' cardinalizio, un Pontefice dà peso ad un'area geografica o ad un'altra, ai progressisti o ai conservatori, a personalità più pastorali o più politiche. E, soprattutto, dà un'impronta alla scelta del suo successore.
Gli occhi, allora, sono puntati sul prossimo concistoro che Benedetto XVI, 83 anni, potrebbe annunciare nei prossimi mesi, magari già ad ottobre. Proprio per guadagnare qualche 'casella', però, il Papa potrebbe decidere di attendere alcuni mesi, durante i quali supereranno la soglia di 80 anni altri porporati - tra di essi il cardinal Ruini - e convocare un concistoro invernale o primaverile che consentirebbe al Papa maggiore margine di azione. Intanto, altri due cardinali compiono gli 80 anni nel mese di settembre, l'ex patriarca di Antiochia Ignace Moussa I (il 18) e l'ex arcivescovo di Napoli Michele Giordano (il 26). Nel corso del 2010 escono poi dal novero dei cardinali elettori altri due porporati, Wiyghan Tumi, ex arcivescovo di Doula in Camerun (15 ottobre) e l'ex arcivescovo di Riga in Lettonia Janis Pujats (14 novembre). In un concistoro novembrino, allora, Benedetto XVI potrebbe creare diciannove nuovi cardinali. Aspettando altri due mesi, però, il Papa guadagnerebbe altre tre caselle, perché si libererebbero i posti di altrettanti porporati che raggiungono in febbraio la fatidica soglia degli ottant'anni: il filippino Ricardo Jamin Vidal (il 6), lo spagnolo Agustin Garcia-Gasco Vicente (il 12) e il cardinale Camillo Ruini (il 19). A quel punto, Benedetto XVI potrebbe creare ventidue nuovi cardinali, approfittando ad esempio della data del 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro, per il prossimo concistoro. Sempre che non voglia aspettare ancora l'ottantesimo compleanno degli altri cardinali che 'escono' dal Conclave nel corso dell'anno. Compiono 80 anni lo statunitense William Henry Keeler (4 marzo), l'italiano Sergio Sebastiani (11 aprile), lo statunitense Francis Bernard Law (4 novembre), l'olandese Johannes Adrianus Simonis (26 novembre) e il sudcoreano Nicholas Jinsuk Cheong (7 dicembre). Il numero di nuove berrette che il Papa può nominare, salirebbe, a fine 2010, a ventisette. Compiranno poi 80 anni nel corso del 2012 i cardinali Arinze, Egan, Rosales, Rubiano, Saraiva Martins, Scheid, Vlk, Schwery e Zen.
La quadratura del cerchio, però, non è facile. Sono molti i presuli che possono aspirare già ora al titolo cardinalizio. Dovrebbero ricevere la berretta alcuni capi dicastero vaticani: Angelo Amato, prefetto dei Santi, Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura apostolica, Velasio de Paolis, presidente della Prefettura degli affari economici della Santa sede, Fortunato Baldelli, penitenziere maggiore. Possibili le nomine di monsignor Gianfranco Ravasi e di monsignor Claudio Maria Celli, presidenti, rispettivamente, del Pontificio consiglio per la Cultura e del Pontificio consiglio per le Comunicazioni sociali, già prima dello scorso concistoro del 24 novembre 2007. Nel frattempo sono stati nominati a capo di altri dicasteri vaticani - e per questo potrebbero aspirare anch'essi alla berretta cardinalizia - mons. Antonio Maria Veglió (Migranti), mons. Zygmunt Zimowski (Salute), mons. Kurt Koch (ecumenismo e rapporto con gli ebrei) e mons. Rino Fisichella, neopresidente dell'annunciato Pontificio consiglio per la rievangelizzazione dell'Occidente. Possono aspirare a divenire cardinali, poi, Francesco Monterisi, arciprete della basilica di San Paolo, e Paolo Sardi, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta. Quanto alle sedi arcivescovili, in Italia sono in 'pole position' per la berretta cardinalizia Paolo Romeo di Palermo (non fu creato cardinale perché all'epoca dell'ultimo concistoro a Palermo già risiedeva un 'elettore', l'arcivescovo emerito De Giorgi, che ha appena compiuto ottant'anni), Giuseppe Betori di Firenze e - qualora il cardinale Severino Poletto vada in pensione come previsto - il prossimo arcivescovo di Torino.
Negli scorsi mesi, peraltro, è circolata l'ipotesi di ritardare alcune nomine italiane per prevenire i malumori stranieri. Idea che, pur senza trovare conferma ufficiale, ha allarmato le diocesi italiane che si identificano tradizionalmente con una sede cardinalizia. Nel resto d'Europa, intanto, attendono la nomina cardinalizia i vescovi di Monaco di Baviera (Marx), Bruxelles (Leonard), Westminster (Nichols), Utrecht (Eijk), Varsavia (Nycz), Rodriguez Plaza (Toledo), Siviglia (Pelegrina), Praga (Duka). Negli Usa attendono la nomina cardinalizia i vescovi di New York (Dolan), Washington (Wuerl) e Baltimora (O'Brien), in Canada Toronto (Collins). In Sud America sono in 'lista d'attesa', tra gli altri, gli arcivescovi di Rio de Janeiro (Tempesta) e Montevido in Uruguay (Fanizzi), Asuncion in Paraguay (Verga); in Asia quello di Colombo in Sri Lanka (Ranjith), Yangon in Myanmar (Maung Bo) e Tokyo in Giappone (Okada); in Africa i titolari delle sedi di Kinshasa in Congo (Monsengwo Pasinya), Yaoundé in Camerun (Tonyé Bakot) e Kampala in Uganda (Lwanga). Solo il Papa deciderà chi diverrà cardinale.

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Con l'applicazione del metodo "Billot" si libererebbero decine di berrette :-)
R.

5 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Ho molte speranze per quanto riguarda il metodo Billot.
Anzi: sarebbe carino un concistoro "Billot" prima del concistoro vero e proprio.

Anonimo ha detto...

Tra le righe (e non tanto) si capisce che il prossimo concistoro ci sarà in febbraio 2011 e non in novembre prosimo.
Staremo a vedere.

Abelardo ha detto...

Se il Papa non esce dal circo degli aspiranti cardinali e non nomina persone semplici di pietà e dottrina solida...resterà prigioniero e continuerà a girare a vuoto.
Scusate ma questi ambiziosi...mirano solo al potere e non mi ispirano fiducia.
Dixit Iesus:Chi vuol essere primo tra di voi,sia servo di tutti....

Anonimo ha detto...

Per il bene della Chiesa, preferirei che l'Arcivescovo del Capoluogo della mia Regione rimanesse tale......chi gestirebbe "un tale tizio" in un futuro prossimo conclave.
Un suo predecessore, non fu fatto cardinale da Pio IX perchè permise funerali di Stato a R. Pilo con la presenza di Garibaldi. E dello stesso avviso fu Leone XIII. Morì vescovo e non cardinale. Il sucessore fu degno della porpora.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo, diciamo pane al pane e vino al vino, perchè inutili remore? Ti stati riferendo all'ultraprogressista (modernista?) arcivescovo di Palermo mons. Romeo. Concordo con te.