martedì 14 settembre 2010

Teologo della coscienza alla ricerca della Verità: il pensiero di Benedetto XVI sul cardinale Newman


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Teologo della coscienza alla ricerca della Verità: il pensiero di Benedetto XVI sul cardinale Newman

Tra gli eventi più significativi del prossimo viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito è la beatificazione del cardinale John Henry Newman, domenica prossima, a conclusione della visita di Stato. Fin da giovane, Joseph Ratzinger ha sempre considerato il teologo e letterato inglese un modello da seguire e si è soffermato più volte sulla sua teologia della coscienza. Ripercorriamo alcuni pensieri di Benedetto XVI su Newman nel servizio di Alessandro Gisotti, accompagnato dalle note di “Lead kindly light”, inno composto da Newman nel 1833:

(Lead Kindly Light)

Newman “nello stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero”: Joseph Ratzinger confida che, fin dagli anni giovanili, ha sempre avuto una predilezione per il grande teologo e letterato inglese. Nel libro-intervista, “Il sale della Terra”, il futuro Benedetto XVI definisce il prossimo Beato un modello e, nel volume “Cielo e Terra”, si sofferma sul tema della coscienza, cuore della sua ricerca spirituale. “La coscienza – scrive il cardinale Ratzinger – è centrale per Newman, perché lo è la verità”. La sua attenzione per la coscienza, rileva, si inscrive “nella linea di Agostino, non in quella della filosofia soggettivistica moderna”. E ricorda che, quando fu eletto cardinale, Newman “confessò che la sua intera vita era stata una battaglia contro il liberalismo”.

Per lui, aggiunge il futuro Pontefice, la coscienza “non significa autodeterminazione del soggetto”, “in un mondo senza verità”. Significa “piuttosto la presenza percepibile ed imperativa della voce nella verità del soggetto stesso”. E nota che in una lista delle virtù, Newman “sottolinei la preminenza della verità sulla bontà, o per dirlo in modo a noi più comprensibile: la preminenza della verità sul consenso, sull’accettabilità per il gruppo”. Di Newman, Benedetto XVI parla anche nell’ultima visita ad Limina dei vescovi inglesi e gallesi nel febbraio scorso:

Cardinal Newman (…) left us an outstanding example of faithfulness…”
“Il cardinale Newman – sottolinea – ci ha lasciato un esempio eccezionale di fedeltà rivelata seguendo quella kindly light”, quella luce gentile, “ovunque lo conducesse anche a un considerevole costo personale”.

“Great writers and communicators of his stature…”

“Grandi scrittori e comunicatori della sua statura e della sua integrità – è il suo auspicio – sono necessari nella Chiesa oggi e spero che la devozione a lui ispirerà molti a seguirne le orme”. Giustamente, constata Benedetto XVI, è stata prestata molta attenzione all'attività accademica di Newman, “ma è importante ricordare che egli si considerava soprattutto un sacerdote”. Tra i pensieri di Ratzinger su Newman, anche un discorso pronunciato in occasione del centenario della morte del futuro Beato, nel 1990. In un Simposio promosso dal Centro degli Amici di Newman, il cardinale Ratzinger rileva che il nuovo Beato spiegava “l’esistenza dell’uomo a partire dalla coscienza, ossia nella relazione tra Dio e l’anima”.

Per il teologo inglese, “era chiaro che questo personalismo non rappresentava nessun cedimento all’individualismo, e che il legame alla coscienza non significava nessuna concessione all’arbitrarietà”. Proprio in quanto “uomo della coscienza”, ribadisce, Newman “era divenuto un convertito; fu la sua coscienza che lo condusse dagli antichi legami e dalle antiche certezze dentro il mondo per lui difficile e inconsueto del cattolicesimo”. Il futuro Papa sottolinea l’affinità tra Agostino e Newman, in particolare nel loro cammino di conversione. “Una strada che dura tutta la vita”. La fede, annota Joseph Ratzinger, “è sempre sviluppo, e proprio così maturazione dell’anima verso la Verità”.

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