Vedi anche:
80mila fedeli in Piazza San Pietro per i nuovi Santi. Il Papa: Davanti ad un torto subito si deve chiedere giustizia, ma soprattutto "pregare sempre, senza stancarsi" (Izzo)
Il Papa: "E’ chiaro che la preghiera dev’essere espressione di fede, altrimenti non è vera preghiera. Se uno non crede nella bontà di Dio, non può pregare in modo veramente adeguato. La fede è essenziale come base dell’atteggiamento della preghiera" (Omelia)
Chiedo scusa per la latitanza :-))
Alla celebrazione per 6 nuovi santi l’invito del Papa a “pregare senza stancarsi”, all’Angelus l’appello alla ricerca del bene comune in politica (Radio Vaticana)
Presentata la bozza del Messaggio ai padri sinodali (Osservatore Romano)
L'ausiliare anglicano di Londra si fa cattolico (Avvenire)
A colloquio con Mons. Amato sulle canonizzazioni di domenica 17 ottobre: La santità vissuta in diversi contesti sociali (Gori)
A un mese dalla beatificazione. La ragionevole fede di Newman (Ian Ker)
Sinodo, costruttori di fiducia. Incontro con Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme (Sir)
Il Papa: "Mi preme ricordare che oggi, a Reggio Calabria, si conclude la 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che ha tracciato un’"agenda di speranza" per il futuro del Paese" (Angelus)
Sinodo. Presentata la bozza del messaggio finale: appello alla pace e al dialogo interreligioso
Nel segno di Giovanni Paolo II, l’incontro del Papa con il presidente polacco Komorowski (Radio Vaticana)
Sinodo, card. Levada: uno studio sul Ministero di Pietro (Sir)
Domani in Piazza San Pietro, il Papa canonizza sei Beati. Tra loro, Mary MacKillop, prima Santa australiana (R.V.)
Il Papa nomina don Massimo Palombella nuovo direttore del Coro della Cappella Sistina (Radio Vaticana)
Don Massimo Palombella è il nuovo Maestro della Cappella Sistina (Izzo)
Benedetto XVI ha voluto donare ai padri sinodali la medaglia commemorativa del suo viaggio apostolico a Cipro (Sir)
Il Papa ha tenuto esposta nel suo appartamento la bandiera cilena firmata dai 33 minatori e ha pregato per loro ogni giorno
Frutti della visita apostolica del Papa in UK: un'intera parrocchia anglicana chiede la comunione con Roma (Cantuale Antonianum)
Cattolici «schiacciati» in Medio Oriente Un problema per cristiani e Islam. Il Sinodo e la sfida geopolitica di Benedetto XVI (Riccardi)
“Una festa per la vita”: l’editoriale di padre Lombardi
Allarme cristianofobia. Grido dal Sinodo: l’Onu tuteli la libertà religiosa (Cardinale)
Sinodo, il mondo trovi occhi e voce: Fare breccia nel muro dell'intolleranza (Geninazzi)
Cristiani in Terra Santa: la vocazione di rimanere nella patria di Gesù. Parla Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme (Zenit)
Il disincanto dei Cattolici (Aldo Maria Valli)
Legionari, il delegato chiede obbedienza (Tornielli)
______________________________________________________
Santa la suora che denunciò un prete
Mary MacKillop rivelò i crimini di un sacerdote pedofilo a costo della scomunica
CITTÀ DEL VATICANO
C’è anche l’antesignana della lotta agli abusi pedofili commessi da componenti del clero nella “squadra” di sei nuovi santi proclamati ieri da Benedetto XVI durante la solenne messa in Piazza San Pietro: suor Mary MacKillop (1842-1909), prima santa australiana, subì infatti una scomunica nel 1871 - poi revocata - per aver denunciato un prete pedofilo.
Mary MacKillop, beatificata nel 1995 da Giovanni Paolo II durante la sua visita in Australia, aveva fondato nel 1867 il primo ordine religioso d’Australia, le Sorelle di San Giuseppe del Sacro Cuore, con la missione di aprire scuole per i bambini delle famiglie più povere.
Secondo la ricostruzione di un recente documentario andato in onda sulla rete nazionale Abc, convalidata dalle attuali rappresentanti dell’Ordine, nel 1870 suor MacKillop e altre consorelle denunciarono un prete, padre Patrick Keating, che commetteva abusi su minori. Il sacerdote fu rispedito in Irlanda, ma il vescovo Laurence Sheil della diocesi di Adelaide, dove operava l’Ordine, volle vendicarsi sulla futura santa e la scomunicò per “insubordinazione”.
La scomunica fu revocata dopo sei mesi dallo stesso vescovo sul letto di morte e suor Mary si recò l’anno successivo a Roma per avere l’approvazione del suo Ordine da parte di Papa Pio IX, ottenendola in via definitiva nel 1888 da Leone XIII. Recentemente dai gesuiti Usa, tramite la loro rivista America, proprio in virtù di quella vicenda è arrivata la proposta che suor MacKillop diventi la patrona delle vittime degli abusi.
Durante l’omelia della messa di canonizzazione, celebrata davanti a oltre 50mila fedeli di cui almeno ottomila giunti dall’Australia, Benedetto XVI non ha menzionato la vicenda della temporanea scomunica, facendo cenno solo alle «numerose sfide» che suor Mary dovette affrontare e sottolineando soprattutto il suo «coraggioso e santo esempio di zelo, di perseveranza e di preghiera», in una vita «dedicata all’educazione dei poveri nel terreno difficile e impegnativo dell’Australia rurale». Anche il libretto ufficiale della cerimonia accenna solo a «una complessa serie di circostanze» che «portò il vescovo di Adelaide, che una volta era suo amico e benefattore, a scomunicare Mary nel 1871 per presunta disobbedienza».
© Copyright Corriere Canadese
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Allucinante impostazione anticattolica (il Vescovo che "si vendica", il Papa e il Vaticano che "tacciono") e fumettistica (scomunica revocata "sul letto di morte"). La versione vera si trova sul blog di Tornielli.
Il "Corriere Canadese", come dice esso stesso, serve ai "normali" cattolici canadesi la versione avvelenata proveniente dai Gesuiti USA.
C'è anche chi dice che sia tutta una bufala:
http://www.giornalettismo.com/archives/88928/anatomia-bufala-mary-mackillop/
Ps.: la fonte è assai discutibile oltre che anticlericale
Alessia
Cara Alessia, un pò bufala lo è, nel senso che a denunciare il sacerdote fu il cofondatore dell'Ordine e le consorelle, mentre suor MacKillop era a migliaia di km di distanza; la sua scomunica fu inflitta per altre ragioni che lambiscono soltanto il caso suddetto.
Qui trovate la ricostruzione più completa che ho trovato sull'argomento con numerosi rimandi alle fonti originarie:
http://deliberoarbitrio.splinder.com/post/23463857
Come si vede i giornalisti ci fanno una figura del cavolo in entrambi i sensi.
Prima, andando a ruota dell'Abc, diffondono la falsa notizia sulle cause della scomunica, spinti dal desiderio di "vedere comunque e sempre qlc di negativo nella Chiesa";
poi quelli più incazzati, come giornalettismo, capovolgono la situazione dicendo che la bufala è opera del vaticano quando sono stati proprio quelli ambienti a diffonderla senza, almeno in Italia, dare atto delle smentite.
PS: in qst caso per risolvere tutta la situazione sarebbe bastato leggere wikipedia in inglese. evidentemente certuni si affidano all' enciclopedia virtuale solo quando fa comodo. Oppure non sanno l'inglese ...
Antonio
Posta un commento