lunedì 29 marzo 2010

L'omelia per Giovanni Paolo II ed i nuovi attacchi al Papa: il commento di Salvatore Izzo


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Riceviamo e con grandissimo piacere e gratitudine pubblichiamo:

COMMENTO

(AGI) - CdV, 29 mar.

(di Salvatore Izzo)

"La progressiva debolezza fisica di Giovanni Paolo II non ha mai intaccato la sua fede rocciosa, la sua luminosa speranza, la sua fervente carita'". Lo ha sottolineato Benedetto XVI nell'omelia - dai toni molto personali - con la quale ha ricordato i cinque anni dalla morte del suo predecessore, che "sempre si e' prodigato nel proclamare il diritto con fermezza, senza debolezze o tentennamenti, soprattutto quando doveva misurarsi con resistenze, ostilita' e rifiuti".
Cosi' "ha potuto farsi compagno di viaggio per l'uomo di oggi, spargendo nel mondo il profumo dell'Amore di Dio". Ai connazionali di Wojtyla, nella loro lingua, ha detto inoltre: "e' stato un grande polacco, puo' essere per voi motivo di orgoglio", ma "questa e' anche una grande chiamata".
Parole impegnative, quelle pronunciate da Ratzinger tornando a parlare di Giovanni Paolo II dopo aver firmato il decreto di "eroicita' delle virtu'" che ha aperto la strada alla imminente beatificazione. E nel giorno in cui l'Osservatore Romano smaschera finalmente la strategia dei media che "tendono a contrapporre la sua immagine a quella del successore". Questo, spiega il giornale vaticano, "significa dimenticare che Giovanni Paolo II fu, sul piano della morale, un Papa legato alla tradizione della Chiesa, e che difese appassionatamente le sue convinzioni in materia familiare e sessuale". "Inamovibile di fronte alla multiforme messa in discussione dei valori familiari tradizionali, soprattutto al matrimonio omosessuale, e sostenitore della castita' e della fedelta' di fronte al diffondersi del virus dell'Aids", Papa Wojtyla, ricorda l'Osservatore, "e' stato il primo a celebrare la bellezza dell'atto sessuale vissuto come un dono assoluto di un uomo a una donna (e viceversa), condannando allo stesso tempo tutto cio' che altera il carattere assoluto di questo dono". Secondo il quotidiano vaticano, "cio' che
ha accentuato il malinteso fra Giovanni Paolo II e le societa' occidentali riguardo alla contraccezione e' stato l'amalgama che spesso i mass media hanno fatto con la sua posizione inespugnabile, senza riserve ne' compromessi, rispetto all'aborto". E anche Benedetto XVI - che ha celebrato all'altare della Confessione in una Basilica gremita da cinquemila fedeli, con il segretario di Stato Tarcisio Bertone e tutti i capi dicastero della Curia Romana ma anche i tre principali collaboratori di Giovanni Paolo II: il card. Stanislao Dziwisz, che fu il segretario particolare, il card. Angelo Sodano, gia' segeretario di Stato, e il card. Camillo Ruini, storico vicario di Roma - ha voluto ricordare il coraggio con il quale il suo predecessore ha difeso i piu' deboli, in particolare quanti per alcuni non avrebbero avuto diritto alla vita.
"Durante il suo lungo Pontificato - ha rilevato Papa Ratzinger ancora esaltando il suo predecessore - egli si e' prodigato nel proclamare il diritto con fermezza, senza debolezze o tentennamenti, soprattutto quando doveva misurarsi con resistenze, ostilita' e rifiuti. Sapeva di essere stato preso per mano dal Signore, e questo gli ha consentito di esercitare un ministero molto fecondo, per il quale, ancora una volta, rendiamo fervide grazie a Dio". Dell'"amato Giovanni Paolo II", il Papa tedesco ha ricordato poi anche "la capacita' di agire con mitezza e con forza".
Caratteristiche che bene si attagliano allo stesso Ratzinger e alla sua ferma conduzione delal Chiesa in questi momenti di grave crisi. "Il Signore - ha osservato - lo ha chiamato al suo servizio e, nell'affidargli compiti di sempre maggiore responsabilita', lo ha anche accompagnato con la sua grazia e con la sua continua assistenza: chi ha avuto la gioia di conoscerlo e frequentarlo - sono ancora le parole di Joseph Ratzinger, indicato esplicitamente da Karol Wojtyla come il suo amico piu' fedele - ha potuto toccare con mano quanto viva fosse in lui la certezza di contemplare la bonta' del Signore nella terra dei viventi: certezza che lo ha accompagnato nel corso della sua esistenza e che, in modo particolare, si e' manifestata durante l'ultimo periodo del suo pellegrinaggio su questa terra".
Proprio oggi, curiosamente, i media internazionali hanno rilanciato le farneticanti parole di Ali' Agca, l'attentatore di Wojtyla, che si e' permesso di chiedere le dimissioni di Ratzinger - anche se non il suo arresto, ha voluto precisare. Contro il Papa "e' in corso una campagna quasi frenetica", denuncia da parte sua l'arcivescovo di New York, mons. Timothy Michael Dolan, esprimendo sull'Osservatore Romano "tristezza per le insinuazioni incalzanti contro lo stesso Santo Padre mentre da certi ambienti e' stata lanciata una campagna quasi frenetica per implicare quest'uomo". I progressi fatti dalla Chiesa Cattolica negli Stati Uniti nel combattere questo "disgustoso crimine", ricorda mons. Dolan, non sarebbero mai potuti avvenire "senza l'insistenza ed il sostegno dello stesso uomo adesso incoronato ogni giorno di spine da malignita' prive di alcun fondamento". E tra i diversi presuli e cardinali che hanno speso oggi parole in difesa del Pontefice spiccano le frasi di mons. Alberto Tanasini, vescovo di Chiavari.
"Oggi - afferma in una nota diffusa dal Servizio Informazione Religiosa - la Chiesa e' nella prova: ci ritireremo come spettatori? Prenderemo le distanze da essa come sfiduciati e delusi? Oppure sentiremo nostra l'umiliazione che viene a lei dalla infedelta' di quanti, suoi figli, l'hanno ferita? Per parte nostra - assicura il presule - non vogliamo essere discepoli addormentati per l'oppressione".

© Copyright (AGI)

1 commento:

Michele La Marca ha detto...

La mia via crucis comincia nel lontano 2002,per un infezione alimentare,oggi in dialisi a solo 36 anni vi chiedo con cuore strappatto dal petto e servito in un vassoio,d'oro e appello di grazia,per l'aiuto di una sprosperossa preghiera di grazia,che vengo guarrito in una struttura ospedaliera,non sono ingrado di sostenere,le spesse,perche di famiglia non benestante,e di pensionati,un vero appello di grazia,alla vostra cordiale civilmente,tel. +393383612537,una preghiera per tutte le vittime della malasanita,all'ospedale di nola Napoli.