sabato 10 aprile 2010

Santa Sede: "Con accanimento continuano i tentativi di coinvolgere Joseph Ratzinger nello scandalo della pedofilia" (Izzo)


Vedi anche:

Papa Ratzinger colpito proprio nel pieno della lotta al male: l'illuminante commento di Maria Giovanna Maglie

Mons. Riboldi: il Papa è vittima di una persecuzione (Ansa)

Se il Papa deve essere per forza colpevole…eccellente commento di Andrea Tornielli

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A CIPRO (4 - 6 GIUGNO 2010) - PROGRAMMA

Benedetto XVI è il primo Papa a rendersi disponibile ad incontrare le vittime di abusi. I precedenti per Usa, Australia e Canada (Liut)

Di norma non viene concessa la dispensa dal celibato se il richiedente non ha compiuto 40 anni: il documento

Con Ruini all'angolo è difficile riempire le piazze (Bevilacqua)

La Chiesa non è una repubblica: straordinaria riflessione di Giuliano Ferrara

La lettera del 1985 nel commento di Fr. John Zuhlsdorf

Dal Papa braccia aperte alle vittime di abusi sessuali (Cardinale)

Il Papa: "Mi preme sottolineare particolarmente come Pio XII sia stato il Papa, che, come padre di tutti, ha presieduto alla carità a Roma e nel mondo, soprattutto nel difficile tempo del Secondo Conflitto Mondiale" (Discorso)

Continuano i tentativi di coinvolgere il Papa nello scandalo degli abusi (Thompson)

Preti pedofili, avvocato S. Sede negli Usa: Ratzinger non difese il sacerdote. chiese al vescovo di Oakland che Kiesle non commettesse più abusi

Legale Santa Sede in Usa: Ratzinger il esortava vescovo di Oakland a vigilare (Ansa)

Secondo me la Santa Sede dovrebbe rispondere in modo ancora più dettagliato alle accuse e cacciare le talpe rivelandone i nomi

Il Papa vedrà le vittime dei pedofili. Ma su di lui spuntano nuovi veleni prontamente detronizzati dalla Santa Sede (Alfieri)

Nei palazzi vaticani l'incubo della talpa (Galeazzi, ottimo!). C'è un solo modo per essere sicuri della piena disinfestazione: cacciare via tutti!

Proprio il Papa che più si è battuto contro i pedofili è costretto a caricarsi di responsabilità passate (La Spina)

Dagli Stati Uniti arrivano nuove accuse a Ratzinger ma la ricostruzione risulta piena di inesattezze (Avvenire)

C'è una sola espressione per definire i titoloni dei giornaloni di oggi...

SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE: FALSO AFFERMARE CHE RATZINGER COPRI' CASO KIESLE

Lettera del 1985: la risposta della Santa Sede

C'è grande "godimento" su siti ed agenzie per una lettera del card. Ratzinger del 1985 ma c'è qualche conto che non torna...

Santa Sede: il Papa è dalla parte delle vittime e porta la croce per tutti (Izzo)

Intervista del card. Bagnasco alla CNN: trascrizione del testo in italiano

Papa Ratzinger non chiede ad altri di portare la croce: l'assume di persona, sull'esempio di nostro Signore, che "umiliò se stesso" e "si caricò dei peccati dei fratelli", per fare risplendere la parola di vita e di salvezza (Monumentale riflessione di Mons. Gualtiero Bassetti per l'Osservatore Romano)

Fr. Chadwick (TAC): questa è una guerra culturale. Dall'elezione di Benedetto XVI comincia a risvegliarsi l'identità cattolica

Pellegrini e turisti affollano San Pietro: il bellissimo servizio di Chatolic News Service

Joseph Ratzinger non insabbiò il caso dei Legionari e ora deve decidere come chiuderlo (Rodari)

Luciano Paolucci (padre di Lorenzo, ucciso dal "mostro di Foligno"): dal Papa un lavoro eccezionale. I politici facciano come lui! (Ansa)

Nel dibattito sugli abusi sessuali, quale è la rotta della Chiesa? Editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana). Da leggere e meditare!

Kathryn Jean Lopez (National Review): Benedetto XVI sta insegnando che cosa significa essere cattolici a una generazione che non ha più le idee chiare

L’attacco alla Chiesa è politica di potenza (L'altra campana)

PAPA/ Ora la Chiesa non si faccia "ingannare" dalla giustizia degli uomini (Robert Royal)

Giuliano Ferrara: «La pedofilia è una scusa, obiettivo è la Chiesa» (Panorama)

«Il dolore di Benedetto XVI è grandissimo, la Chiesa non nasconderà i suoi peccati» (Galeazzi)

J’ACCUSE/ Tutte le falsità della “mani pulite di Dio” firmata New York Times (Mario Mauro)

Attacco al Papa. Si prepara l'affondo sulla salute di Benedetto XVI (Gagliarducci). Teniamoci pronti a reagire!

L'ex sindaco (di fede ebraica) di New York, Koch, denuncia la campagna mediatica contro il Papa fatta per punire e non per informare (Jerusalem Post)

Card. Bertone: «Il Papa molto addolorato per i casi di pedofilia nel clero» (Pinna)

L'Economist accusa il Vaticano di arroccarsi, offende gli Italiani ma almeno dà atto a Benedetto XVI di non avere ignorato la pedofilia nel clero

Le coperture di Maciel nei Sacri Palazzi ed il processo di beatificazione di Wojtyla (Tornielli). Lode a J. Ratzinger che non si fece incantare!

La campagna anticattolica dell'ex direttore del NYT, Bill Keller: l'analisi di George Neumayr (American Spectator)

Il Papa e la stampa. Le false accuse del NYT sono state smascherate. Il commento di Raymond J. de Souza (National Post)

L'IGNOBILE CAMPAGNA CONTRO BENEDETTO XVI, IL PAPA CHE PIU' DI OGNI ALTRO HA COMBATTUTO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: NON DISPOSE RIAMMISSIONE PEDOFILO MA SUGGERI' PRUDENZA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 apr.

"Con accanimento continuano i tentativi di coinvolgere Joseph Ratzinger nello scandalo della pedofilia". Fonti autorevoli della Santa Sede commentano cosi' la notizia di una breve lettera - pubblicata in America - nella quale l'allora prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede consiglio' prudenza (in tutti i sensi, non tanto verso il sacedote quanto per i bambini) al vescovo di Oakland, mons. John Cummins, che prospettava la necessita' che un sacerdote sospettato di essere pedofilo venisse ridotto allo stato laicale. Nella missiva del 1985, pubblicata in fac simile sui siti di diversi quotidiani in Usa e in Italia, Ratzinger consigliava "di avere la massima cura paterna" non tanto per il prete "quanto - si sottolinea - per le vittime e per i bambini che mai piu' avrebbe dovuto poter avvicinare".
Il card. Ratzinger definiva gli argomenti a favore della riduzione del sacerdote allo stato laicale di "grande significato", ma suggeriva prudenza al vescovo sottolineando di considerare "il bene della Chiesa universale" e il "danno che concedere la dispensa puo' provocare nella comunita' dei credenti in Cristo, in particolare vista la giovane eta'" del religioso, poi ridotto allo stato laicale nel 1987, cioe' solo due anni dopo la lettera.
"Quella invocata dal futuro Pontefice risulta dunque - si fa notare - nulla piu' che un normale invito alla prudenza per vedere chiaro nelle cose prospetatte dalla diocesi". Fermo restando che il sacerdote non veniva riammesso al lavoro pastorale, tema che comunque non era all'epoca di competenza della Congregazione della Dottrina della Fede, che come e' noto divenne competentesu questi casi nel 2001. I tempi intercorsi si spiegano con la lentezza delle comunicazioni in quell'epoca.
E sembra che alcuni commentatori confondano la rimozione di un sacerdote dall'incarico - all'epoca di competenza del vescovo locale - con la riduzione allo stato laicale che deve essere autorizzata dalla Santa Sede.

© Copyright (AGI)

PAPA: CINQUE INESATTEZZE NELLA RICOSTRUZIONE DEL CASO KIESLE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 apr.

Cinque inesattezze nella ricostruzione de1 "caso Kiesle" da parte dei media americani sono state rilevate da un esperto di diritto canonico. Eccole:

1) Nel 1985 la Sacra (allora ancora c'era tale aggettivo per le Congregazioni romane) Congregazione per la Dottrina della Fede non era competente per i casi di pedofilia, ma lo era per le richieste di dispensa dal sacerdozio.

2) Il sacerdote Stephen Miller Kiesle chiedeva appunto la dispensa dal sacerdozio; la richiesta era appoggiata dal vescovo, ma era del sacerdote.

3) Non si trattava quindi di una riduzione allo stato laicale di tipo "penale" (cioe' di una punizione per gli atti di pedofilia), ma di una domanda del sacerdote stesso. Non risulta, dalla lettera, se il vescovo aveva intrapreso procedimenti punitivi nei confronti del sacerdote.

4) Era ed e' tuttora prassi che non si concedano dispense dal sacerdozio a coloro che le richiedono, se non al compimento dei 40 anni di eta' (salvo casi particolari, come l'esistenza di figli). Il rev. Kiesle ne aveva allora 38, secondo le notizie che leggo in Internet. Sempre secondo tali notizie, la dispensa dallo stato clericale gli fu concessa nel 1987, cioe' proprio quando raggiunse i 40 anni.

5) La responsabilita' dell'intera vicenda - e di eventuali ritardi nelle decisioni - non puo' essere addossata alla Santa Sede, che fino al 2001 non aveva competenza per i casi di pedofilia se non implicavano la "sollecitazione" della vittima nel confessionale. Sembra pertanto che la Congregazione per la Dottrina della Fede si sia comportata in questo caso come per le altre richieste provenienti da sacerdoti, dal momento che non aveva competenze "penali" sugli atti commessi dal rev. Kiesle e che se il vescovo non aveva intrapreso un processo canonico contro di lui avrebbe mancato a un suo preciso dovere.

© Copyright (AGI)

10 commenti:

euge ha detto...

Grazie sempre Dott. Izzo!

mariateresa ha detto...

ora è più chiaro. Altre due spiegazioni sono qui

http://insightscoop.typepad.com/2004/2010/04/lets-get-the-story-straight-defrocking-and-divorce-fr-joseph-fessio-sj.html
e qui
http://subcreators.com/blog/2010/04/10/once-more-unto-the-breach/

presi dai commentatori del blog di father Z.
Solo che io mi faccio una domanda: serve ancora spiegare i fatti o è assolutamente inutile?
Chi andrà mai a rettificare le notizie? Chi riparerà il danno di articoli e servizi così ostili e ignoranti?
Forse sbaglio ma mi sembra, in questo momento,che argomentare non serva a niente.
E poi se basta presentare una lettera alla va là che vai bene per fare tutto questo casino, quante altre volte può succedere uno scoop (sic) come questo?Con tanti giuda nullatenenti in giro, poi.
Insomma urge una pensata efficace perchè non si può andare avanti così.

Raffaella ha detto...

Quanto hai ragione, cara Mariateresa!
R.

Anonimo ha detto...

Nessuno, Teresa, andrà a rettificare.
Per questo si dovrebbe lavorare alla fonte: fra le tante menzogne sparse dai quotidiani bisognerebbe prenderne una, palesemente falsa e diffamatoria, portare in tribunale il quotidiano e richiedere un risarcimento a tanti zeri.
Vedrà quante volte i nostri giornalisti ci penseranno su prima di pubblicare qualche notizia sulla Chiesa, quante ricerche faranno prima di infangare il Papa.
Jacu

sonny ha detto...

Sottoscrivo Mariateresa.

http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/PAPA-SARAIVA-CONTRO-LUI-INGIUSTIZIA-CHE-GRIDA-VENDETTA/news-dettaglio/3767199

Raffaella ha detto...

Ecco! Ormai si capisce solo il linguaggio del vile denaro!
Io farei volare fuori dalla finestra anche qualche accredito...
R.

sonny ha detto...

http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2010/04_aprile/10/pedofilia_frattini_fango_contro_il_papa_che_difende_la_vita,23759823.html

gemma ha detto...

Non ci illudiamo, non ci saranno rettifiche, nemmeno gente vogliosa di perdere tempo ad ascoltare le giustificazioni della Sala Stampa. Ormai, letto il titolo ci si fa l'idea, e quella resta. Ora, solo la parola del Papa potrebbe sovrastare questa marea di discorsi che non riusciamo più a seguire. .So che l'ha già fatto con la lettera agli irlandesi, e per quanto mi riguarda sarebbe più che sufficiente, ma da bravi figli egoisti abbiamo bisogno di sentirci tutti al centro dell'attenzione del padre. Non fraintendetemi, non mi alleo alla schiera di quelli che vogliono un mea culpa roboante al giorno, ma è evidente che nella chiesa per anni un certo problema è stato probabilmente sottovalutato, forse confidando nella medicina della misericordia e fidandosi della buona fede di chi si dichiarava pentito. La chiesa non potrebbe per sua stessa natura essere giustizialista e forcaiola più dello stesso stato, che a ripetizione concede grazie e indulti, ma ora paiono tutti averlo dimenticatoi. Ci si può indignare per gli errori di sottovalutazione commessi, ma non si può ignorare il tentativo di purificazione e di cambiamento in atto. Se si va a scavare con perspicacia, dovunque si troveranno omissioni, e questo probabilmente anche nelle diocesi dei vescovi più moderni e benvoluti (dove nessuno andrà mai, possiamo giurarci) e la guerra non avrà mai fine. Serve una tregua, senza compromessi, un ramoscello d'ulivo. Se il Santo Padre volesse ancora una volta rivolgersi a tutti, irlandesi, tedeschi, americani, italiani, messicani..., nessuno potrebbe dire a me non ha parlato, io sono stato escluso.
Magari le sue parole verranno ancora una volta estrapolate, manipolate, ma resteranno nero su bianco, per gli uomini di buona volontà che vorranno leggerle e capirle da soli, senza il megafono dei media di partito. E soprattutto non saranno presunto "silenzio", quel silenzio che ormai viene usato come arma contro qualunque papa che si vuol punire. So che sarebbe meglio voltare pagina, come più di uno auspica sul blog e fuori, ma se noi possiamo essere pronti a farlo, altri non lo sono

Raffaella ha detto...

Sono d'accordo con Gemma.
Anche io so che il Papa (questo Papa che in tanti fingono di non conoscere quando fino a un mese fa parlavano di "tolleranza zero") si e' espresso in piu' occasioni.
Ormai non si contano piu' gli interventi su questo tema cosi' doloroso.
Tuttavia penso che solo la sua parola possa rinfrancare i semplici.
Parliamoci chiaro: i giornali godono nel presentare il Papa come un mostro, i telegiornali non sono interessati a fare informazione corretta (Benedetto XVI non e' il politico di turno...).
A questo punto solo il Papa puo' parlare per se stesso e per tutti noi.
E' ovvio che la trasparenza, come ha scritto La Spina, non puo' valere solo per Benedetto XVI.
R.

Anonimo ha detto...

E' una guerra. E in guerra non si va tanto per il sottile. Credere che argomentando e spiegando si possa cambiare la siuazione è illusorio. Infatti il nemico è così determinato da non nascondersi neanche più e finita la pedofilia (se finirà) attaccherà con qualcos'altro. Tutto purchè il Papa taccia. O muoia! E i nemico usa le armi giuste e corrette della democrazia: la (falsa) informazione e la propaganda che si esprimono negli slogan e nei titoli dei giornali. Tanto al popolo bue dei contenuti non è mai interessato niente.
Il Papa preghi e predichi (ne abbiamo bisogno!) e i suoi collaboratori tirino mazzate (ne abbiamo bisogno)!
Il mondo è contro di noi. Ottimo!