lunedì 24 maggio 2010

Il Papa: senza lo Spirito la Chiesa sarebbe una barca a vela senza vento. Da Benedetto XVI un pensiero alla Cina ed al Movimento per la Vita


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Il Papa: "La Chiesa vive costantemente della effusione dello Spirito Santo, senza il quale essa esaurirebbe le proprie forze, come una barca a vela a cui venisse a mancare il vento" (Regina Coeli)

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BENEDETTO XVI: REGINA CÆLI, SENZA LO SPIRITO “LA CHIESA UNA BARCA A VELA SENZA VENTO”

Cinquanta giorni dopo Pasqua, lo Spirito Santo – “come vento e come fuoco” – scese sugli Apostoli radunati nel Cenacolo e “li rese capaci di predicare con coraggio il Vangelo a tutte le genti”.
Lo ha ricordato, ieri mattina, Benedetto XVI, prima di recitare il Regina Cæli da piazza San Pietro. Il mistero della Pentecoste, “vero ‘battesimo’ della Chiesa, non si esaurisce però in esso. La Chiesa infatti vive costantemente della effusione dello Spirito Santo, senza il quale essa esaurirebbe le proprie forze, come una barca a vela a cui venisse a mancare il vento”. La Pentecoste, ha detto il Papa, “si rinnova in modo particolare in alcuni momenti forti, a livello sia locale sia universale, sia in piccole assemblee che in grandi convocazioni”. I Concili, ad esempio, “hanno avuto sessioni gratificate da speciali effusioni dello Spirito Santo, e tra questi vi è certamente il Concilio ecumenico vaticano II”. “Possiamo ricordare anche – ha aggiunto – il celebre incontro dei movimenti ecclesiali con il venerabile Giovanni Paolo II, qui in piazza San Pietro, proprio nella Pentecoste del 1998”.
“La Chiesa – ha detto il Pontefice – conosce innumerevoli ‘pentecoste’ che vivificano le comunità locali: pensiamo alle Liturgie, in particolare a quelle vissute in momenti speciali per la vita della comunità” o “a tanti convegni di preghiera, in cui i giovani sentono chiaramente la chiamata di Dio a radicare la loro vita nel suo amore, anche consacrandosi interamente a Lui”. Per il Santo Padre, “non c’è Chiesa senza Pentecoste” e “non c’è Pentecoste senza la Vergine Maria”, così è stato all’inizio, nel Cenacolo, e così è sempre, in ogni luogo e in ogni tempo. “Ne sono stato testimone anche pochi giorni fa, a Fatima – ha affermato Benedetto XVI –. Che cosa ha vissuto, infatti, quell’immensa moltitudine, nella spianata del Santuario, dove tutti eravamo un cuore solo e un’anima sola, se non una rinnovata Pentecoste? In mezzo a noi c’era Maria, la Madre di Gesù”. È questa, secondo il Papa, “l’esperienza tipica dei grandi Santuari mariani – Lourdes, Guadalupe, Pompei, Loreto – o anche di quelli più piccoli: dovunque i cristiani si radunano in preghiera con Maria, il Signore dona il suo Spirito”. Di qui l’invito a invocare con la Madre di Cristo “una rinnovata effusione del divino Paraclito” per tutta la Chiesa, in particolare, “in quest’Anno Sacerdotale, per tutti i ministri del Vangelo, affinché il messaggio della salvezza sia annunciato a tutte le genti”.

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BENEDETTO XVI: REGINA CÆLI, UN PENSIERO A TERESA MANGANIELLO, ALLA CINA E AL MPV

“Sempre sorridente e dolce, a soli 27 anni è partita per il Cielo, dove già il suo cuore abitava. Rendiamo grazie a Dio per questa luminosa testimone del Vangelo!”. Benedetto XVI, dopo la recita del Regina Cæli, ha ricordato che sabato 22 maggio a Benevento è stata proclamata beata Teresa Manganiello, fedele laica, appartenente al Terz’Ordine Francescano. La memoria liturgica della Beata Vergine Maria, aiuto dei cristiani, che si celebra oggi – ha aggiunto il Papa – “ci offre la possibilità di celebrare la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Mentre i fedeli che sono in Cina pregano affinché l'unità tra di loro e con la Chiesa universale si approfondisca sempre di più, i cattolici nel mondo intero – specialmente quelli che sono di origine cinese – si uniscono a loro nell’orazione e nella carità, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori particolarmente nella solennità odierna”. Nei saluti in italiano ha ricordato “i membri del Movimento per la vita, che promuove la cultura della vita e concretamente aiuta tante giovani donne a portare a termine una gravidanza difficile”. “Cari amici – ha concluso –, con voi ricordo le parole della beata Teresa di Calcutta: ‘Quel piccolo bambino, nato e non ancora nato, è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato’”.

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