giovedì 17 dicembre 2009

Discorso del Papa in Piazza di Spagna: Un antidoto al moralismo contemporaneo (Bruno Mastroianni)


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Un antidoto al moralismo contemporaneo

di Bruno Mastroianni, Tempi, 17 dicembre 2009

Un tempo l’idea di peccato avrebbe fatto sorridere alcuni come di fronte a un retaggio del passato. Ma oggi è diverso. Nell’epoca del permissivismo privato che in pubblico si trasforma in caccia alle streghe assetata di processi - istituzionali, popolari o mediatici che siano – ci si accorge che la questione del male è una cosa seria.
Se ne sono accorti anche i giornali, cogliendo le parole di Benedetto XVI nel discorso dell’Immacolata dell’8 dicembre, al centro del quale il Papa ha posto la frase di San Paolo: «dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia». Secondo il concetto cristiano di peccato, il male non è solo la trasgressione di una regola, ma va inteso all’interno del rapporto con Dio: è una mancanza d’amore da parte dell’uomo.
Il moralismo contemporaneo – muovendosi in un’ottica solo orizzontale – ha ridotto il male alla trasgressione di principi, facendo del rispetto delle regole l’ultimo discrimine tra il bene e il male. Per i cristiani invece dall’altra parte non c’è un tribunale (più o meno pubblico) a giudicare, ma un Dio che ama ed è pronto a dare redenzione.
È ciò che dà forza a Ratzinger per guardare sempre in faccia i problemi senza timore, come è successo anche nei giorni scorsi di fronte al Rapporto sui casi di abusi sui minori in Irlanda.
Chiamare il male peccato è la strada che Benedetto XVI indica per uscire dalle insoddisfazioni del moralismo che si dimena tra puniti e condanne: intenderlo come mancanza d’amore, significa essere consapevoli di ciò che lo potrà sanare veramente.

© Copyright Tempi, 16 dicembre 2009 consultabile anche qui, sul blog di Bruno Mastroianni.

1 commento:

sonny ha detto...

O.T. hai visto dalle agenzie l'uno - due odierno di Benedetto?????