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Il Papa torna in pubblico, Trastevere blindato
Repubblica — 28 dicembre 2009 pagina 20 sezione: CRONACA
ORAZIO LA ROCCA
CITTÀ DEL VATICANO
Bagno di folla per papa Ratzinger alla sua prima uscita pubblica fuori dal Vaticano dopo l' aggressione della notte della Vigilia di Natale nella basilica di San Pietro.
L' occasione, la visita alla mensa per i poveri della Comunità di S. Egidio di via Dandolo, nel quartiere di Trastevere a Roma, ieri poco dopo le ore 13.00. Un incontro programmato da tempo per celebrare il ventennale dell' apertura della struttura di accoglienza, ma che Benedetto XVI ha voluto ugualmente onorare malgrado le forti preoccupazioni per la sua incolumità emerse tra i responsabili della sicurezza vaticana all' indomani della sua caduta nella basilica vaticana per la spinta dalla psicolabile italo-svizzera Susanna Maiolo.
Una aggressione che - a parte la paura- non ha avuto conseguenze per il papa, ma che ha provocato il ferimento del cardinale Roger Etchegaray sottoposto ieri ad un delicato intervento chirurgico al collo del femore destro al policlinico Gemelli di Roma. Trastevere ieri era blindata, con strade chiusee controllo minuzioso di cassonetti e altri potenziali rischi.
Ad accogliere Ratzinger - «Il primo Papa dei tempi moderni a pranzare in una mensa per poveri ed emarginati», stando al fondatore della S. Egidio, lo storico Andrea Riccardi - , due ali di folla, migliaia di persone che lo hanno applaudito ed incoraggiato a lungo.
Benedetto XVI si è avvicinato a chi lo aveva atteso per ore, ha stretto mani, scambiato saluti, accarezzato bambini, sotto gli occhi vigili degli uomini della Gendarmeria coordinati dal comandante Domenico Giani. Ma tra la gente hanno vigilato oltre duecento agenti, mentre un elicottero sorvegliava dall' alto. Tutto comunque è filato liscio, fin dall' inizio, quando il pontefice è stato accolto - oltre che da Andrea Riccardi - dal vescovo Vincenzo Paglia e da Marco Impagliazzo, rispettivamente guida spirituale e presidente della Comunità di S. Egidio, affiancati una rappresentanza degli ospiti della mensa. «Sono vicino a tutte le persone in difficoltà nella loro vita quotidiana. Guardo costantementea chi vive nel bisogno, come tutta la Chiesa che ha nei poveri il suo grande inestimabile tesoro», ha detto poi il Papa alla fine del pranzo, consumato allo stesso tavolo con un rifugiato afgano di 34 anni, Qorbanali Esmaili, un ex inserviente di circo diventato clochard, il sardo Giuseppe Pisu, e Boban Trajckovic, un rom venuto alla mensa con la moglie Dragana e le figlie di 3 e 6 anni. «Le vostre vicende e la situazione che vivete non sono lontane dai miei pensieri», ha aggiunto Ratzinger, elogiando l' impegno della Sant' Egidio, «che nasce- ha specificato- dall' ascolto attento delle parole di Dio, della preghiera, e dall' applicazione del Vangelo». Susanna Maiolo, intanto, è ancora ricoverata in isolamento all' ospedale Angelucci di Subiaco, guardata a vista da medici e carabinieri.
La giovane - che ieri è stata visitata dal padre e dalla sorella - si trova in una stanza al primo piano del nosocomio diretto dal primario Paolo Garimberti, che finora non ha rilasciato nessuna dichiarazione in merito, a parte uno scontato: «Non posso dirvi nulla, ne riparleremo tra qualche giorno».
© Copyright Repubblica, 28 dicembre 2009 consultabile online anche qui.
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