lunedì 28 dicembre 2009

Il Papa e Marisa, 82 anni: «Noi, una classe di ferro». L'emozione degli ospiti della mensa (Il Messaggero)


Vedi anche:

NUOVO FILMATO DELL'AGGRESSIONE AL PAPA (UNA ESCLUSIVA DI ROME REPORTS)

Il Papa mangia con i poveri: «Non siete dei fantasmi» (Brugnara)

Aggressione al Papa, il criminologo Bruno: atto perpetrato con lucidità (Agi)

Interpreti di attese di bene. Le parole del Papa agli italiani (Francesco Bonini)

Il presidente del Tribunale vaticano, Dalla Torre: «Caso Maiolo chiuso in poche settimane» (Luca Liverani)

Il Papa: Gli emarginati non sono fantasmi, nessuno sia abbandonato. Vi voglio bene (Galeazzi)

Il Papa: la Chiesa non ha paura. Serenità, incoraggiamento e fiducia dal Pontefice (Zavattaro)

Il Papa con i poveri: nessuno sia abbandonato. Nuovo appello perché sia assicurata solidarietà agli stranieri e ai più deboli (De Chiara)

L'aggressione al Papa e la società incivile che spesso si sfoga su internet: i commenti di Socci e Mondo

Per il Papa il contatto ravvicinato con la gente è troppo importante e quindi irrinunciabile (Conte)

Il capo dei gendarmi vaticani ha chiesto nuove assunzioni (Il Giornale)

Il Papa: "Sono qui tra voi per dirvi che vi sono vicino e vi voglio bene e che le vostre persone e le vostre vicende non sono lontane dai miei pensieri, ma al centro e nel cuore della comunità dei credenti, e così anche nel mio cuore" (Discorso al termine del pranzo, aggiunte parole "a braccio")

Il Papa: La famiglia «fondata sul matrimonio tra uomo e donna», va promossa e salvaguardata (Tornielli)

Guardie, gendarmi e vecchie rivalità. Intorno al Pontefice quattrocento uomini (La Rocca)

Papa, polemiche dopo l' aggressione. Troppe falle nella sicurezza vaticana (La Rocca)

Bagno di folla alla mensa dei poveri. Nessuna blindatura: Papa Ratzinger stringe mani e saluta i fedeli

Irlanda, rapporto su preti pedofili, si dimettono altri due vescovi (Repubblica)

Il Papa: "Tante persone, provenienti da vari Paesi, segnate dal bisogno, si ritrovano qui per cercare una parola, un aiuto, una luce per un futuro migliore. Impegnatevi perché nessuno sia solo, nessuno sia emarginato, nessuno sia abbandonato" (Parole al termine della visita alla mensa di Sant'Egidio)

Il Papa: a Sant'Egidio si realizza quello che chiede il Vangelo (Izzo)

VISITA DEL PAPA ALLA MENSA DI SANT'EGIDIO: FOTO E VIDEO

Padre Lombardi: Un pranzo con atmosfera festiva e di gioia. Lunga conversazione con un profugo afghano (Apcom)

Grande folla saluta il Papa lungo le strade di Trastevere (Izzo)

Il Papa pranza con i poveri: tredici ospiti mangiano con Benedetto XVI

Berlusconi e Papa Ratzinger: Episodi simili differenze abissali (Lucio Brunelli)

Lettera aperta di Salvatore Izzo: perchè non consegnare Susanna Maiolo alle autorità italiane? Parliamone insieme

Il Papa non ha paura e non vuole rinunciare al contatto con i fedeli (Tornielli)

Chi è Susanna Maiolo, la ragazza che ha aggredito il Santo Padre (Zurlo)

Quando Sua Santità diventa l’obiettivo da colpire (Il Giornale)

UNA DONNA AGGREDISCE IL PAPA IN SAN PIETRO ALL'INIZIO DELLA MESSA DI NATALE: LO SPECIALE DEL BLOG

Il Papa e Marisa, 82 anni: «Noi, una classe di ferro»

Benedetto XVI alla mensa della Comunità di Sant’Egidio

di LUCA BRUGNARA

«Mi ha abbracciato e, dopo avere ascoltato la mia situazione, ha sussurrato che pregherà per me: non dimenticherò mai questa giornata».
L’emozione espressa da Godwin, nigeriano, ha accomunato le oltre 150 persone che ieri hanno pranzato con Papa Benedetto XVI nella mensa della Comunità di Sant’Egidio: la prima volta che un Pontefice sedeva a tavola nella mensa di via Dandolo, tra storie di vita e provenienze diverse, bambini e anziani, sorpresi e commossi dall’interesse personale mostrato dal Papa per ognuno. «Mi ha fatto coraggio - aggiunge Godwin, venuto 10 anni fa dalla Nigeria e ora portiere in una struttura della Comunità di Sant’Egidio. -
E’ una giornata che porterò nel mio cuore per tutta la vita, non avrei mai creduto di vivere un’emozione così intensa».
Benedetto XVI ha girato tra i tavoli, voluto conoscere le storie dei commensali, parlare con loro e confortarli. Alla sua destra era seduto il fondatore della Comunità, Andrea Riccardi, alla sinistra, Qorbanali Esmaili, afghano, musulmano sciita, rifugiato politico.
«E’ la prima volta che un Pontefice mi ha ascoltato e soprattutto si è soffermato sulle difficoltà dei rifugiati nel mondo - afferma. - Ha voluto che gli raccontassi la mia storia: è stato un momento toccante, abbiamo parlato a lungo, forse ci rincontreremo». Qorbanali è da 10 anni in Italia e ha vissuto a lungo in strada. Al suo tavolo, a ferro di cavallo, erano in 14, tra loro Boban Trajkovic, zingaro di etnia Rom, cristiano ortodosso, con la famiglia. «Il Papa ci ha esortato a non scoraggiarci mai - spiega. - Mi hanno colpito la sua umanità e semplicità: ha scherzato con i bambini». Vicino a Trajkovic, la piccola Claudia, 3 anni, in braccio alla mamma Dragana.
Un pranzo durato 45 minuti, con antipasto, lasagne, polpettine, lenticchie e purè di patate, panettone e spumante, con brindisi finale. «Si vede che i cuochi sono persone competenti», ha scherzato Papa Ratzinger, ringraziando chi, tutti i giorni, è abituato a cucinare oltre 1.000 pasti.
«E’ stato molto gentile - sottolinea Paola, una delle cuoche. - Non avevo mai cucinato per un Papa». Tutti gli ospiti raccontano l’emozione provata.
«Mi è venuto vicino - ricorda Marisa Saulle, romana, 82 anni - mi ha chiesto chi ero e ha scherzato sulla nostra età, ricordando che entrambi siamo nati nel 1927: una “classe di ferro”, l’ha definita».
Lei, testaccina, ha lavorato sempre, fin dall’età di 10 anni. Ma non era la più anziana tra i tavoli. C’era anche Peppino Scarsella, 90 anni, vedovo, che abita al Tiburtino. «Per una vita ho fatto il barbiere - racconta - e ora mi appoggio alla Comunità perché la pensione è povera. E’ la prima volta che ho visto un Papa da vicino: uno dei momenti più belli della mia vita».
Il Papa ha parlato ad ognuno di loro. «Ha voluto sapere come vivo - dichiara Aniello Bosco, 25 anni, disabile dalla nascita, ora a Monteverde. -
Mi ha confortato, ricordandomi le parole del Vangelo. Ha manifestato un’umanità che non mi aspettavo». Al pranzo, anche 31 bambini: ognuno di loro ha ricevuto un regalo dal Papa. «Non avrei mai pensato che il Papa si interessasse della mia vicenda personale - conclude Giuseppe Pisu - e invece si è fatto raccontare delle mie difficoltà di quando, nel 1980, mi trovavo a Teheran con il mio circo e scoppiò la guerra tra Iran e Iraq. Una giornata che non mi sarei mai aspettato di vivere».

© Copyright Il Messaggero, 28 dicembre 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Maria R. ha detto...

Si commenta da solo! Bellissimo!