venerdì 15 gennaio 2010

In Francia va a messa la domenica solo il 4,5% dei Francesi. I più ortodossi? I non praticanti. Sotto choc i vescovi d'Oltralpe (Bevilacqua)


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In Francia va a messa la domenica solo il 4,5% dei francesi

PRIMO PIANO

Di Andrea Bevilacqua

VATICANEIDE – Un sondaggio del quotidiano cattolico la Croix lascia di stucco la gerarchia

Molti ritengono che l'abbandono sia una conseguenza delle idee del Concilio Vaticano II

Mentre gli occhi di tutti, dentro e fuori il Vaticano, sono puntati sulla visita di Benedetto XVI nella sinagoga di Roma dove, a una delle diaspore più antiche d'Europa, il Papa offrirà la propria amicizia cercando nuove strade di dialogo, è gran parte della chiesa cattolica del vecchio continente a dover lottare quotidianamente per la sopravvivenza. Ovvero, per contenere l'emorragia di fedeli che pare sempre più inarrestabile.
È infatti il quotidiano semi-ufficiale della Conferenza episcopale francese, La Croix, a pubblicare un sondaggio indipendente sull'appartenenza e la pratica religiosa dei francesi. Un sondaggio che ha lasciato di stucco anzitutto le gerarchie della chiesa d'oltralpe.
I dati non sono per nulla confortanti. Dopo soli quarant'anni dalla fine del Concilio Vaticano II, infatti, il cattolicesimo sta letteralmente scomparendo. In molti ritengono che le cause siano da ritrovarsi proprio nel Concilio, in quella «Nuova Pentecoste» inaugurata da Giovanni XXIII e conclusa da Paolo VI, e anche nelle varie riforme inaugurate e messe in campo dopo la stessa assise romana.
Ma se le cose stiano davvero così non è facile dirlo. Di certo ci sono i dati, a tratti impietosi.
Nel 1965, l'81 per cento dei francesi si considerava cattolico. Oggi, solo il 64 per cento. Di questi, solo uno su quattro ha meno di 35 anni.
Dati ancor peggiori per la pratica domenicale: se prima del Concilio il 27 per cento dei francesi andava a Messa la domenica, oggi solo il 4,5 per cento (quota a sua volta composta, quasi per metà, da pensionati).
Ma, in generale, è anche l'idea che gli stessi fedeli francesi hanno della chiesa e della dottrina cattolica ad allarmare: per il 75 per cento dei praticanti, la chiesa deve consentire la contraccezione. Per il 68 per cento la chiesa deve consentire l'aborto. Per il 69 per cento la chiesa deve consentire il matrimonio dei divorziati. Per il 49 per cento la chiesa deve consentire le nozze omosessuali. Per il 63 per cento tutte le religioni si equivalgono.
Insomma, sono alcuni dei punti fermi della chiesa a essere messi in discussione liberamente e senza preoccupazioni.
Curiosamente, paiono un po' più ortodossi i non praticanti: tra questi, per esempio, i «sincretisti» sono solo al 60 per cento.
Qualche settimana fa, invece, era stato le Monde a fare un discorso più generale e a sostenere come la chiesa di Francia, quella delle gerarchie, avesse perso parte della propria influenza sul governo della curia romana.
Insomma, non soltanto scende il numero dei fedeli praticanti ma anche i vescovi francesi sembrano avare meno peso all'interno della stessa chiesa cattolica. Essendo andati in pensione i cardinali Roger Etchegaray e Paul Poupard, l'unico capo dicastero francese rimasto in Vaticano è Jean-Louis Tauran, presidente del pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso. Certo, ci sono anche Dominique Mamberti e Jean-Louis Bruguès ma entrambi ricoprono in curia posti di seconda fascia.

© Copyright Italia Oggi, 15 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

Qualche riflessione.
Mi fa un po' ridere il fatto che i vescovi francesi siano rimasti di stucco. Non conoscono la realta' del loro Paese?
La Croix ha condotto l'indagine anche sui tradizionalisti, lefebvriani e non?
So che in moltissimi Paesi ormai i fedeli legati alla Tradizione (nel senso ampio del termine) eguagliano, se non superano, quelli legati alle parrocchie diocesane.
Sarebbe interessante leggere uno studio in questo senso.
I vescovi francesi (e non) hanno molto su cui riflettere.
Ricordo che alla vigilia del viaggio del Papa a Parigi e Lourdes misero tutti le mani avanti dicendo che non ci si doveva aspettare un'accoglienza trionfale in Francia anche considerato il carattere non mediatico del Papa.
Sorpresa, sorpresina...se lo ricordano i cari vescovi?
A Parigi Benedetto XVI fu accolto da una folla inimmaginabile (dai prelati) e la Santa Messa di sabato 13 settembre 2008 fu memorabile sia per partecipazione sia per l'accuratezza della liturgia.
Come mai il Papa e' stato cosi' ben accolto dai cattolici francesi ed i vescovi si trovano in una situazione drammatica, schiacciati, da una parte, dal relativismo e dal sincretismo religioso e, dall'altra, dai Lefebvriani in continua espansione?
C'e' poi la bellissima realta' degli ordini legati alla Tradizione, e fedeli a Roma, che sta vivendo una stagione di grandissima fioritura. Se ne faccia tesoro!
C'e' materiale su cui riflettere...

R.

5 commenti:

Maria R. ha detto...

A me lascia di stucco un'altra cosa, invece (a differenza di quello che fa "stuccare" i monsignori francesi): ancora la solita solfa del "E' tutta colpa del Vaticano II"!!!!!!!!
Allora, delle due l'una: o la si smette di dare la solita attuazione al solo "spirito del Concilio", oppure si dica chiaro e tondo che la colpa non è del Concilio e della sua attuazione, ma di una maggiore "comodità di vita" da non praticanti!

Giovanni ha detto...

Dall'home page di repubblica.it:

Pio XII e quei rapporti segreti delle Ss
"Il Vaticano aiuta gli ebrei a scappare"

http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/15/news/pio_xii_documento-1953994/

Anonimo ha detto...

E' proprio così cara Raffaella. Le nuove vocazioni sacerdotali riguardano ormai nella stragrande maggioranza gli Istituti legati alla Tradizione e in piena comunione con il Santo Padre. Basti leggere i dati sulla Fraternità Sacerdotale San Pietro. Non si ignorino neanche i dati di progressiva espansione delle Sante Messe secondo il Rito Antico, dopo il Motu Proprio Summorum Pontificum, e il sondaggio dell'Ansa sulle opinioni in merito dei cattolici italiani.
I Vescovi ne prendano atto prima che sia troppo tardi.
Alberto

massimo ha detto...

mi permetto qualche dubbio sui numeri di questa inchiesata,sono per difetto,non è così la realtà sono spesso in francia.......
poi sempre queste inchieste trovano il tempo che trovano,sono campione,hanno dei difetti,bisogna prendere le cose con il benefico del dubbio,in ogni caso la situazione francese è grave e le responsabilità sono di chi in questi 40 anni è andato solo in certe direzioni.....chi vuol capire capisce.
mas.

Anonimo ha detto...

per difetto? vorrai dire per eccesso,il 4,5% nel caso della mia parrocchia in francia di 15000persone sarebbe 700 persone...ti posso dire che nn si arriva al centinaio la domenica,per domenica prossima un'intera diocesi ha vietato la messa sostituendola con una celebrazione luterana,per il dialogo interreligioso!!!! A parigi le prediche della quaresima a notre dame le farà un rabbino.Il concilio vaticano é stato applicato anche in Italia, Polonia, Portogallo, Spagna Filippine. Il problema si ha solo in certi paesi,ove non é strano che un cardinale faccia parte di una loggia massonica, francia e germania(compreso lehman)