sabato 9 gennaio 2010

La Chiesa si ribelli contro il cieco odio islamista (Fiamma Nirenstein)


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Il commento

La Chiesa si ribelli contro il cieco odio islamista

di Fiamma Nirenstein

Da troppi anni si aspetta invano che «preoccupazione, tristezza, angoscia» espresse ieri dal Papa dopo la strage di copti a Nagaa Hammadi in Egitto si trasformino in una decisa levata di scudi, in una posizione politica definitiva e scandalizzata in difesa dei cristiani nel mondo musulmano, anche a costo di qualche rottura. Eppure, è senz’altro chiaro a un teologo dell’importanza di Benedetto XVI, che l’islam non porrà fine al disastro in omaggio ai sentimenti, persino se espressi in così alta sede. L’odio islamista contro i cristiani è un odio teologico e oggi di profondo significato strategico, un odio che ambisce alla sostituzione, che ha lontane origini: basta pensare a come nel 1009 il sesto califfo fatimide Al Hakim Bi Amr Allah ordinò la completa distruzione del Santo sepolcro, poi ricostruito nel 1048, o come a Gerusalemme cent’anni dopo la conquista crociata i musulmani, tornati all’attacco, rimossero i siti cristiani dal Monte del Tempio, proprio come i crociati avevano rimosso i loro.
Il volgere delle epoche si svolgeva sul filo della spada, e oggi purtroppo non è diverso. L’impero ottomano, nonostante le sue zone di tolleranza e i suoi angoli di convivenza, usava rapire i fanciulli cristiani specie nell’area balcanica e indottrinarli per poi usarli spesso come giannizzeri. Inutile dire che ovunque si sia disegnato il predominio islamico sempre la condizione del cristiano è stata quella del dhimmi, minoranza sottoposta e soggetta a leggi diverse da quelle create per i veri cittadini, i musulmani. Oggi spesso si attribuiscono le aggressioni contro i cristiani a estremisti o fondamentalisti, ma è un atteggiamento di comodo: il sentimento anticristiano è diffuso ed elaborato, e il suo precipitato è sempre la persecuzione in varie forme e a molte diverse latitudini. Naturalmente non solo i musulmani, nel mondo, perseguitano i cristiani, ma è come per il terrorismo: il massimo numero dei crimini è perpetrato da islamisti. Si tratta, come accennavamo, della determinazione a sostituire, cancellandone i rappresentanti e i riti, una delle due religioni che genera l’islam. Non possono bastare a tranquillizzarci gli indubbi tentativi di dialogo fra le tre religioni, gli spazi costruiti da qualche personaggio o da qualche teorico di buona volontà. E non possiamo più condividere il rifiuto della Chiesa di fronteggiare il problema con tutta la franchezza possibile per paura che le minoranze cristiane subiscano ulteriori persecuzioni.
Questo, piuttosto, crea situazioni paradossali e definitive, come lo svuotamento progressivo di Betlemme dai suoi millenari cristiani (dal 90 al 25 per cento). La sua componente cristiana è stata ricattata, sfruttata, intimidita, sottoposta a violenze morali e fisiche specie nella componente femminile. Donne rapite, convertite per forza, sposate contro la loro volontà, sottoposte al ludibrio pubblico e a persecuzioni per strada e in casa per il fatto di andare a capo scoperto e con la gonna al ginocchio; cittadini cristiani costretti a vendere i loro beni, casa, campo o bottega, per un tozzo di pane; preti e civili messi in fuga per aver cercato di rendere pubblica la loro sofferenza; riti disturbati, chiese vandalizzate. Tutto questo è sempre stato inghiottito dalla Chiesa e sostenuto dalle fragili spalle di qualche prete povero, le cui case abbiamo visitato.
La Chiesa ha commesso errori importanti nel sottovalutare la necessità di condurre una guerra di idee, di alleanze politiche, di posizioni di forza nei confronti della persecuzione contro i cristiani. Ancora è difficile capire come di fronte all’invasione, al sequestro e al vandalismo terroristico di una Chiesa importante come quella della Mangiatoia a Betlemme, la Chiesa non si schierò apertamente contro i responsabili del crimine e preferì prendere una strana posizione antisraeliana. Un esempio palese del fatto che errori di questo genere sono stati letali lo si vede nel fatto che specie il precedente patriarca di Gerusalemme, monsignore Sabbah, con la sua terribile antipatia, per non dir di più, per lo Stato ebraico, ha rafforzato, certo involontariamente, proprio quelle componenti palestinesi che hanno portato a persecuzioni e stragi, specialmente nella Gaza di Hamas.
Tre settimane fa il reverendo Majed El Shafie, presidente dell’organizzazione One Free World International, un’organizzazione di diritti umani, ha accusato Hamas di distruggere le tombe cristiane sostenendo che inquinano il terreno. Da tempo i leader cristiani a Gaza vengono perseguitati da Hamas e costretti a nascondere il loro culto. Sono noti gli attacchi dell’organizzazione Jihadia Salafia a istituzioni cristiani, gli spari contro la scuola delle Nazioni Unite che permette agli alunni di giocare insieme bambini e bambine, l’attacco a un centro biblico, l’unico della regione, l’assassinio del proprietario Ramy Ayyad nel 2007, il cui corpo fu trovato straziato di torture e crivellato di colpi, la susseguente fuga della moglie con i bambini nell’West Bank. Ma anche l’West Bank è testimone di persecuzioni di cristiani. Con attacchi persino all’Ymca nel nord West Bank, razziata e distrutta nel 2006 dopo essere stata accusata di attività missionaria. Nazareth, Ramallah, ovunque ci sia una componente cristiana il disprezzo è umiliante e sanguinoso. Il mondo intero è testimone di questa inciviltà: secondo i dati del reverendo Majed el Shafie nel 2009 sono stai uccisi più di 165mila cristiani per la loro fede, fra i 200 e i 300 milioni vengono perseguitati, l’80 per cento nei paesi islamici, e orribile a sentirsi, ogni tre minuti un cristiano viene torturato. Se questi dati siano precisi, difficile saperlo. Certo, immaginiamo che l’allarme che essi destano sia più forte nella Curia che in qualsiasi altro luogo: ci aspettiamo di vederne nascere una battaglia politica e morale.

© Copyright Il Giornale, 9 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

Mah...
R.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

se per Chiesa intendiamo il Papa e chi lo segue ( come deve essere fatto) basta leggere il discorso di Ratisbona. Se per chiesa si intentono i cattoralativisti ( non facciamo nomi) beh! Scordatevelo! Quelli hanno le natiche al caldo! Loro tolgono i Re Magi dal presepe!
Che più ci penso più mi ****! I Re Magi sono i gentili convertiti! Lasciamo stare!
Matteo Dellanoce

raffaele ha detto...

Trovo francamente esagerato ed inaccettabile questo articolo, che contribuisce a semionare odio. E davvero non ce n'è bisogno. Gesù inviò i suoi apostoli "come agnelli in mezzo aio lupi": non li mandàò fare alleanze politiche contro i "cattivi".
Due anni fa ho visitato in Turchia il centro per il dialogo cattolico-islamico sorto in memoria di don santoro: lì ho ascoltato parole di pace, non di odio. Ed è di lì che dobbiamo ripartire.

Anonimo ha detto...

Raffa, l'articolo è di Fiamma Nirenstein. Credo che questo chiarisca molto.
Ribadisco il tuo mah.
Alessia

sam ha detto...

Io lavoro da anni con i Cristiani perseguitati nel mondo.
Loro testimoniano davvero Cristo, con coerenza, morendo e perdonando i loro carnefici, ma restano sgomenti e non riescono a comprendere come noi, fratelli degeneri, li lasciamo massacrare senza difenderli, pur avendone la possibilità, e abbiamo smesso di testimoniare e difendere Cristo persino in casa nostra.
Ricordo che ai nemici Gesù ha dato il perdono, "ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!". Mt 26,24
A tutti quei dottori della fede che con tanta facilità sparano giudizi e facili predicozzi di principi e buoni sentimenti, consiglierei di attenersi meno alla dottrina del politicamente corretto e di più al Vangelo e al Catechismo della Chiesa Cattolica perchè è davvero molto facile (e ipocrita!) apparire virtuosi con la pelle degli altri.

Vangelo di Luca
Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, offendi anche noi".
Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!
Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.
Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Lc 11, 45-51


Catechismo della Chiesa Cattolica
2321 - La proibizione dell'omicidio non abroga il diritto di togliere, ad un ingiusto aggressore, la possibilità di nuocere. La legittima difesa è un dovere grave per chi ha la responsabilità della vita altrui o del bene comune.

Anonimo ha detto...

Raffaele, apri gli occhi, qui stiamo parlandi di migliaia di cristiani letteralmente scannati da anni nell'indifferenza generale ... quella dell'occidente politicamente corretto, dei salotti buoni del dialigo interreligioso, SVEGLIA!! LE SCUSE STANNO A ZERO!!!
Studiate il corano e gli adith e poi torniamo a parlare di tolleranza!

Raffaella ha detto...

Grazie, Alessia...
Ho le idee piu' chiare!
R.

sam ha detto...

Non è compito della Chiesa fare battaglie - e nemmeno rese! -politiche.
La Chiesa è chiamata a denunciare - troppo si è taciuto in nome dell'ostpolitik - il male per quello che è, sempre, senza esitazioni e senza compromessi diplomatici, e a combatterlo con le "armi" di bene che le sono proprie, preghiera, verità, carità, comunione, testimonianza e, quando necessario, anche legittima difesa.
Il mondo ebraico, se davvero ha a cuore le sorti dei Cristiani,sarebbe meglio che, laddove è nelle sue competenze e responsabilità, dimostrasse di lavorare di più per la loro concreta protezione, piuttosto che dare l'idea di volerne usare le persecuzioni in cerca di alleanze belligeranti.

Anonimo ha detto...

Che la Chiesa faccia tesoro delle autorevole raccomandazioni a non fidarsi dell'Islam è una pretesa da illusi. Nella Chiesa postconciliare, autolesionista e lieta di farsi flagellare, la vocazione al martirio, in tutte le sue manifestazioni religiose e politiche, è quanto mai forte.
I risultati, sotto gli occhi di tutti salvo che delle Gerarchie, deboli di vista, sono i continui massacri dei cristiani nei paesi islamici. Boh? Nelle scelte verso l'Islam, più che lo spirito evangelico, la cui applicazione non può essere avventata, mi sembra che prevalga il convincimento di una debolezza irrimediabile e di una "resa incondizionata", pur di sopravvivere, magari malamente.
Naturalmente anche questa'ultima scelta è frutto di calcoli sbagliati.

Anonimo ha detto...

La Nirenstein, come al solito, ha interesse a fomentare odio allo scopo di allineare i cattolici al fronte della 'guerra al terrore' dell'imperialismo americano.
i fatti non si negano, ma spero che, almeno su questo sito, non ci siano lettori così 'sprovveduti' da abboccare all'amo (avvelenato).....

sam ha detto...

Scusa Anonimo... ma più che di vocazione al martirio - il che sarebbe anche meritorio - direi che la Chiesa postconciliare d'Occidente è affetta piuttosto da vocazione al martirio...degli altri e da vocazione alla resa di sè.
Ne vedo pochi qui in giro che si farebbero ammazzare in nome di Cristo, ma ne vedo molti pronti a svendere lo stesso Nome nel nome di tanti falsi idoli: il dio dialogo, il dio compromesso, il dio moderazione, il dio tolleranza, il dio silenzio... tanti principi buoni, se non fossero stati idolatrati nella religione del politicamente corretto a copertura di quei demoni, quelli verissimi, che imperversano nella spaventosa crisi di fede del nostro Occidente e che si chiamano: indolenza, pusillanimità, paura e viltà.
Preghiamo insistentemente il Signore Dio che attraverso la Madonna e il Santo Padre infonda tanto Spirito di Fede, di Verità e di Fortezza in tutta la Sua Santa Chiesa.

Anonimo ha detto...

il cristianesimo è diventata la religione più seguita al mondo proprio con l'atteggiamento di pecore tra i lupi.
i periodi più bui della chiesa sono stati quelli in cui ha usato la forza bruta.

sam ha detto...

Scusa Raffaella se intervengo ancora, ma c'è ormai un dialogo a distanza tra me e l'anonimo "amico dei lupi" :-)

Vorrei fargli presente che tra lo sterminio delle pecore e lo sterminio dei lupi, esiste una terza via che consiste nel creare sistemi che proteggano le pecore dai lupi.
Al pastore non è chiesto di diventare cacciatore, ma di fare il pastore sì!
E' vero che il Signore Gesù ci ha mandato tutti come pecore in mezzo ai lupi, ma al contempo ha raccomandato le virtù della semplicità e della prudenza.

"Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe."
Mt 10,16

Cristo ha offerto Se Stesso per le pecore, non ha raccomandato ai pastori di mandare le pecore in pasto ai lupi, magari predicando loro addosso da una posizione ben al riparo dalla mattanza.
Senza arrivare all'utilizzo della "forza bruta", ci sarebbero molti sistemi di protezione e dissuasione, se solo davvero si volesse. Infatti i lupacchiotti farebbero ben poca paura e resterebbero a bocca asciutta se non fosse per il grande lupo mannaro che li precede, un lupo a cui il nostro amato Santo Padre diede tempo fa un nome chiarissimo: "odio di sé dell'Occidente".

Da Benedetto XVI, vero Cristo in terra, dovrebbero tutti prendere esempio su come si fa ad essere buon pastore, mite, forte e coraggioso allo stesso tempo.

"Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore."
Gv 10,11-13

Ripeto, è molto facile banalizzare il martirio con la pelle degli altri.

Anonimo ha detto...

cara sam tu hai ragione su tutto, solo che io sto dicendo un'altra cosa. a me preoccupano semplicemente quelli che vorrebbero comportarsi da lupi qua, in risposta a quello che succede nel mondo. e temo che stiano aumentando di numero.