giovedì 18 febbraio 2010
Il Papa: anche dal paganesimo procede la strada verso Cristo (Asca)
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PAPA: STRADA VERSO CRISTO PROCEDE ANCHE DA PAGANESIMO
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 18 feb
''Anche dal paganesimo procede la strada verso Cristo'': lo ha detto questa mattina papa Benedetto XVI, nella Lectio divina tenuta al clero di Roma su alcuni passi della Lettera agli Ebrei.
In particolare il pontefice si e' soffermato sulla figura di Melchisedek, re di Salem che si racconta accolse Abramo, padre delle tre religioni monoteistiche, offrendogli pane e vino, definito dal papa ''uno dei santi pagani antichi''. Nella sua lezione, il pontefice ha anche criticato una nota affermazione dell'importante teologo luterano tedesco, suo coetaneo, Juergen Moltmann, per il quale andrebbe aggiunto un ''non'' al passaggio della Lettera agli Ebrei in cui si afferma che Gesu' venne ''esaudito'' quando chiese al Padre di risparmiargli la Passione e la morte in croce.
Per il teologo protestante, il fatto che Gesu' sia morto in croce e' la prova che 'non e' stato esaudito'. ''E' chiaro - ha invece osservato Ratzinger - che in quel senso Gesu' non e' stato esaudito: e' morto e in modo molto crudele. Per questo Moltmann e alcuni esegeti dicono che manca un non, ma questa loro aggiunta e' una violenza al testo''.
Per il pontefice, infatti, ''Cristo e' stato redento dalla sua angoscia (un Angelo lo ha rafforzato) e cosi' e' andato incontro senza timori alla sua ora; non e' stato redento dalla morte ma la sua Risurrezione e' la vera guarigione delle nostre sofferenze e illumina il mistero della morte; non ha chiesto di essere risparmiato e basta, ma ha detto, come riporta il IV Vangelo, 'salvami da questa ora o glorifica il tuo nome', ovvero, come scrivono i Vangeli sinottici, 'se possibile salvami ma sia fatta la Tua volonta''''.
Asca
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4 commenti:
Qualcuno mi può confermare queste parole del Papa, riportate da un'agenzia Asca di oggi?
Per il pontefice, infatti, "Cristo è stato redento dalla sua angoscia (un Angelo lo ha rafforzato) e così è andato incontro senza timori alla sua ora; non è stato redento dalla morte ma la sua Risurrezione è la vera guarigione delle nostre sofferenze e illumina il mistero della morte; non ha chiesto di essere risparmiato e basta, ma ha detto, come riporta il IV Vangelo, 'salvami da questa ora o glorifica il tuo nome', ovvero, come scrivono i Vangeli sinottici, 'se possibile salvami ma sia fatta la Tua volontà".
E' proprio il Papa che pronuncia la prima parte di questa frase?
1. da che cosa Cristo aveva bisogno di essere redento?
2. se anche un angelo lo ha rafforzato, non è "andato incontro senza timori alla sua ora", ma si è scolato la sofferenza estrema, compreso l'"abbandono" (salmo 22 che è anche di fiducia, ma passando per l'abbandono più estremo!)
3. che significa "non è stato redento dalla morte"? A parte che non doveve essere redento da nulla, tuttavia è proprio per la sua morte: "Sacrificio di espiazione per i nostri peccati" che siamo stati redenti e la sua Resurrezione non è solo la "guarigione" delle nostre sofferenze, ma la conseguenza della liberazione dal peccato che ne è la causa ed inoltre l'introduzione nella Creazione nuova inaugurata dalla Sua obbedienza che contrasta un "non serviar" originario!
amici, aiutatemi a fare chiarezza e verifichiamo bene il discorso del Papa e se, come credo, lui non si è espresso così, contestiamo chi lo ha citato in questo modo...
e se il papa si fosse proprio espresso così?
Credo che il Papa abbia usato "redento" nel senso di "liberato": non è stato liberato "dalla morte" ma, attraverso la sua accettazione della morte umana cioè della volontà del Padre, è scaturita la Risurrezione che in Lui, "redime-libera" noi tutti.
Io capisco così. Non dimentichiamo che per Benedetto l'italiano resta una lingua straniera.
vedi cara Franca, non è la Risurrezione di Cristo che ci ha liberati, ma la Sua morte e morte di Croce "espiatrice". La Risurrezione viene dopo ed è una conseguenza meravigliosa che ci introduce nella "Creazione nuova", ma quel che salva è la Croce...
"...quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum..."
"... per passionem eius et crucem, ad Resurrectionis gloriam perducamur...."
non è che me lo sono inventato io, lo ha insegnato la Chiesa per 2000 anni e, comunque, non ci sarebbe Risurrezione senza la morte espiatrice; ma la praola 'espiazione' non va più di moda, forse? E' per caso uscita dal lessico (e quindi anche dalla spiritualità) cattolico?
Ovvio che non mi sogno di entrare in un 'devozionismo' (che non è 'devozione') masochisticamente centrato solo sulla croce; ma non dimentichiamo che la glorificazione del Padre comincia già al momento del "sia fatta la tua volontà", prima ancora della salita sulla Croce...
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